Prezzo al momento dell'analisi (18/12/2025): 8,62 euro

Negli ultimi giorni, il titolo Enel (Isin IT0003128367) ha ricominciato a ripiegare dopo la buona accoglienza che era stata, invece, riservata alle ultime notizie arrivate dalla Germania. Anche se l’effetto positivo sul titolo si è rapidamente sgonfiato, almeno nel breve termine, a livello strategico e su un orizzonte di più lungo termine le novità restano, comunque, incoraggianti e coerenti con il piano di sviluppo. Venendo al concreto, Enel pochi giorni fa ha annunciato l’acquisizione di un portafoglio composto da due impianti eolici in Germania, che hanno una potenza installata complessiva di 51 MW. Perché la giudichiamo positivamente? Perché per Enel rappresenta l’ingresso in uno dei mercati che, nel mercato delle energie rinnovabili, presenta le maggiori potenzialità di crescita, grazie anche a un contesto regolatorio piuttosto favorevole (incentivi al settore). Per ora parliamo di un’operazione piccola se rapportata al gruppo (l’apporto di questa operazione all’utile industriale è stimato in 10 milioni di euro l’anno, cifra assolutamente minoritaria per le dimensioni di Enel), ma è un primo passo in un mercato interessante e ci appare in linea con la strategia del gruppo, che punta a cogliere opportunità in questo settore. In ogni caso, sono operazioni che daranno frutti solo su un orizzonte di medio-lungo termine, motivo per cui non modifichiamo le nostre stime sull’utile 2025 e 2026 (0,72 euro per azione per entrambi gli anni, mentre per il 2027 ci aspettiamo che salga a 0,74 euro per azione). Nel frattempo, il gruppo prosegue il riacquisto di azioni proprie: per quanto importanti in valore assoluto, parliamo tuttavia di quote marginali rispetto al capitale complessivo (con gli acquisti di circa l’1% del capitale, il gruppo detiene ora circa l’1,2% del patrimonio complessivo), per cui non vediamo particolari impatti sul titolo. Confermiamo la nostra valutazione e il consiglio. Mantieni.