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Come nascono i nostri giudizi?

Metodologia

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Data di pubblicazione 28 dicembre 2020
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I nostri giudizi sono formulati secondo una metodologia semplice, ma rigorosa, che prevede l’analisi degli indicatori Cet 1 e Total capital ratio, che sono gli stessi che usa la Banca centrale europea. Qui di seguito ti spieghiamo come i nostri giudizi nascono passo dopo passo.

Ingrediente n° 1: Cet 1 e il total capital ratio

I nostri giudizi sulla solidità delle banche sono espressi in stelle – come per alberghi e ristoranti – e vanno da un minimo di 1 a un massimo di 5 stelle.

I requisiti minimi

La bce chiede un livello minimo generale di cet 1 ratio del 7% e di total capital ratio del 10,5%. Noi abbiamo portato il livello minimo di cet 1 ratio al 9% e di total capital ratio al 12,5%.

Partiamo dall’analisi di due indicatori, il Common equity tier 1 e il Total capital ratio che, di norma, si trovano espressi all’interno bilancio e nelle relazioni periodiche: sono delle percentuali che noi trasformiamo in un punteggio numerico,. Quest’ultimo indica di quanto la banca analizzata supera il livello di solidità che noi consideriamo minimo – vedi a fianco. Come leggerlo? È molto semplice, immaginiamo che una banca abbia ottenuto un punteggio di 170: significa che l’intermediario in questione ha un indice di solidità che supera del 70% quello minimo richiesto da noi. Quando è così, tutto bene. Il campanello d’allarme suona quando una banca ottiene un punteggio inferiore a 100, come abbiamo accennato a pagina 3, e che significa che la banca non ha rispettato i nostri standard minimi di sicurezza, una situazione problematica, a cui devi reagire mettendo in pratica i consigli di pagina 8. Attribuiamo 1 stella alle banche con punteggio fino a 110, 2 stelle per chi ha un punteggio tra 110 e 130, 3 stelle per punteggi tra 130 e 150, 4 stelle per punteggi tra 150 e 200, 5 stelle per punteggi superiori a 200.

Perché a volte banca e gruppo bancario omonimo hanno valutazioni diverse? Perché spesso il gruppo bancario e la spa pubblicano bilanci diversi, con indicatori che hanno valori differenti e che quindi danno vita a giudizi diversi. 

Ingrediente n° 2: trasparenza nelle informazioni

Attenzione, però: una banca che ha ottenuto un punteggio di 120 non ha automaticamente 2 stelle. Per noi è molto importante la trasparenza con cui sono rese note le informazioni, e, per questo, applichiamo dei correttivi al giudizio se la banca analizzata, per esempio, rende noti i dati solo una volta l’anno con il bilancio, e non con una frequenza superiore. In questo caso, il giudizio viene decurtato di 1 stella, a meno che la banca in questione non sia parte di un gruppo. Fanno eccezione le banche di credito cooperativo e le casse di risparmio passate sotto l’ala di Iccrea e di Cassa Centrale banca che, per ragioni prudenziali, valutiamo ancora come entità a sé stanti.  

Come posso farmi un'idea della solidità della mia banca se il rating non risulta disponibile? Se fa parte di un gruppo bancario, puoi far riferimento al giudizio ottenuto da quest’ultimo.

Ingrediente n° 3: la qualità del credito

Per attribuire il punteggio massimo valutiamo anche il Texas ratio. Il Texas ratio è un indicatore calcolato come rapporto tra i crediti “marci” e la somma di due elementi: il patrimonio e gli accantonamenti sui crediti effettuati in passato. Un valore inferiore a 1 è positivo: significa che il totale dei crediti “marci” è più basso dei mezzi che la società ha a disposizione per far fronte al loro eventuale azzeramento, un valore superiore a 1 è un campanello d’allarme. Come tutti gli indicatori ha dei limiti, in questo caso è quello di non fotografare tutti gli elementi di rischio.