I conti deposito sono tornati un’opzione interessante per chi vuole far fruttare i propri risparmi senza esporsi ai rischi del mercato. Le offerte sono numerose, i tassi differiscono da banca a banca e spesso sorgono dubbi: conviene aprirne più di uno? Oppure è sufficiente affidarsi al primo prodotto con condizioni favorevoli?
In questa guida facciamo chiarezza, con esempi pratici e criteri oggettivi, per aiutarti a individuare la soluzione più adatta alle tue esigenze.
Come funziona un conto deposito
Il conto deposito è uno strumento semplice: depositi il denaro e ottieni un interesse.
Può essere:
- Libero, se puoi prelevare in qualsiasi momento.
- Vincolato, se accetti di lasciare ferme le somme per un periodo definito, ottenendo in cambio un rendimento maggiore.
Per molti consumatori è la scelta più immediata per mettere al sicuro una parte del proprio patrimonio. Il punto è capire se un solo conto deposito basta, o se può essere utile diversificare.
Un principio imprescindibile: la tutela del FITD
Prima di valutare quante banche coinvolgere, è fondamentale conoscere come funziona la protezione dei depositi in Italia.
Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) garantisce il rimborso fino a:
- 100.000 euro per depositante per banca
Questo significa che, restando entro questa soglia in ogni istituto, il tuo denaro è interamente coperto in caso di insolvenza della banca.
Il limite dei 100.000 euro rappresenta quindi un criterio chiave per decidere se e quanto distribuire il proprio risparmio.
Esempi pratici: quando basta un conto e quando è meglio averne due o tre
1. Risparmi contenuti e necessità di semplicità
Giulia ha 8.000 euro.
Non ha esigenze particolari e preferisce gestire tutto in un unico strumento.
Per lei un conto deposito è più che sufficiente.
2. Due obiettivi diversi: liquidità e rendimento
Marco dispone di 25.000 euro.
Vuole mantenere una parte sempre disponibile come fondo di emergenza e vincolare il resto.
La soluzione più lineare è:
- un conto libero per la liquidità immediata,
- un conto vincolato per far rendere il resto.
In questo caso due conti deposito rispondono meglio ai bisogni.
3. Somme superiori alla soglia di garanzia
Sara ha 150.000 euro.
Per restare coperta dal FITD e non superare i 100.000 euro su un singolo istituto, conviene dividere la cifra:
- 100.000 euro nella banca A
- 50.000 euro nella banca B
Due conti deposito, in due banche diverse, sono la soluzione più sicura.
4. Somme molto elevate
Andrea ha 300.000 euro.
Vuole tutelarsi completamente e cogliere le migliori condizioni presenti sul mercato.
In questo caso tre conti deposito possono essere utili, purché non si perda di vista la gestione complessiva.
La nostra discriminante: tre domande per decidere con criterio
Per aiutarti a orientarti, proponiamo un percorso semplice e oggettivo.
1. Qual è il tuo obiettivo?
- Risparmio generico → 1 conto
- Risparmio + fondo emergenze → 2 conti
- Obiettivi più articolati → 2–3 conti, se necessari
2. Quante somme vuoi proteggere?
- Fino a 50.000 euro → 1 conto è sufficiente
- Fino a 100.000 euro → 1 conto, ma puoi confrontare alternative
- Oltre 100.000 euro → almeno 2 conti
- Oltre 250.000 euro → fino a 3 conti, senza esagerare
3. Quanto tempo vuoi dedicare alla gestione?
- Minima complessità → 1 conto
- Buon equilibrio → 2 conti
- Ottimizzazione spinta → 2–3 conti
Ricorda: aprire molti conti non garantisce automaticamente rendimenti migliori. L’aspetto decisivo è scegliere prodotti solidi, trasparenti e con tassi effettivamente convenienti.
La conclusione: meno complicazioni, più consapevolezza
Per la maggior parte dei consumatori uno o due conti deposito sono più che sufficienti.
Tre conti deposito diventano rilevanti solo per patrimoni consistenti o strategie più complesse, sempre nel rispetto della soglia dei 100.000 euro garantita dal FITD.
Il nostro consiglio è di partire dalle tue reali esigenze, mantenere la gestione semplice e scegliere con attenzione: un buon conto deposito deve offrire chiarezza, sicurezza e un rendimento in linea con il mercato.