Ma un fondo pensione può fallire?

Un fondo pensione può fallire?
Un fondo pensione può fallire?
Il legislatore ha stabilito forti tutele per gli aderenti ai fondi pensione. È proprio grazie a queste tutele che possiamo sfatare il primo falso mito: il fondo pensione non può fallire. È la stessa legge, con l’articolo 15 comma 5 del decreto legislativo 252 del 2005, a dire che ai fondi pensione si applica esclusivamente la disciplina dell'amministrazione straordinaria, della liquidazione coatta amministrativa con esclusione del fallimento. Che cosa vuol dire? Nella pratica se un fondo pensione, per qualunque motivo, dovesse cessare di esistere, le posizioni di ciascun aderente verrebbero trasferite ad un altro fondo pensione: l’aderente continuerà ad avere un suo fondo pensione e il suo patrimonio non verrà intaccato.
Quanto detto non è solamente una traduzione teorica di quanto scritto nella legge, ma ci sono diversi casi accaduti negli anni. Ad esempio, c’è un caso in cui un fondo pensione ha cessato di esistere. È capitato nel 2011 con il fondo pensione chiuso Artifond, che, non avendo raggiunto la soglia minima di iscritti, non poteva operare per legge. In questo caso Artifond è confluito in un altro fondo pensione chiuso, Fonte. I fondi pensione possono anche volontariamente fondersi con altri. Ne è l'esempio nel 2018 Previdenza cooperativa che è il risultato dalla fusione di addirittura tre fondi pensione chiusi già esistenti. Anche in questo caso la posizione è stata spostata nel nuovo fondo pensione. Infine, può anche capitare che una banca o un’assicurazioni siano acquisite da altre assicurazioni o banche: in quel caso il fondo, solitamente di chi viene comprato, viene fuso in quello dell'acquirente, ma la posizione rimane inalterata.
Un altro mito da sfatare è il legame tra il destino della propria banca e quello del proprio fondo pensione aperto. Un fondo pensione aperto può essere collocato o creato da una banca: se la banca fallisce il proprio fondo pensione aperto non fallisce. Infatti, i fondi pensione aperti sono costituiti sotto forma di patrimonio separato, dunque autonomo da quello della società che l’ha creato. Cosa significa? In caso di fallimento il patrimonio del fondo non può essere utilizzato per soddisfare i diritti vantati da eventuali creditori. Non si può andare ad attingere nei soldi presenti nei fondi pensione per soddisfare i propri creditori. Si tratta quindi di due realtà differenti: da una parte c’è una banca e dall'altra vi è il fondo pensione aperto. Nella praticaci sarà un altro soggetto, un'altra banca, che acquisisce le attività, tra cui i fondi pensione, della banca che è fallita. Il risparmiatore non perderà i propri soldi e come appena detto con molta probabilità sarà il fondo pensione aperto della banca fallita che verrà acquistato e fuso nel fondo pensione aperto della banca acquirente.
Un terzo mito da sfatare è il legame tra il destino dell'azienda e quello del proprio fondo pensione chiuso. Se l'azienda fallisce, il fondo pensione chiuso non fallisce. È la stessa INPS ad averlo chiarito con un'apposita circolare già nel febbraio 2008. Nella pratica, l'INPS integrerà direttamente nel fondo pensione le somme che non sono state versate dal datore di lavoro colpito dal fallimento o da un concordato preventivo o da una liquidazione coatta… L'intervento avverrà attraverso il fondo di garanzia INPS che è stato creato proprio per gestire queste situazioni di emergenza.
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