Rischio longevità: Tfr vs fondo pensione

Rischio longevità
Rischio longevità
Quando si pensa al proprio futuro, e soprattutto quando si pensa al periodo in cui saremo in pensione, spesso e volentieri la nostra mente, tra i vari rischi che prende in considerazione, si focalizza sul rischio di premorienza. Di cosa si tratta? Potremmo definirlo come il rischio di vivere meno anni dell'aspettativa media di vita. La nostra mente formula questo timore e lo vede come un rischio per vari motivi: la paura di non poter vivere abbastanza e di non potersi godere i frutti di tanti anni di lavoro e fatiche, amicizie, famiglia o più genericamente non avere il tempo per fare tutte le cose che si vorrebbero fare nella propria vita.
Simmetricamente, però, esiste il rischio di longevità. Il rischio di longevità non è altro che la possibilità di vivere più a lungo dell’aspettativa di vita media. Perché è un rischio? Vivere più delle attese di vita media può essere foriero di una gran varietà di problemi e di sfide da affrontare e potremmo non essere preparati ad affrontarli se non ci si è premurati di organizzarsi, pianificare e programmare la propria vita prima della vecchiaia.
Il rischio di longevità può anche essere visto, in ambito finanziario, come il rischio di sopravvivere ai propri soldi. C'è il rischio, infatti, di ritrovarsi in condizioni in cui i nostri risparmi sono insufficienti per far fronte ai bisogni ed alle necessità che la vita ci presenterà in futuro. La pensione pubblica sarà un livello molto più basso dell'ultimo stipendio percepito. Ci sarà quindi un’inevitabile riduzione del potere di acquisto e bisogna anche tenere conto che l'ammontare in termini assoluti della pensione potrebbe non essere elevato. E non è tutto. Potrebbe succedere che con l'età si avrà bisogno di maggiore assistenza, ci saranno più spese per le cure… Per cui: senza rischio longevità si rischia di essere impreparati finanziariamente per la vecchiaia, se poi questo rischio si materializza, il problema si esacerba.
Non bisogna però guardare solo alle evoluzioni negative. Non bisogna avere a disposizione dei risparmi solo per essere preparati in caso di eventi sfavorevoli, come malattie, cure, assistenza… Può essere utile anche per consentirci di godere di una migliore qualità della vita, soddisfare dei bisogni, dei desideri per un tempo più lungo.
Sia che si pensi ad evoluzioni positive o negative della nostra vecchiaia, è necessario fin da subito pianificare e programmare i nostri investimenti. La soluzione migliore è risparmiare e investire, scegliendo i prodotti adatti e in ottica pensionistica il più adeguato rimane il fondo pensione. Sui vantaggi e la maggior efficienza dei fondi pensione in termini di raggiungimento degli obiettivi finanziari per la vecchiaia puoi trovare tutto nella nostra sezione dedicata a questi prodotti. Quello su cui vogliamo oggi richiamare la tua attenzione è come il fondo pensione, oltre ad essere in grado di generare dei rendimenti superiori al Tfr, è anche una soluzione più efficiente e più adatta per gestire il rischio di longevità.
FONDO PENSIONE: UNA MIGLIORE GESTIONE DEL RISCHIO LONGEVITÀ
La maggior parte delle persone usa come motivazione per non aver scelto il fondo pensione la cosiddetta “preferenza per la liquidità”, cioè avere a disposizione tutto il Tfr una volta che si va in pensione. Avere un intero capitale a propria disposizione per molte persone è più rassicurante ed è preferibile perché dà l'idea di avere tutta la ricchezza a disposizione e di poterla usare in qualunque momento. Il problema è che bisogna saper gestire quella liquidità. Se non si è mai investito durante la vita, difficilmente si riesce a modificare la propria forma mentale o il proprio atteggiamento nei confronti della finanza una volta arrivati a 67, 70 anni… Anche se questo dovesse avvenire, però, le soluzioni di investimento adatte e si possono utilizzare per ad aumentare il proprio reddito disponibile sono molto ridotte rispetto alle soluzioni che si possono prendere in considerazione se si inizia a pensarci a 30 anni o magari a 40 anni. Sono inoltre anche meno redditizie. Dunque, preferire il Tfr al fondo pensione comporta una rinuncia in termini di generazione di ricchezza e quindi il tesoretto creato da usare per la pensione è inferiore, essendo così più esposti e meno preparati al rischio longevità.
C’è però anche un altro aspetto. Una volta andati in pensione, ricevuto tutto il Tfr, quest’ultimo quanti anni durerà prima che si estingua? La risposta è “dipende”. Dipende da quanto spendiamo ogni anno. Se ipotizziamo di avere ricevuto 50.000 € di liquidazione e di vivere altri 17 anni andando, in pensione a 67, si potrà di disporre di circa 3.000 € più gli interessi che si possono eventualmente ricavare investendo man mano il capitale residuo. E se si vive diciott'anni in più rispetto ai 17 stimati? A 85 non si potrà più fare affidamento sul Tfr e così se si vive altri 19 e 20 e via dicendo… Ecco, nella pratica, materializzarsi il rischio longevità. Certo, si potrebbe decidere di usare meno Tfr in modo tale da farlo durare di più, ma questo vorrebbe dire ridurre la quota di cui si può disporre ogni anno. Il risultato? Essere meno ricchi e qualora dovesse capitare qualche imprevisto che costringerà ad aumentare le spese questo potrebbe rovinare i piani che ci siamo fatti.
Con il fondo pensione al momento della pensione come sai puoi chiedere al massimo di 50% in termini di capitale e il resto in rendita o il 100% in rendita (solo in un caso preciso puoi chiedere tutto in rendita) e queste soluzioni sono più efficienti nella gestione del rischio longevità. Ipotizziamo il caso di chiedere il 100% di rendita: quest’ultima ci viene erogata fino alla nostra morte – eventualmente all’erede se si è scelta la reversibilità. Significa che se si vive di più delle aspettative di vita media, anche se si rivive anche 110, il fondo pensione erogherà la rendita per tutti quegli anni, anche se è molto più di quanto abbiamo accumulato nel fondo. L’obiezione tipica in questi casi è quello per cui se si prima troppo presto si perdono dei soldi, perché non si fa in tempo ad avere sotto forma di rendita quanto accumulato nel fondo. In realtà non è per forza così perché esiste anche un particolare tipo di rendita che permette di non perdere quanto eventualmente avanzato. Inoltre, grazie al fondo pensione tu optare per una rendita reversibile: significa che lascerai un assegno pensionistico a chi designerai come erede fino a quando questa persona non morirà. Se si fa questo stesso ragionamento con il Tfr, cioè volere lasciare qualcosa ad un erede, allora l'orizzonte temporale su cui devi suddividere il Tfr diventa molto più ampio, riducendo ancora di più quando puoi usare ogni anno e con tutta probabilità potrebbe diventare una cifra molto esigua. Ecco perché il fondo pensione risulta essere più efficiente del Tfr per gestire il rischio longevità.
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