Procedure antiriciclaggio da rivedere
Circa un mese e mezzo fa, vedi n° 1450 , ti avevamo parlato delle difficoltà di N26 in materia di antiriciclaggio. Prima la BaFin (l’autorità finanziaria tedesca) aveva multato la banca, proprio per carenze riscontrate nelle procedure antiriciclaggio, poi c’erano state le indagini, da parte della procura di Berlino, sul comportamento di alcuni dirigenti, poco diligenti nel bloccare alcuni conti coinvolti in operazioni di riciclaggio di denaro.
Oggi è Banca d’Italia che, con un provvedimento simile a quello preso nel 2019 nei confronti di Ing Direct, è intervenuta su N26, sempre per problemi legati all’antiriciclaggio. La decisione è conseguenza della lunga verifica ispettiva portata avanti da Banca d’Italia tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di dicembre dello scorso anno.
Per reato di riciclaggio si intende l’operazione di impiego di capitali provenienti da attività illecite (per esempio sequestri, traffico di stupefacenti, rapine, evasione fiscale ecc…) in attività di investimento, ripulendo così il denaro e reimmettendolo nei circuiti finanziari legali.
La normativa antiriciclaggio, in Italia, si basa principalmente sul decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, che ha introdotto una serie di adempimenti legali che le banche devono rispettare per contrastare il reato di riciclaggio.
Che succede se sei già correntista N26
In pratica, per te non cambia nulla: le funzionalità del tuo conto N26 restano invariate e potrai continuare a usarlo come hai sempre fatto. Non devi quindi preoccuparti di avere il conto bloccato e non hai necessità di chiudere il rapporto con N26.