Una scelta importante per il tuo futuro

Pensione
Pensione
l’esigenza di un’altra pensione
L’età a cui si può andare in pensione è stata bloccata fino a tutto il 2026 (67 anni e 20 anni di contributi), ma le previsioni sono di un innalzamento: i nostri figli e nipoti andranno in pensione sempre più tardi. Inoltre, soprattutto in caso di buona carriera, l’assegno pubblico rischia di essere molto inferiore (anche del 50%) rispetto all’ultimo stipendio percepito prima della pensione. Per questo, è necessario costruirsi una pensione aggiuntiva a quella pubblica: anche se il traguardo sembra lontano, bisogna cominciare a risparmiare per la pensione il prima possibile.
come farsi un’altra pensione
Per farsi la pensione integrativa lo strumento ideale, a nostro parere, è il fondo pensione. Primo: lo Stato riconosce ai fondi pensione tutta una serie di agevolazioni fiscali che non vengono dati ad altri investimenti – la deducibilità dei contributi versati nel fondo fino a 5.164,57 euro ogni anno, una tassazione agevolata al 20% (invece del 26%) su azioni e bond societari in pancia al fondo, fino all’esenzione del pagamento dell’imposta di bollo. Secondo: se sei un lavoratore dipendente e aderisci al fondo di categoria – o al fondo aperto con cui la tua azienda ha stipulato una convenzione – versando una parte del tuo stipendio (il minimo è intorno all’1% ma puoi aumentare tu il versamento), il tuo datore di lavoro verserà di tasca sua un contributo al tuo fondo pensione (circa l’1% del tuo stipendio; è in più rispetto a quello che normalmente ti dà in busta paga). E non devi fare nulla. Sarà la tua azienda a curare i versamenti al fondo, tu riceverai semplicemente la tua busta paga al netto dei tuoi versamenti, ma con già i benefici fiscali considerati. Terzo: stando ai dati della Covip, i fondi pensione da un lato costano mediamente meno e dall’altro offrono rendimenti mediamente migliori dei pip – strumenti assicurativi per la pensione a cui sono riconosciuti gli stessi benefici fiscali dei fondi pensione.
come investire in pratica nei fondi pensione
Se sei un lavoratore dipendente, chiedi al tuo datore di lavoro qual è il tuo fondo di categoria o il fondo con cui ha sottoscritto un accordo: devi aderire a tale fondo per avere il suo contributo. Ogni fondo pensione, però, ha diverse linee d’investimento, che si chiamano comparti. Per ottenere il massimo dal fondo pensione, il nostro suggerimento è quello di scegliere i comparti azionari o prevalentemente azionari quando mancano tanti anni alla pensione – 20 anni o più; la storia dimostra che nel corso del tempo le scivolate delle Borse vengono recuperate. Poi, man mano che la pensione si avvicina, consigliamo di spostare i contributi vecchi e nuovi a un comparto che ha sempre più obbligazioni in pancia, fino a spostare tutto, quando mancano 3 anni alla pensione, al comparto monetario – in quest’ultimo caso verifica le rendite offerte dal tuo fondo e confrontale con quelle del fondo aperto migliore che noi suggeriamo; se queste ultime sono migliori, sposta nel fondo aperto tutti i versamenti passati per avere una pensione migliore.
Puoi iscrivere anche tuo figlio o tuo nipote a un fondo pensione (non ci sono limiti di età). Anzi, prima si iscrive, maggiore sarà il suo tesoretto pensionistico al momento della pensione. Inoltre, se il versamento è a favore di familiari fiscalmente a carico, chi fa il versamento avrà diritto ai benefici fiscali anche su tali versamenti (il limite dei 5.164,57 euro resta comunque per tutta la somma dei contributi).
Se sei un lavoratore autonomo, puoi sottoscrivere uno o più fondi aperti; non avrai, però, diritto al contributo del datore di lavoro. Puoi aprire un fondo aperto (in aggiunta a quello chiuso di categoria a cui è importante aderire per il contributo del datore di lavoro) anche se sei un lavoratore dipendente.
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