Lezione 5 : Scegliere un Etf a distribuzione o accumulazione dei proventi?

Scegliere un Etf a distribuzione o accumulazione dei proventi?
Scegliere un Etf a distribuzione o accumulazione dei proventi?
1. Da dove vengono i dividendi?
I dividendi degli Etf a distribuzione dei proventi provengono dai dividendi incassati dalle azioni dell’Etf (nel caso di un Etf azionario) e dalle cedole incassate sui bond (nel caso di un Etf azionario) o da un mix delle due (nel caso di un Etf bilanciato). In altre parole: l’Etf ha investito in azioni e obbligazioni, che staccano dividendi (le prime) e cedole (le seconde). L’Etf a distribuzione prende queste cedole e dividendi e li restituisce a chi ha comprato le quote dell’Etf. Un Etf ad accumulazione, invece, aggiunge queste cedole e dividendi al “calderone” del patrimonio dell’Etf e li impiega per acquistare nuove azioni o obbligazioni.
2. Ogni quanto sono distribuiti?
Dipende dal prodotto e dal mercato. Di norma i dividendi degli Etf azionari vengono distribuiti una o due volte l’anno. Quelli degli Etf obbligazionario in genere dalle due alle quattro volte l’anno.
3. Quale guadagna di più?
Due Etf che investono nello stesso mercato, nella stessa valuta, nello stesso indice, con lo stesso costo, uno ad accumulazione dei proventi e l’altro a distribuzione degli stessi, di base guadagnano lo stesso. Tuttavia, quello ad accumulazione dei proventi reinveste i soldi che dovrebbe darti come dividendo in nuovi titoli, per cui alla lunga mette in grado questi dividendi di produrre a loro volta ulteriori guadagni, quello a distribuzione dei proventi no: quindi il guadagno si equivale solo nell’ipotesi di reinvestire i dividendi nel fondo stesso, altrimenti un investimento in un Etf a distribuzione dei dividendi è costretto a perdere terreno con gli anni. Ma è una ipotesi che non rende di per sé un prodotto migliore dell’altro, perché l’Etf a distribuzione dei proventi è adatto (lo vediamo tra poco) proprio a chi non pensa di reinvestirli nella stessa attività dell’Etf, ma intende spenderli o reinvestirli altrove.
4. Quando è meglio uno e quando è meglio l’altro?
Da quello che abbiamo detto un Etf ad accumulazione dei proventi è adatto a chi desidera investire il suo denaro per il lungo periodo e non ha alcuna necessità di riavere indietro neppure una parte dei propri soldi. L’Etf a distribuzione dei proventi è invece adatto a chi cerca una rendita periodica per cui desidera che di tanto in tanto gli entrino dei soldi sul conto corrente che poi deciderà se spendere o investire in altre attività. Quindi non esiste un meglio o peggio in assoluto, ma dipende dalle tue esigenze.
In realtà esiste un modo per ottenere una rendita periodica anche con un Etf ad accumulazione: ti basterebbe vendere, di tanto in tanto, alcune delle quote. Ma rispetto all’ipotesi di comprare un Etf a distribuzione questa strategia ha due svantaggi: ti devi attivare tu, perché la rendita non è “automatica”, e ci sono le commissioni di compravendita.
5. Esistono sempre due versioni degli Etf?
No, non è detto che su un mercato sia possibile investire sia con un Etf ad accumulazione sia con un Etf a distribuzione dei proventi: esistono per i mercati principali, ma non per tutti. Inoltre, non esistono nei casi in cui l’Etf investa in prodotti che non danno cedole (per esempio nei prodotti obbligazionari a brevissimo termine legati alla liquidità).
6. I dividendi arrivano subito?
Data di stacco (quando il dividendo smette di essere incluso nella quota dell’Etf) e data di pagamento (quando l’importo viene accreditato sul tuo conto corrente) differiscono. Sul sito della Borsa Italiana trovi comunque date di stacco e di pagamento.
7. I dividendi sono sempre in euro?
No, dipendono dalla valuta dell’Etf, che a Piazza Affari è sempre quotato in euro, ma ha un valore netto della quota (Nav) che può essere anche in valute diverse (dollari, sterline…). Ovviamente quando arrivano sul conto corrente in euro di un residente in Italia vengono cambiati in euro.
8. Vale la pena comprare un Etf il giorno prima dello stacco della cedola e poi rivenderlo?
No: il prezzo prima dello stacco della cedola include l’importo del dividendo, dopo lo stacco non lo include più. Pertanto, se un giorno compri un Etf a 100 euro che il giorno dopo stacca 10 euro di dividendo, e poi lo rivendi dopo lo stacco, il prezzo (al netto delle variazioni di mercato) a cui lo vendi è sceso di un importo pari al dividendo (nel nostro caso è 90). Hai solo speso soldi in commissioni di compravendita senza guadagnarci.
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