Prezzo al momento dell’analisi (6/10/2022): 909,60 pence
Consiglio: mantieni
Dopo la forte crescita dei risultati nel 2021/22 (l’anno fiscale termina il 31/3), sostenuti dall’acquisizione di Western Power Distribution, National Grid prevede per il 2022/23 degli utili stabili. Se, infatti, da un lato, l’inflazione fa salire le sue tariffe (indicizzate al carovita nel Regno Unito), dall’altra fa lievitare i suoi costi. Salgono anche i costi del debito che, a detta del gruppo, dovrebbero crescere del 30% rispetto al 2021/22. Niente di allarmante, tuttavia: nei prossimi anni il gestore britannico delle reti elettriche ad alta tensione beneficerà dei previsti investimenti per la decarbonizzazione delle reti elettriche (a favore delle rinnovabili, come l'eolico offshore), grazie ai quali le sue attività aumenteranno tra il 6% e l’8% annuo da qui al 2026, sostenendo l’utile per azione, che dovrebbe crescere in media tra il 5% e 7% annuo. Prevediamo un utile per azione di 65,5 pence nel 2022/23 e di 70 pence nel 2023/24.