Lasciare un segno che resta
C’è chi sceglie di aiutare un ente benefico in vita, e chi decide di farlo dopo. Un lascito solidale è un modo per prolungare la propria generosità nel tempo, dando un contributo concreto a una causa che ci sta a cuore. Ma in Italia non è sempre possibile lasciare tutto a un ente benefico: la legge tutela alcuni familiari con una quota obbligatoria dell’eredità. Vediamo come funziona — e come fare le scelte giuste. Cosa dice la legge: gli eredi legittimari In Italia, alcune persone non possono essere escluse del tutto dal testamento. Sono i cosiddetti eredi legittimari, e hanno diritto a una parte minima del patrimonio, anche contro la volontà del testatore.
| Eredi legittimari | Quando ha diritto |
| Coniuge | Sempre, se non divorziato |
| Figlio | Sempre, sia naturale, sia adottivo |
| Genitori | Solo se non ci sono figli |
Tutti gli altri parenti (fratelli, sorelle, nipoti, cugini) non hanno diritto alla quota di legittima: puoi decidere di escluderli, se lo desideri.
Quanta libertà hai davvero?
La legge prevede che il patrimonio venga diviso in due parti: la quota di legittima, riservata per legge agli eredi tutelati e la quota disponibile, che puoi destinare a chi vuoi — anche a un ente benefico.
In sintesi, se hai figli, coniuge o genitori, puoi lasciare solo una parte a un ente benefico. Se non hai eredi legittimari, puoi donare tutto il tuo patrimonio.
Esempi concreti
Anche una quota parziale può fare la differenza: molti enti beneficiano di donazioni che finanziano borse di studio, cure mediche o progetti sociali duraturi.
Come scegliere e indicare l’ente giusto
Non tutti gli enti possono ricevere un lascito. Assicurati che l’organizzazione sia riconosciuta legalmente (fondazione, ONLUS, ETS, associazione con personalità giuridica), possa accettare eredità e donazioni, formalizzi l’accettazione tramite il proprio legale rappresentante.
Quando scrivi il testamento, indica con chiarezza:
- ·nome completo dell’ente,
- codice fiscale,
- e, se vuoi, la finalità del lascito (“per finanziare progetti di ricerca”, “per sostenere studenti meritevoli”, ecc.).
Esempio di formula testamentaria:
“Lascio la quota disponibile della mia eredità all’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), codice fiscale 80051890152, affinché i fondi siano destinati al sostegno della ricerca scientifica sui tumori infantili.”
Cosa fare per evitare errori
- Rivolgiti a un notaio: ti aiuterà a scrivere un testamento valido, rispettando le quote di legge e prevenendo eventuali contestazioni.
- Valuta una donazione in vita: è una scelta flessibile che ti permette di vedere subito l’impatto del tuo gesto.
- Conserva il testamento in sicurezza: puoi depositarlo presso un notaio o in una cassetta di sicurezza, informando un familiare o l’ente beneficiario.
- Verifica la serietà dell’ente: controlla che pubblichi bilanci trasparenti e sia iscritto al Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS).
Posso lasciare tutta la mia eredità a un ente benefico?
Solo se non hai eredi legittimari (niente figli, coniuge o genitori in vita). In caso contrario, puoi donare solo la parte disponibile.
Serve un notaio per fare un lascito solidale?
Non obbligatoriamente: puoi scrivere un testamento olografo (scritto a mano, datato e firmato). Tuttavia, un notaio garantisce maggiore sicurezza legale.
Cosa succede se non rispetto la quota di legittima?
Gli eredi legittimari possono impugnare il testamento entro 10 anni e chiedere la loro parte. Per questo è importante redigerlo correttamente.
Posso destinare il lascito a più enti?
Sì. Puoi indicare più beneficiari e decidere la percentuale per ciascuno (es. “50% alla Croce Rossa, 50% alla Lega del Filo d’Oro”).