Lezione 5 : Time in the market vs timing the market – perché la pazienza premia

Time in the market vs timing the market – perché la pazienza premia
Time in the market vs timing the market – perché la pazienza premia
Investire è spesso come un ottovolante emotivo. Grandi crolli di mercato come la bolla dotcom del 2000, la crisi finanziaria del 2008 e la crisi del coronavirus del 2020 hanno spaventato molti investitori. Eventi di questo tipo generano panico e incertezza: ha ancora senso investire? Quando è il momento giusto per entrare nel mercato? È meglio aspettare la prossima correzione o crisi? In realtà, la pazienza è un’arma potente e il “time in the market” funziona spesso meglio rispetto a cercare di anticipare i movimenti del mercato.
Molti investitori cercano di individuare i momenti perfetti per entrare e uscire dal mercato. In altre parole, comprare azioni quando i prezzi sono bassi e venderle quando sono alti. Sembra logico, ma in pratica è estremamente difficile – anche per i professionisti del settore. Infatti, oltre il 90% dei fondi azionari globali gestiti attivamente performa peggio del proprio benchmark nel lungo termine (fonte del dato: Standard & Poor’s, 2024).
Le trappole del market timing
Imprevedibilità: Nessuno può prevedere il mercato con precisione assoluta. I dati storici mostrano che spesso i giorni migliori in Borsa arrivano subito dopo i peggiori. Chi esce dal mercato per paura di un crollo rischia di perdere anche i maggiori guadagni.
Rendimenti mancati: Uno studio di Columbia Management Investment Advisers (2025) dimostra che perdere anche solo una manciata dei migliori giorni di mercato può fare un’enorme differenza. Chi ha perso i 25 giorni migliori tra il 1990 e il 2024 ha visto i propri rendimenti crollare drasticamente.
Stress: Cercare costantemente di anticipare il mercato può essere mentalmente estenuante e portare a decisioni sbagliate dettate dalla paura o dal panico. Inoltre, richiede un monitoraggio continuo e un’analisi costante per cercare sempre il momento “giusto”, con un dispendio significativo di tempo ed energie.
Costi di transazione: Comprare e vendere frequentemente non comporta solo stress, ma anche costi. Commissioni e tasse possono erodere significativamente i tuoi guadagni.
Questa citazione di Kenneth Fisher è ancora oggi estremamente valida. Anche altri investitori iconici come Benjamin Graham e Warren Buffett condividono questo principio. In sostanza, rimanere investiti nel mercato azionario nel lungo periodo è generalmente più vantaggioso che cercare di anticiparne i movimenti, comprando quando i prezzi sono bassi e vendendo quando sono alti. Questo vale in particolare per gli investitori alle prime armi, ma anche i professionisti più esperti trovano difficile battere il mercato nel lungo periodo. I dati storici mostrano che nel lungo termine il mercato azionario tende a offrire rendimenti positivi. Con pazienza, anche tu puoi beneficiare di questa tendenza.
I vantaggi del “time in the market”
Il mercato cresce nel lungo termine: Nonostante le crisi e le correzioni, la Borsa ha sempre raggiunto nuovi massimi nel corso della storia.
Il potere dell’interesse composto: Più a lungo rimani investito, più forte è l’effetto degli interessi sugli interessi.
Tranquillità e disciplina: Non devi seguire costantemente le notizie o reagire con panico alle fluttuazioni del mercato.
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