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Fondi pensione, pareri discordanti

Pensione

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Data di pubblicazione 14 aprile 2017
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Ho letto un articolo in cui si dice che i fondi pensione non vanno bene e sono stati battuti dai BTp. Anche nei confronti del Tfr il confronto non è così vincente. Mi sembra in contrasto con il vostro sostegno ai fondi pensione, vorrei sapere cosa ne pensate.

Volentieri. Per farlo e per far capire a tutti di cosa si parla, riportiamo quanto detto nell’articolo a cui ti riferisci: “Da fine 2006 a fine 2016 la performance complessiva media dei fondi pensione chiusi risulta il 38% netto, che può essere spacciata per buona e invece non lo è. Poiché tali fondi investono nei mercati finanziari, vanno innanzitutto confrontati con essi. Possiamo per esempio prendere a riferimento tutti i Btp non brevissimi: +71,4% netto nel decennio e ancora di più con quelli lunghi. Poi, viste tutte le vanterie sulla diversificazione azionaria, l’indice Morgan Stanley World: +47,6% in euro. Dando per buona la ripartizione fra comparti adottata, ai gestori bastava copiare i mercati per ottenere qualcosa come il 50% netto. Ciò equivale a un minus di gestione nell’ordine del 12%”.

I dati dell’articolo a cui ti riferisci sono giusti, ma è il confronto che è sbagliato. Primo: il dato sui rendimenti dei fondi pensione chiusi è un dato medio di sistema, che comprende sia i risultati dei fondi che investono nei bond, sia i risultati degli azionari, sia di quelli che puntano sulla liquidità. Confrontare un dato medio con quello realizzato da un singolo strumento (i BTp) o un indice (le Borse mondiali) è come confrontare le mele con la frutta in generale. Idem quando si fa una media brutale: 50% sull’indice azionario mondiale e 50% sui BTp. È una semplificazione estrema non rappresentativa delle politiche di gestione di tutti i comparti dei fondi pensione chiusi (ben più di 100 e tutte diverse tra loro). Il confronto non è corretto anche per un altro motivo. I fondi pensione non investono solo in BTp, ma anche in titoli di Stato di Francia e Germania che in passato hanno reso meno del BTp, perché più sicuri. La diversificazione dei fondi pensione è un valore: preferisci che la tua pensione in futuro ti sia pagata solo dal Governo italiano o anche dalla Merkel?

 

E i costi dove li mettiamo?

C’è poi un altro problema, una “dimenticanza”. I dati relativi ai fondi pensione sono già netti di tutti i costi possibili e immaginabili, ma quelli dei BTp no. In primo luogo c’è l’imposta di bollo, ora lo 0,2% annuo, che sui fondi pensione non paghi. Poi ci sono tutti i costi di tenuta del deposito titoli (canone, commissioni di incasso cedole…) che hai col BTp, soprattutto se non investi tramite internet, e non con i fondi pensione chiusi. E c’è un costo legato al tempo: con il fondo pensione puoi investire subito, anche piccole cifre e anche se il tuo stipendio è basso. Se hai uno stipendio sui 25.000 euro lordi annui, versi circa 20 euro al mese nel fondo pensione (l’1% del tuo stipendio). Nel BTp devi investire subito almeno 1.000 euro. Se riesci a risparmiare 20 euro al mese, per investire su un BTp devi aspettare poco più di 4 anni, tempo che ti costa in termini di rendimenti persi.

Se teniamo conto di questi 3 costi, la differenza di rendimento tra BTp e fondi pensione si azzera.

 

Tfr contro fondi pensione? Calcoliamo bene tutti i vantaggi!

C’è poi la questione del confronto tra il rendimento del Tfr e quelli dei fondi pensione, da cui si vuole scorporare il contributo del datore di lavoro. Nell’articolo si dice: “Il TFR si è rivalutato nel decennio del 25% netto. Quindi nessun fantasmagorico 44% in più, ma semmai un 13%, pari a un 1% annuo.”

Anche qui la decisione di ignorare il valore del contributo del datore di lavoro non è corretta. Il fondo pensione è un prodotto che ha delle peculiarità specifiche, che non hanno gli altri strumenti finanziari: i vantaggi fiscali e il contributo versato dal datore di lavoro. Questo significa che quando decidi di investire nei fondi pensione ti porti a casa questi vantaggi, e nel valutare la bontà o meno di questi strumenti non possono essere dimenticati, perché sono un tutt’uno ed è la somma di questi tre vantaggi che dà il rendimento effettivo del fondo pensione. Infatti, quanto risparmi ogni anno di tasse grazie alla deducibilità dei contributi sono soldi che hai a disposizione e che puoi, se vuoi, reinvestire, guadagnando quindi altro denaro che si aggiunge a quanto ti rende il fondo pensione – e che non hai in caso di mancata adesione. In più il contributo del datore di lavoro aumenta di fatto il tuo tesoretto nel fondo (come abbiamo già dimostrato su Altroconsumo Finanza n° 1208). Come vedi quanto ti ha reso aderire al fondo pensione è la somma di: rendimento del fondo, risparmi fiscali (e eventuale rendimento se reinvestiti) e contributo del datore di lavoro. Se si tiene conto di tutto ciò, il rendimento dei fondi fa meglio del Tfr e di molto – e anche del BTp.