La questione delle pensioni tiene banco a livello politico, e mediatico, con la ricerca di una soluzione che possa consentire alle persone di anticipare l'abbandono del lavoro e godersi il meritato riposo. È anche però un argomento che tiene banco quando si parla di investimenti, in quanto, come oramai ti ricordiamo da anni su queste pagine, la pensione futura degli italiani rischia di essere bassa, e ancor più bassa sarà il suo ammontare se scegli di andare in pensione anticipatamente. C’è il rischio che dopo un'intera vita di lavoro, e sacrifici, ci si ritrovi ad andare in pensione con un calo del proprio potere d'acquisto particolarmente importante. È quindi necessario non solo dover pensare a risparmiare per la pensione, ma anche il prima possibile. Ma come si comportano di fronte a questo problema i risparmiatori? Hanno contezza del problema che si troveranno a gestire? E quali scelte fanno per finanziare la propria pensione? Queste sono solo alcune delle domande che abbiamo voluto sottoporre in uno studio condotto a livello internazionale da Altroconsumo insieme alle colleghe organizzazioni di consumatori di Belgio, Portogallo, Spagna facenti parte di Euroconsumers – vedi a lato. Purtroppo, le conclusioni che si possono trarre da questa indagine destano delle preoccupazioni, in quanto le persone non si stanno operando per integrare la loro futura pensione. Inoltre, ci sono ancora delle convinzioni errate nei confronti degli investimenti che li porta a assumere comportamenti non corretti, a danno delle finanze personali.
METODOLOGIA
Questa indagine è stata condotta parallelamente in Belgio, Italia, Portogallo e Spagna attraverso un questionario anonimo autosomministrato indirizzato a un campione rappresentativo della popolazione generale tra i 25 e gli 80 anni, al fine di includere due sotto-campioni: le persone della popolazione attiva e i pensionati.
Per la categoria di età compresa tra 25 e 6 anni, è stato distribuito un questionario online a un panel commerciale di un fornitore specializzato, mentre per la fascia di età più avanzata di età compresa tra 65 e 80 anni, un questionario cartaceo è stato distribuito per posta agli indirizzi forniti da una società esterna. In Portogallo, questo compito è stato svolto attraverso il servizio di geo-contatto non indirizzato dell'ufficio postale.
I lavori si sono svolti nei mesi di aprile e maggio 2022.
Una procedura di ponderazione è stata applicata a posteriori a entrambi i campioni per massimizzare la rappresentatività dei dati in termini di sesso, età, distribuzione geografica e livello di istruzione. Le quote sono state ottenute dagli Istituti Nazionali di Statistica e si riferiscono all'universo nazionale degli abitanti tra i 25 e gli 80 anni.
Si noti che il totale n nelle tabelle può essere diverso dal numero di risposte valide, causato dalla correzione matematica della procedura di ponderazione.
Tutte le analisi statistiche sono state eseguite in SPSS per Windows (versione 2 8.0). Ogni volta che sono stati applicati test statistici, il livello di significatività considerato era α<0,05.
NON CI SI PREPARA ALLA PENSIONE
Il primo dato che emerge è che solo un terzo (34%) dei rispondenti si sta preparando alla pensione e anche tra chi effettua investimenti solo il 60% lo fa. Questo è un errore e un problema che può avere seri risvolti sociali. La dinamica salariale in Italia è caratterizzata da una bassa crescita e da un livello, che in termini assoluti, è più basso rispetto ad altri Paesi europei. Ciò significa accantonare un livello basso di contributi, che si rifletterà sull’ammontare delle pensioni. Non solo. Lo stato di salute delle finanze pubbliche italiane non garantisce che in futuro potranno essere mantenuti gli stessi livelli di trattamenti pensionistici – già bassi – odierni. Dunque, una volta in pensione, siccome quest’ultima sarà inevitabilmente più bassa dell’ultimo stipendio, il potere d’acquisto si ridurrà. L’unico modo per evitarlo è risparmiare durante la vita lavorativa per costruirsi un tesoretto da usare poi in pensione.
TI STAI PREPARANDO FINANZIARIAMENTE ALLA PENSIONE? |
|
Sì |
33,60% |
No |
66,40% |
SOLO TRA CHI INVESTE (*) |
|
Sì |
59,90% |
No |
40,10% |
(*) il peso di chi investe tra tutti i rispondenti (1.530) è del 56,1% |
NON SI DÀ PRIORITÀ AGLI INVESTIMENTI PER LA PENSIONE
Un altro comportamento da correggere è poi quello che non si dà la giusta priorità all’investimento per la pensione. Come abbiamo anticipato, solo il 60% di chi investe ha dichiarato che si sta preparando finanziariamente alla pensione. In realtà, l’investimento per la pensione deve essere prioritario: deve esser fatto prima degli investimenti finalizzati ad accrescere il tuo patrimonio, etc… Questo perché devi assicurarti che il tuo futuro, e la pensione fa parte del tuo futuro anche se può essere concepita come lontana, sia finanziariamente sereno. È una priorità perché devi risolvere un problema reale e serio: una pensione bassa.
PENSI CHE LA TUA PENSIONE SARÀ SUFFICIENTE A SODDISFAREI TUOI BISOGNI? |
|
No |
44,30% |
Sarà appena sufficiente |
40,50% |
Sarà più che sufficiente |
6,10% |
Non lo so |
9,10% |
NON SI INVESTE ANCHE SE SI SA CHE LA PENSIONE SARÀ BASSA
In tanti, troppi, non si stanno premurando di investire per la pensione, nonostante la maggior parte abbia aspettative di ricevere una pensione bassa. Infatti, solo una piccola fetta, circa il 20% dei rispondenti, ritiene che avrà una pensione superiore al 75% del suo ultimo stipendio. Una percentuale più bassa, il 6%, ritiene poi che la sua futura pensione sarà più che sufficiente per coprire i propri bisogni futuri, il 41% confida che sarà appena sufficiente per sbarcare il lunario, mentre un 45% sa che non basterà mai. E in tutto questo il 60% si aspetta che la pensione sarà la sua unica fonte di reddito una volta smesso di lavorare. In sintesi: ci si aspetta una bassa pensione e per di più non si potrà fare affidamento su nessun’altra entrata finanziaria, ma questo non risulta sufficiente per motivare le persone ad investire in ottica pensionistica, pur sapendo che potranno fare affidamento solo sulla pensione. Come si spiega questa incongruenza? Purtroppo, si spiega con alcune convinzioni, erronee, radicate nelle persone.
QUANTO PENSI CHE SARÀ LA TUA PENSIONE (IN % DEL TUO ULTIMO STIPENDIO)? |
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Non avrò pensione |
20,90% |
Meno del 50% |
20,20% |
Tra il 50% e meno del 75% |
31,80% |
Tra il 75% e meno del 100% |
20,60% |
100% |
5,30% |
Più del 100% |
1,10% |
FALSE CONVINZIONI PORTANO A COMPORTAMENTI NON CORRETTI
Tra le maggiori motivazioni per cui non si investe per la pensione c’è quella di non avere soldi e di essere troppo giovani. Partiamo dall’età. In realtà, prima si inizia, meglio è. Il tempo è un ottimo alleato negli investimenti: più tempo si ha a disposizione, minore è lo sforzo che si deve fare per risparmiare. In altre parole, maggiore è il numero di anni per cui si investe, minori sono i soldi che bisogna risparmiare mese per mese, anno per anno. Inoltre, prima si inizia, maggiori sono le possibilità di sfruttare i rendimenti offerti da investimenti che rendono il massimo su orizzonti temporali lunghi – come le azioni. Iniziare il prima possibile, da giovane, a risparmiare per la pensione è dunque anche utile, non solo a risparmiare più facilmente i soldi necessari per la pensione, ma aiuta anche a superare l’altro problema: non avere soldi a sufficienza per investire. E questa motivazione non è detto che sia sempre vera: aderendo per un prolungato periodo di tempo, sfruttando i vantaggi offerti da certi prodotti, come i fondi pensione, quali benefici fiscali e contributo del datore di lavoro, l’esborso richiesto mese per mese è veramente limitato. Queste due motivazioni, non corrette nella realtà, portano a comportamenti non ottimali nelle scelte di investimento delle persone.
PER QUALE MOTIVO NON TI STAI PREPARANDO ALLA PENSIONE? |
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Non ho abbastanza soldi |
21,40% |
Sono troppo giovane/è troppo presto |
20,00% |
Ho altre spese a cui dare priorità |
16,00% |
Non so come investire per la mia pensione |
13,50% |
Percentuali sui soli rispondenti che non investono per la pensione |
CHI INVESTE, NON LO FA IN MANIERA OTTIMALE
Rimanendo sulle scelte non ottimali, ce n’è anche un’altra. Le persone evitano gli investimenti più rischiosi. Può sembrare una scelta di buon senso, si investe per la pensione e non si vuol perdere soldi, ma in realtà non è sempre la scelta più corretta. Evitare gli investimenti a più alto rischio è sicuramente una pratica corretta quando l’orizzonte temporale del proprio investimento è breve, ma quando è lungo, in realtà, la scelta migliore sono le azioni, cioè quegli investimenti a più alto rischio, perché col tempo tendono a salire sempre e garantiscono rendimenti superiori. Il fattore tempo aiuta di fatto a diminuire la rischiosità delle azioni, mantenendo però la capacità di creare rendimenti superiori. Questa tendenza a scegliere sempre e comunque investimenti più sicuri, indipendentemente dall’orizzonte temporale, spiega anche perché i conti deposito siano, tra gli investimenti fatti per la pensione, il prodotto più utilizzato. In questo caso però, oltre all’errore che si fa trascurando le azioni se si hanno almeno 20 anni di lavoro prima della pensione, si fa anche un altro errore. Ma anche per scadenze più brevi, i fondi pensione sono una soluzione migliore, per esempio, dei bond. Non scegliendo i prodotti di previdenza complementare non si sfruttano infatti a dovere i vantaggi dei fondi pensione, la tassazione agevolata, i contributi del datore di lavoro, che di fatto portano a generare rendimenti migliori di quelli dei conti deposito, delle obbligazioni… Tra l’altro i fondi pensione offrono comparti per tutte le gradazioni di rischio – dal maggiore, al minore, come i comparti a capitale garantito. Infine, tra i diversi prodotti di previdenza complementare, i fondi chiusi sono i meno utilizzati: l’obbligo di dover versare il proprio Tfr rappresenta ancora un ostacolo alla scelta – ma anche in questo caso si tratta di un comportamento non corretto.
COME DEFINIRESTI IL LIVELLO DI RISCHIO DEI TUOI INVESTIMENTI PENSIONISTICI? |
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Livello di rischio |
% |
Età: 25-34 |
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Nessuno/basso rischio |
25,80% |
Qualche rischio |
67,50% |
Alto rischio |
6,70% |
Età: 35-49 |
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Nessuno/basso rischio |
32,90% |
Qualche rischio |
59,20% |
Alto rischio |
7,90% |
Età: 50-65 |
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Nessuno/basso rischio |
52,90% |
Qualche rischio |
42,80% |
Alto rischio |
4,30% |
Le percentuali riportate sono ri-basate al 100% per ogni fascia d’età |
PER FARE LE SCELTE GIUSTE TI AIUTIAMO NOI
Pensare alla pensione sembra ancora molto difficile, così come complicato continua ad essere prendere le scelte giuste in fatto di investimenti. Per ogni finalità, obiettivo, che ci si pone, infatti, c’è il prodotto che risulta essere il più corretto da usare – non ce n’è uno migliore in assoluto. Non solo. Una volta scelto il prodotto giusto, per farlo rendere al meglio bisogna anche usarlo nella maniera corretta. Per tutti questi motivi, sul prossimo numero troverai la nostra rassegna sui fondi pensione, aperti e chiusi, in cui ti diremo quale scegliere in base alle tue esigenze e come gestirlo nel tempo per farlo fruttare al meglio e vivere una vecchiaia tranquilla.
QUALI PRODOTTI USI PER PREPARARTI ALLA PENSIONE? |
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Conti deposito |
40,40% |
Prodotti pensionistici assicurativi (Pip…) |
31,90% |
Fondo pensione aperto |
22,80% |
Azioni |
21,20% |
Obbligazioni |
15,40% |
Prodotti pensionistici non assicurativi |
15,10% |
Fondo comune e Etf |
12,70% |
Fondo pensione chiuso |
11% |
Immobili |
7,20% |
Percentuali sui soli rispondenti che non investono per la pensione. Il totale è maggiore del 100% perché i |