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Juicy Fields manda in fumo i tuoi risparmi
10 mesi fa - martedì 26 luglio 2022Rischia di essere una delle più grandi truffe ai danni di risparmiatori: 17 milioni di dollari spariti in poche ore e centinaia di migliaia di utenti della piattaforma di crowdfunding coinvolti. Ecco cos’è successo.

Juicy Fields
Cos’è Juicy Fields?
È una piattaforma di crowdfunding che permetteva di investire nel business della coltivazione della cannabis, coltivata a scopo medicinale. Le piantagioni di cannabis, secondo le informazioni fornite dalla società, si trovavano in Paesi, come la Colombia, il Lesotho o il Sudafrica, con legislazioni più permissive in materia – in Italia, per esempio, la coltivazione di cannabis è estremamente regolamentata. La società, Juicy Holdings B.V, è nata nel 2020. La sede iniziale era in Germania, a Berlino, ma si è spostata, nel corso di quest’anno, in altri Paesi, per finire in Olanda.
Come funzionava l’investimento?
La piattaforma Juicy Fields permetteva di investire comprando direttamente quattro tipi di varietà di cannabis a scopo terapeutico (JuicyFlash, JuicyMist, JuicyKush e JuicyHaze), da un minimo di 50 euro a un massimo di 2.000 euro, coltivate dalle aziende partner. La società prometteva guadagni già dopo 90 giorni, e per oltre il 100%, a seconda delle varietà. Secondo alcune stime, a giugno gli utenti della piattaforma erano più di mezzo milione, anche grazie a politiche di marketing e di comunicazione molto aggressive e disinvolte; esperti del settore cannabis, inoltre, hanno affermato che, se anche ogni utente di Juicy Fields avesse avuto solo una singola pianta, l'azienda avrebbe dovuto coltivare e raccogliere più di 6 piante per metro quadrato, cifre completamente impossibili per l'industria della cannabis.
Cos’è successo?
Già a maggio 2021 la polizia di Berlino è stata oggetto di indagine da parte della polizia di Berlino, tramite la controllata Juicy Grow GmbH (qui trovi la pagina della polizia, in tedesco, per la denuncia).
A giugno di quest’anno è la Ba.Fin, la “Consob tedesca”, che vieta a Juicy Holdings B.V., la capogruppo olandese di Juicy Fields, di sollecitare investimenti in Germania (qui trovi il provvedimento in lingua inglese), ma senza congelarne i conti. Nel frattempo, in diversi Paesi, diventano sempre più frequenti le segnalazioni di utenti che lamentano l’impossibilità di disinvestire. Nel frattempo, a metà luglio, la Ba.Fin, dato che Juicy Grow GmbH ha continuato a operare senza tener conto del precedente provvedimento, commina una sanzione di 1 milione di euro.
Da quel momento la situazione precipita: il sito non contiene novità e i social network dell’azienda, usati massicciamente dalla società per promuovere il suo business diventano praticamente silenti, salvo qualche sporadica dichiarazione, del tutto informale, da parte della direttrice delle comunicazioni dell'azienda, Zvezda Lauric: dichiara che tutti i vertici dell’azienda si sono dimessi e i dipendenti, che avevano indetto uno sciopero annunciato sul canale Twitter della società per il 13 luglio, attendono novità a riguardo.
Intanto, esperti di criptovalute hanno lanciato su YouTube un allarme: monitorando i movimenti delle società gruppo di cui fa parte Juicy Fields, hanno notato una miriade di movimenti “sospetti” di cessione di criptovalute, oltre a molte operazioni che sembrano insensate, atte solo a confondere le autorità e a far sparire del denaro: c’è chi ha già stimato un’emorragia di quasi 20 milioni di euro in una manciata di ore.
È sempre il solito schema Ponzi? Pare di sì…
Rendimenti promessi inverosimili – superiori perfino a quelli offerti dalle criptovalute nei loro momenti migliori, e bugie reiterate - in passato Juicy Fields ha vantato accordi inesistenti con dell'industria della cannabis come Canopy Growth e Aurora, subito smentiti - problemi di riciclaggio con diverse autorità, noti da tempo: eppure tanti risparmiatori hanno continuato a puntare su Juicy Fields, incoraggiati e rassicurati dalle testimonianze di altri investitori, che erano entrati prima di loro nel business della cannabis e che mostravano al mondo, nero su bianco, i loro elevati guadagni, diventando promotori di nuovi reclutamenti. Quindi qualcuno che ci ha guadagnato c’è, potresti pensare…
È un esempio di schema Ponzi: i “primi arrivati” sono quelli che si vedono riconoscere i guadagni esorbitanti promessi in tempi brevi. Si raccolgono i soldi e si cercano nuovi investitori. Man mano che arrivano i nuovi investitori coi loro soldi si pagano (in parte) quelli vecchi in modo da dimostrare la sicurezza dell’investimento. Questo sistema va avanti finché ci sono nuovi investitori disposti a entrare. Quando il flusso di nuovi investitori diminuisce, o ci sono “intoppi legali” come in questo caso, finiscono anche i soldi e lo schema salta lasciando (quasi) tutti sul lastrico.
Le regole d’oro per evitare fregature colossali
Non farti incantare da chi ti fa promesse di guadagno al limite del miracoloso: non ci sono pasti gratis, né business miracolosi: a rendimenti promessi elevati corrispondono sempre rischi elevati, senza eccezione alcuna. Come spesso ti abbiamo ricordato sulle pagine della rivista e sul nostro sito, gli investimenti in crowdfunding comportano il rischio di perdere tutto, devi sempre esserne consapevole. Infine, consulta il nostro dossier per ripassare le altre regole d’oro alla base di ogni investimento. Continua a seguirci sia sul sito, sia sulla rivista per restare aggiornato su questa vicenda.