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Altroconsumo: prezzi libri scolastici, negli ultimi due anni sino a 18% nelle scuole superiori
05 set 2007Negli ultimi due anni la spesa per i libri scolastici delle scuole superiori è aumentata ben oltre l'inflazione, tra l'11% e il 18%. E' quanto ha calcolato Altroconsumo con un'inchiesta sui prezzi dei testi alle superiori, inviata oggi al presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà. E' attesa tra oggi e domani la decisione dell'Autorità se aprire o meno un'istruttoria sull'eventuale cartello nel mercato dei libri scolastici, dopo le indagini per verificare l'esistenza di pratiche collusive tra gli editori. Pratiche non nuove, dato che già nel 1996, con un provvedimento, l'Antitrust aveva sanzionato l'esistenza di comunicazioni tra gli editori finalizzate a determinare in modo concorde le politiche di prezzo.Dati gli aumenti di spesa documentati oggi, Altroconsumo invita l'organo di controllo a intervenire concretamente aprendo l'istruttoria.
Ma l'Antitrust non deve essere l'unico organismo istituzionale a voler fare luce sul settore. Gli aumenti vertiginosi a due cifre nelle scelte di adozioni di testi alle scuole superiori negli ultimi due anni sono ascrivibili a tre fattori, probabilmente coesistenti: gli aumenti dei prezzi dei libri; l'aumento del numero di testi adottati, la scelta dei docenti spostata su testi più cari. A fronte di questo panorama stupisce l'immobilismo e l'assenza di iniziative concrete da parte del ministero della Pubblica istruzione, spettatore nella vicenda. Sullo sforamento dei tetti di spesa ministeriali per i libri delle scuole medie, denunciato da Altroconsumo lo scorso mese, nulla è stato fatto, e il costo dell'inottemperanza alle norme ministeriali, secondo i calcoli dall'associazione indipendente di consumatori, ricade tutto sulle spalle delle famiglie: ben 6 milioni di euro spesi in più. Secondo Altroconsumo sia Antitrust che ministero della Pubblica istruzione dovrebbero limitare le pratiche degli editori dei testi scolastici finalizzate a mettere fuori mercato l'usato. Nonostante il codice di condotta, il rinnovo delle edizioni è troppo rapido e pertanto Autorità garante e ministero devono vigilare sulla reale necessità del cambio di edizioni. |