I fondi pensione godono di una tassazione specifica e che comporta anche dei vantaggi fiscali per chi vi aderisce. L'investimento in un fondo pensione si presenta però in più fasi: c'è quella di accumulo, cioè il periodo durante il quale si versa nel fondo pensione e quest’ultimo genera dei rendimenti, e quella di decumulo, cioè quando si arriva alla pensione e si inizia a utilizzare sotto forma di rendita e/o capitale quanto accumulato nel tempo. In ognuna di queste fasi che abbiamo appena citato si è soggetti a differenti trattamenti fiscali, sgravi o tasse che siano.
LA DEDUCIBILITÀ
Partiamo dalla prima cosa che fai con l’adesione ad un fondo: i versamenti. Quest’ultimi sono deducibili per un importo massimo annuo di 5.164,57 euro (si tiene conto dei tuoi versamenti più quelli del datore di lavoro, non del Tfr). Essere deducibili significa che abbattono il reddito imponibile e, quindi, le tasse che paghi anno dopo anno. Hai 40.000 euro di stipendio lordo annuo e versi 1.000 euro in un fondo pensione? È come se il tuo reddito fosse di 39.000 euro e su questa cifra sei tassato. Il risparmio fiscale che hai è dunque pari all’aliquota marginale Irpef, cioè quella applicata all’ultima porzione di reddito. Rimanendo sullo stesso esempio, l’aliquota marginale Irpef per un reddito da 40.000 euro è il 35% - è quella si paga sulla porzione del reddito tra 28.000 e 50.000 euro - per cui tu risparmi il 35% dei 1.000 versati nel fondo (350 euro) – in tabella trovi un esempio con le varie aliquote.
I RISPARMI |
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Versamento (in euro) |
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Stipendio |
100 |
500 |
1.000 |
15.000 |
23 |
115 |
230 |
25.000 |
25 |
125 |
250 |
35.000 |
35 |
175 |
350 |
45.000 |
35 |
175 |
350 |
55.000 |
43 |
215 |
430 |
I CONTRIBUTI NON DEDOTTI
Se un anno superi il massimale di 5.146,57 euro di contributi deducibili, la parte eccedente verrà tassata. Attenzione, però. Non facendo nulla, questi contributi sarebbe tassati una seconda volta al momento della pensione. In realtà, tu hai già pagato le tasse, per cui non devi subire un’altra tassazione. E infatti puoi evitare che questo accada. Entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui hai fatto i versamenti eccedenti la soglia massima, devi comunicare al fondo quanto non hai dedotto con l’apposito modulo “Comunicazione contributi non dedotti”, in questo modo il fondo provvederà a non calcolare al momento della tassazione questi contributi.
I RENDIMENTI
Man mano che versi e che passa il tempo, il tuo fondo genera dei rendimenti, che sono anch’essi tassati. La tassazione però è un po’ come se non la vedessi direttamente, perché le quote dei fondi pensione sono già al netto delle tasse. In realtà i rendimenti realizzati dalla gestione del fondo sono comunque soggetti a tassazione, che però è agevolata, visto che l’aliquota è del 12,5% per gli investimenti fatti in titoli di Stato, ma solo del 20%, anziché del 26%, per quelli in bond societari e in azioni. Si tratta dunque di un vantaggio fiscale che porta ad aumentare il rendimento del tuo investimento in un fondo pensione rispetto ad un investimento diretto su azioni o bond societari.
Infine, sui fondi pensione non paghi il bollo di legge che c’è sugli altri investimenti: è un altro 0,2% che risparmi ogni anno. Se moltiplicato per 20, 30 anni di adesione, significa risparmiare, il 4%, il 6% cumulato: di fatto, anche questo “sconto” sul bollo fa aumentare il tesoretto netto che ti ritroverai quando andrai in pensione.
LE TASSE AL MOMENTO DELLA PENSIONE
Quando andrai in pensione tutto quanto accumulato nel fondo pensione sarà in parte imputabile a quanto hai versato di tasca tua – nel caso di un fondo chiuso si aggiungono anche il Tfr e i contributi del datore di lavoro – e in parte sarà imputabile ai rendimenti realizzati dalla gestione del fondo. Come detto, le tasse sui rendimenti sono già state pagate durante la fase di accumulo, ma ci sono da pagare le tasse sulla parte di contribuiti sui cui hai beneficiato dei vantaggi fiscali, e sull’eventuale Tfr. Su questa parte di tesoretto pensionistico pagherai tasse comprese tra un massimo del 15% e un minimo del 9%. L’aliquota dipende dal periodo di permanenza nel fondo: fino a 15 anni di permanenza sei tassato al 15%. Oltre il 15° per ogni anno aggiuntivo viene scontato uno 0,3% fino a raggiungere il 9% - vedi riquadro.
TASSE AL MOMENTO DELLA PENSIONE
Su 100.000 euro ipotetici di versamenti sui quali durante la tua adesione al fondo hai goduto dei vantaggi fiscali, dopo 35 anni di adesione pagherai il 9% di tasse quindi 9.000 euro (100.000 x 9%). L’aliquota sarebbe, infatti, del 15%, ma dato che per ogni anno successivo al 15° di contribuzione ti viene scontato uno 0,3% fino a raggiungere il 9% – con 35 anni di adesione hai uno sconto dello 0,3% per 20 anni, per un totale del 6% (0,3% x 20 = 6%). Dunque, 15%-6% = 9%.
Si tratta anche in questo caso di una tassazione vantaggiosa, nel caso di adesione ad un fondo pensione chiuso, se confrontata con quella del Tfr. Quest’ultimo, infatti, se “lasciato in azienda” e non investito nel fondo chiuso di categoria è tassato tenendo conto dell’aliquota media Irpef degli ultimi 5 anni prima del pensionamento. Dato che le aliquote Irpef vanno dal 23% al 43%, significa che la tassazione del Tfr nel fondo chiuso è sempre, e comunque, più bassa. In generale, sia che tu aderisca ad un fondo pensione chiuso, sia aperto, una volta detratte queste tasse, che paghi nello stesso modo per la parte che ricevi sotto forma di rendita e/o di capitale, l’importo erogato non verrà cumulato con gli altri redditi. Ciò significa che non devi inserire la rendita in dichiarazione, perché sei stato tassato “alla fonte” .