Via le restrizioni: si torna a viaggiare?

Analisi settore viaggi
Analisi settore viaggi
Nel grafico I viaggi non decollano in Borsa puoi vedere come le azioni delle compagnie aeree (aviazione civile) non si siano mai del tutto riprese dallo scoppio della pandemia: ancora oggi viaggiano su valori inferiori di circa il 30% (in euro e a dividendi inclusi) rispetto all’inizio del 2020, mentre le Borse mondiali, in media, viaggiano su valori del 15% (in euro e a dividendi inclusi) superiori a quelli precedenti lo scoppio della pandemia.
I dati sul riempimento degli aerei sono forniti da IATA, una sorta di Confindustria mondiale delle compagnie aeree.
I viaggi non decollano in Borsa
Le azioni delle compagnie aeree (grassetto; base 100) sono tra quelle che più hanno pagato dazio dallo scoppio della pandemia. Quelle delle catene alberghiere (linea di peso intermedio) hanno retto meglio, ma hanno comunque offerto un rendimento inferiore rispetto a quello medio delle Borse mondiali (linea sottile). I dati nel grafico sono in euro e a dividendi inclusi. Il fornitore è Datastream Refinitiv.
Del resto, nonostante la diffusione della campagna vaccinale, molte delle restrizioni alla mobilità sono fin qui rimaste e, in particolar modo, la variante Omicron ha pesato sulla ripresa dei viaggi negli scorsi mesi. Stando agli ultimi dati di gennaio 2020, il tasso di riempimento degli aerei resta nelle tratte asiatiche vicino ai minimi dal 1990. Ora, però, con le riaperture le compagnie aeree macineranno denaro e vedranno le loro azioni volare?
Si rischiano voli turbolenti
Permangono tre rischi. Primo: il rialzo del costo del carburante. È una delle voci di costo più rilevanti per le compagnie aeree, che potrebbero far fatica a riversarlo sul prezzo del biglietto pagato dai propri clienti. Secondo: il rialzo generale dell’inflazione rischia di generare un rallentamento economico. Imprese e famiglie potrebbero ridurre gli spostamenti per svago e per lavoro. Terzo: la pandemia non è comunque terminata – vedi il lockdown di alcune città in Cina – e la guerra tra Russia e Ucraina rischia di incidere sulla domanda di alcune tratte. Sulle tratte internazionali, quelle più redditizie per le compagnie aeree, a gennaio 2022 il traffico complessivo è stato ancora del 62% inferiore a quello del gennaio 2020 ed è, quindi, difficile pensare che possa tornare su quei valori in tempi brevi. Insomma, c’è il rischio che le azioni delle compagnie aeree possano continuare a non brillare ancora per un po’. Nella nostra analisi di maggio 2021 (vedi n° 1416) per scommettere sulla ripresa del settore aereo ti avevamo consigliato di puntare sulle azioni della United Airlines (45,78 Usd; Isin US9100471096), una delle più grandi compagnie americane, attiva soprattutto nei viaggi intercontinentali. Purtroppo, come puoi immaginare, tra variante Omicron, restrizioni e scoppio della guerra, non è andata bene: le azioni hanno perso il 16,9% (-8% in euro e dividendi inclusi) contro il calo medio del 13,5% (-4% in euro e dividendi inclusi) del resto delle azioni del settore aereo. Pur ammettendo che i ricavi del gruppo possano già quest’anno riavvicinarsi a quelli del 2019, per vedere profitti simili a quelli del 2019 bisognerà verosimilmente aspettare il 2024. Alla luce di queste prospettive le azioni comunque non sono care, quindi una scommessa sul fatto che non ci siano più ostacoli alla ripartenza si può ancora fare. Attenzione: i rischi sono elevati – basta una nuova variante a far svanire le speranze e con queste azioni punti soprattutto sulla ripartenza dei viaggi internazionali – l’investimento non è adatto al buon padre di famiglia e devi essere conscio che è un’azione che potrebbe essere molto ballerina a breve termine.
La guerra ha stravolto le rotte aeree: non potendo sorvolare la Russia, per raggiungere alcune destinazioni è necessario effettuare tratte più lunghe con tutte le conseguenze del caso sulla minore domanda di tali voli e i maggiori costi per operarli.
Nonostante l’allentamento delle restrizioni, secondo i vertici di Assoturismo Confesercenti le prenotazioni effettuate in febbraio per il periodo pasquale nel nostro Paese sono state quasi tutte disdette. Manca, in particolar modo, il turismo straniero.
Il settore dell’ospitalità ha retto meglio…
Il settore dell’ospitalità si è comportato meglio di quello aereo: le azioni delle società che si occupano di alberghi, resort… sono riuscite a riportarsi, nel bilancio in euro e dividendi inclusi, sui valori d’inizio 2020 (+2,1%), sebbene rimangano attardate rispetto al resto delle azioni mondiali (vedi grafico). A favorirle c’è stata la domanda di ospitalità per “gite fuori porta” o per brevi periodi da svolgersi a distanze ravvicinate dal luogo di residenza, complice anche la possibilità di ricorrere al lavoro agile. Non per nulla se le compagnie aeree realizzano ancora oggi utili industriali del 75% inferiori a quelli precedenti allo scoppio della pandemia, le azioni del settore alberghiero vedono la contrazione “limitata” a circa il 40%.
… ma permangono dei rischi
Come dimostra quest’ultimo dato, però, non è tutto rose e fiori: in primo luogo gli spostamenti per lavoro e per eventi sono ancora su livelli inferiori rispetto a quelli pre-pandemia. In seconda battuta il rincaro dei prezzi delle materie prime e il rischio di un rallentamento economico stanno già gravando sugli utili delle catene alberghiere – in Europa, ancora a febbraio 2022, il profitto lordo per stanza risultava un terzo di quello dello stesso periodo del 2019 -e rischiano di continuare a gravare ancora nel corso dei prossimi mesi. Insomma, anche in questo caso, permangono diversi rischi nel breve termine e la scommessa sulla ripresa del settore non è adatta al buon padre di famiglia. Nella nostra analisi di maggio 2021 (vedi n° 1416) per puntare sulla ripresa del settore dell’ospitalità ti avevamo consigliato di scommettere sulle azioni del gruppo francese Accor (28,99 euro; Isin FR0000120404). Anche in questo caso non è andata bene: le azioni hanno perso il 7,5% (dato in euro e dividendi inclusi), contro il -0,7% delle azioni europee del settore e il +17% delle azioni mondiali del settore. A pesare sul gruppo c’è stata anche la guerra: non solo mancherà l’afflusso di turisti russi in Europa, ma, per ora, il gruppo ha deciso di non abbandonare il mercato russo (col conseguente costo di tenere in piedi la struttura nel Paese). Vedremo se sarà pagante, nel frattempo più promettente, almeno nel lungo termine, sembra la decisione di puntare con più decisione sul mercato cinese. Il gruppo ha limitato la perdita ordinaria nel corso del 2021 (addirittura se teniamo conto delle componenti straordinarie ha chiuso il bilancio in utile), ha mostrato buoni segnali in ottica di riempimento delle stanze e dovrebbe ritrovare nel 2023 gli utili conosciuti a fine 2019.
Ti avevamo consigliato una scommessa sulle azioni Accor, per le speranze di una ripartenza del turismo, già sul finire del 2020 (vedi il n° 1391). Da allora le azioni Accor hanno perso il 4,1% contro il +5,2% delle azioni europee del settore alberghiero e il +25,2% medio delle azioni mondiali (i dati sono in euro e a dividendi inclusi).
Ai prezzi attuali le azioni non sono care, quindi una scommessa ci può ancora stare. Anche in questo caso si tratta di una scommessa rischiosa e per vedere i ritorni potrebbero volerci parecchi mesi (se non anni).
Tutti i viaggi in un colpo solo
In passato ti avevamo suggerito una scommessa anche sull’Etf Lyxor Stoxx euro 600 Travel & Leisure (24,86 euro; Isin LU1834988781) che permetteva di puntare sul settore dello svago in Europa. Aveva al suo interno diverse azioni di società del settore scommesse e, complice un momento di particolare euforia per queste ultime, ti abbiamo detto di vendere l’Etf a ottobre 2021 (vedi il n° 1431). È stato un buon suggerimento, visto che da allora è calato di circa il 23%. Nonostante questo calo, però, visto che punta solo sulle azioni europee del settore, ti sconsigliamo di tornare ad acquistarlo. Piuttosto, per una scommessa generale sul settore dei viaggi e dell’ospitalità, puoi puntare sull’Etf HanEtf Airlines, Hotels and Cruise Lines (6,104 euro; Isin IE00BMFNW783) che è sbarcato a Piazza Affari nel giugno del 2021. Ha in pancia non solo le United Airlines e le Accor, di cui ti abbiamo parlato nei paragrafi precedenti, ma ha tutte le grandi azioni mondiali delle compagnie aeree, degli alberghi e delle crociere. Non è il massimo da un punto di vista fiscale (i guadagni non saranno compensabili con minusvalenze pregresse), ma può essere interessante per puntare in generale sulla fine delle restrizioni ai viaggi nel mondo senza esporsi a una scommessa secca su una singola azione. Attenzione: valgono comunque tutte le riflessioni sui rischi illustrati nei paragrafi precedenti. Si tratta di un investimento per speculatori che potrebbe non dare risultati nel breve periodo (prolungamento guerra, nuove varianti, crisi economica…).
L’Etf HanEtf Airlines, Hotels and Cruise Lines ha perso il 4,8% dal momento del suo sbarco in Borsa. A questi prezzi può valere una scommessa di lungo periodo. Si compra facilmente sulla Borsa italiana anche tramite il trading online della tua banca.
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