Questo sito usa i cookies solo per facilitarne il suo utilizzo aiutandoci a capire un po' meglio come lo utilizzi, migliorando di conseguenza la qualità della navigazione tua e degli altri. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Ok

Stampi in silicone per dolci. Test Altroconsumo: al primo utilizzo in forno, migrazione sostanze dal prodotto all'alimento

02 mar 2007

I produttori affrontino il problema.

Sono a norma, ma alla prima cottura in forno rilasciano sostanze indesiderate che vanno a finire nelle torte o nei muffins. Parliamo di stampi per dolci al silicone, che Altroconsumo ha sottoposto a test in laboratorio. Con una legislazione più severa, se fosse presa come riferimento la prima prova di rilascio di sostanze e non la terza, come invece dispone la legge italiana, 16 dei 19 campioni testati non dovrebbero trovarsi in commercio.

Il timore sull'eventuale cessione da parte del silicone all'alimento non è nuovo: in Francia nel 2005 sono scattati i controlli della Direzione generale della concorrenza, del consumo e della repressione delle frodi; in Germania l'allarme è scattato all'inizio del 2006. In entrambi i Paesi sono stati individuati prodotti a rischio. In Francia, i controlli a tappeto hanno dato risultati preoccupanti: 44 stampi al silicone per dolci su 81 analizzati sono stati dichiarati non conformi alla legge francese - una norma ad hoc per questo tipo di stampi ad uso alimentare, sconosciuta in Italia, più severa e garante della sicurezza del prodotto.

Altroconsumo ha dunque voluto vederci chiaro. Diciannove stampi in silicone per dolci sono stati sottoposti a due prove, la misurazione della quantità totale di sostanze che dal silicone passano all'alimento e la determinazione del calo di peso dello stampo. Sulla prova di migrazione globale, alla terza prova tutti gli stampi per dolci sono risultati conformi per legge. Ma alla prima prova, in 16 prodotti, le sostanze che migrano nell'impasto sono risultate eccessive. Sulla prova del calo di peso, prevista dalla legge francese, bocciati tre prodotti, che quindi non potrebbero essere venduti Oltralpe.

Dato che il consumatore mangia anche la prima torta che cuoce, Altroconsumo ritiene che i produttori debbano farsi carico del problema.

L'associazione indipendente di consumatori ha anche verificato che un lavaggio preventivo può ridurre la cessione di sostanze indesiderate, ma tra tutti i prodotti presi in analisi, solo uno fornisce indicazioni in merito.
Altroconsumo, nel segnalare al ministero dello Sviluppo economico e al ministero della Salute i risultati del test, chiede che sia disposto l'obbligo di un trattamento preventivo dello stampo alimentare prima della messa in commercio, per ridurre la migrazione al primo uso, e che sia obbligatorio scrivere chiaramente sulla confezione le indicazioni sul lavaggio al primo utilizzo.