Che l’oro sia un bene prezioso, non hai certo bisogno che siamo noi a dirtelo. Lo sai fin da bambino, quando magari hai avuto la fortuna di maneggiare qualche moneta da collezione regalata dai nonni, e anche i proverbi e i modi di dire si sprecano… avere le mani d’oro, pagare qualcosa a peso d’oro… fino a scomodare perfino Falstaff che sosteneva che l’oro apre ogni porta.
Ma c’è un altro aspetto che forse conosci un po’ meno: l’oro è il metallo d’investimento per eccellenza. A renderlo così importante, oltre il fatto di essere relativamente scarso, sono anche le sue qualità fisiche, come la duttilità e la malleabilità che lo hanno reso ideale per ogni tipo di lavorazione (in gioielleria e non) e per il fatto che resiste all’ossidazione e alla corrosione, per cui si mantiene inalterato nel tempo, essendo pochi i composti chimici che lo danneggiano.
1. La monetazione d’oro
Fin dai tempi antichi, l’oro è alla base di diverse forme di moneta. Certo non è stato l’unico materiale a fornire monete nel corso della storia (spesso ha coesistito, per esempio, con l’argento e in alcuni periodi è stato di difficile reperibilità per molte monetazioni), ma ha quasi sempre fornito uno standard di riferimento grazie alla sua stabilità di valore che si è mantenuta nel tempo con rare eccezioni (pensiamo a quando sono arrivate grosse quantità di oro dalle Americhe). Oggi la moneta cosiddetta “fiat”, cioè quella avente valore di legge nei diversi stati sotto forma di monete di metallo diverso dall’oro e di banconote, ha preso il posto dell’oro come moneta di riferimento per gli scambi, e il valore delle banconote non è più legato al valore delle riserve auree presenti nelle casse degli Stati e delle banche centrali; ciò nonostante, l’oro viene ancora coniato in monete da alcune zecche e queste monete risultano molto ricercate dai collezionisti, ma anche come forma di puro investimento.
2. L’oro come difesa dall’inflazione
Il fatto che la quantità di oro presente nel mondo sia stabile e che la sua produzione sia tutto sommato prevedibile e sotto controllo, rende l’oro l’investimento prediletto per chi teme l’inflazione, perché anche oggi, il suo valore tende a essere al sicuro dal carovita. Tuttavia, l’oro è un bene infruttifero (cioè non produce interessi), mentre i titoli di Stato staccano delle cedole e spesso sono considerati un investimento altrettanto sicuro, almeno per le nazioni che si fregiano di un rating alto e di una fama di eccellenti pagatori. Per questo, se acquisti oro, devi sapere che rinunci a queste cedole: è il “costo” che paghi per tenere in tasca l’oro. Da questo deriva anche un altro aspetto importante: quando i tassi sui titoli di Stato (perlopiù Usa) salgono, il prezzo dell’oro tende a scendere, perché l’alternativa dei titoli di Stato diventa più allettante e meno investitori scelgono l’oro. Quando i tassi scendono, accade l’esatto contrario: i titoli di Stato sono un po’ meno interessanti, e il metallo giallo torna a essere un’alternativa brillante, anche nei prezzi. Certo non è una regola fissa e immutabile, ci possono essere anche periodi in cui questa relazione tra oro e tassi non si verifica alla prova dei fatti. Ma in generale, ciò significa che la stabilità del valore dell’oro è vera sì, nel lungo periodo, ma nel breve periodo rimane comunque influenzata da diversi fattori che ne comportano alti e bassi.
3. L’oro come difesa quando le cose vanno male
Non è solo l’inflazione a rendere l’oro appetibile, ma lo sono anche le turbolenze sui mercati finanziari. In periodi di turbolenza l’oro è considerato un bene rifugio e, quindi, tende a salire di valore, viceversa perde valore in periodi tranquilli in cui il terrore sui mercati è ai minimi. Anche qui, il motivo è relativamente semplice: quando i mercati vanno bene, molti più investitori si “buttano” su investimenti più strettamente finanziari, come le azioni, e snobbano l’oro, mentre in momenti di crisi vendono le azioni e tornano ad accumulare i loro risparmi in lingotti. Anche questo è un elemento di cui devi tenere conto se decidi di investire in oro.
4. L’oro delle banche centrali
Anche se le valute oggi non sono legate al valore dell’oro, le Banche centrali ne hanno spesso in deposito grosse quantità che le aiutano a stabilizzare i loro conti. In questi anni ci sono Banche centrali di Paesi emergenti che fanno progressivamente incetta di oro. Lo sapevi che l’Italia è uno dei Paesi con maggiori riserve? Con 2,45 tonnellate in Europa viene dopo solo la Germania che ne ha 3,25 e di pochissimo davanti alla Francia (dati al 4° trimestre 2024). La Cina sta crescendo rapidamente , ma davanti alla Germania per ora ci sono solo gli Stati Uniti con più di 8 tonnellate.
Takeaway
- Fin dall’antichità è una riserva di valore apprezzata per le sue qualità fisiche (si lavora facilmente e resiste alla corrosione)
- La monetazione con l’oro ha attraversato i millenni, ma oggi l’oro come moneta è emesso solo da poche zecche
- L’oro è un bene rifugio nelle fasi di inflazione o quando i mercati finanziari crollano