La gioielleria è un investimento che fa luccicare il tuo portafoglio?

tabella e grafico
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Il settore lusso è uno dei più globalizzati al mondo: i suoi attori principali sono soprattutto europei, ma la sua clientela è ovunque. Dal 1990 ad oggi, anni segnati dalla globalizzazione, 100 dollari investiti in titoli del settore sarebbero diventati circa 2.500, contro i poco più di 1.000 che si sarebbero ottenuti da un investimento nelle Borse mondiali.
I clienti più appassionati di articoli di lusso si trovano in Oriente, soprattutto in Cina, ed è a questo Paese che guardiamo per capire le prospettive del settore. Il lento allentamento delle rigide misure anti-Covid, tutt’ora in vigore in Cina, potrebbe rendere sempre più semplice la socialità e questo viene visto come un chiaro segnale della ripresa delle economie mondiali. Il traguardo è lontano, ma i mercati anticipano le tendenze, hanno iniziato a scaldare i motori e tra i settori che potrebbero beneficiare maggiormente del “ritorno della Cina” c’è di sicuro quello del lusso.
Una recente ricerca di Deloitte dedicata al settore ha evidenziato come non tutte le aziende del lusso negli ultimi anni siano cresciute allo stesso ritmo. Sono diverse le aziende italiane a essere cresciute a doppia cifra, e circa l‘85% delle vendite del settore lusso si concentrano in una decina di gruppi e società, diversi dei quali non sono quotati come Golden Goose e Euroitalia.
I MERCATI SONO PERO' GiA' OTTIMISTI SUL SETTORE
Oggi i prezzi sembrano inglobare le prospettive del settore. Se guardi la tabella qui sotto, i suoi multipli sono sempre stati storicamente sopra quelli delle medie mondiali, tuttavia, oggi, il rapporto prezzo/utili e quello prezzo/patrimonio netto sono decisamente sopra i valori passati.
Non è la prima volta che ti parliamo del settore lusso: nei numeri 1450 e 1461 ti abbiamo consigliato una scommessa su Amundi S&P global luxury ucits (183,82 euro; Isin LU1681048630). Dai consigli di allora (rispettivamente dati a 206,68 euro e 196,8 euro) il prezzo è calato, ma questo è normale, visto che le Borse mondiali hanno ripiegato dai loro massimi di un 15% circa in dollari Usa (il settore lusso ha ripiegato poco di più). Tuttavia, viste le considerazioni che abbiamo fatto qui a fianco sull’intero settore, il consiglio sul prodotto passa da acquista a mantieni.
Un confronto tra settore lusso e borse mondiali | ||||||||
Rendimento da dividendo | Rapporti di convenienza | |||||||
Prezzo/utile | Prezzo/ patrimonio netto | EV/Ebitda | ||||||
Lusso | Mondo | Lusso | Mondo | Lusso | Mondo | Lusso | Mondo | |
Oggi | 2,4 | 2,5 | 41,9 | 15,4 | 3,3 | 2,2 | 11,2 | 9,3 |
Media 1 | 1,7 | 2,5 | 22,0 | 16,8 | 2,6 | 1,9 | 12,4 | 10,5 |
Media 2 | 1,5 | 2,3 | 20,7 | 18,9 | 2,6 | 2,1 | 9,9 | 10,3 |
Media 1: dati giornalieri dal 2005; media 2: dati mensili dal 1990. Più il rendimento da dividendo è alto, meglio è. Viceversa, più i rapporti di convenienza sono alti, più un titolo / mercato è caro. EV/Ebitda: rapporto tra il valore totale di una società (Enterprise Value: capitalizzazione borsistica + debito – liquidità in cassa) e la sua redditività misurata attraverso l’Ebitda (l’utile prima delle componenti finanziarie, tasse, svalutazioni, ammortamenti e accantonamenti). Dati su indici Datastream Luxury Items e Datastream world market. |
Sono, invece, in linea con il passato EV/Ebitda, mentre il rendimento da dividendo è oggi migliore. Se valutiamo il settore tessile/abbigliamento/beni di lusso con la metodologia che utilizziamo per le nostre analisi settoriali il giudizio è pari a neutro, che equivarrebbe a “mantieni”. Questi elementi ci fanno pensare che il settore lusso, preso nella sua interezza, sia oggi solo da mantenere e che questo consiglio si riverberi anche sui prodotti che ci investono nella sua totalità (vedi a fianco). Non è detto, però, che non ci siano singoli titoli interessanti: li abbiamo cercati e ne abbiamo trovati alcuni. Questa settimana ti parliamo di quelli che appartengono al settore della gioielleria, mentre la prossima settimana passeremo in rassegna le società che operano nel settore dell’alta moda.
Signet Jewelers e Pandora, due società brillanti
Signet Jewelers (65,44 Usd; Isin BMG812761002) è uno dei più grandi rivenditori di gioielli al mondo, principalmente di diamanti, in negozi molto diffusi nei centri commerciali; di recente ha puntato molto sul canale digitale, che è diventato fondamentale per lo sviluppo aziendale. L’attuale strategia di crescita si concentra sull'espansione e sul potenziamento dei servizi, oltre che su politiche di fidelizzazione (oltre il 40% degli ordini viene da clienti abituali). Inoltre, nuove acquisizioni dovrebbero supportare la crescita futura del gruppo (per esempio, quella di Diamonds Direct Usa, specializzato nei gioielli da sposa e della piattaforma di vendita online di gioielli Blue Nile), anche se i costi, per ora, hanno inciso in negativo sui conti della società. Le vendite, nel 3° trimestre dell’esercizio 2022/23, hanno continuato a crescere (+2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in cui il trimestre è stato eccezionale, con ricavi cresciuti di oltre il 18%); se il numero complessivo è diminuito, l’importo dello scontrino medio è aumentato dell’8% e la stessa società è ottimista sui risultati del trimestre in corso, che comprende il periodo della festività natalizie. La società, fino a oggi, ha dimostrato di avere una buona stabilità nel generare utili e un’ottima continuità nel distribuire dividendi agli azionisti, anche se fino a oggi non ha brillato per generosità. Il titolo, quotato a New York, non è lontano oggi dai minimi degli ultimi 12 mesi: a questi prezzi un acquisto può essere interessante.
La danese Pandora (490 dkk; Isin DK0060252690) ha sofferto per gli effetti della pandemia e dei diversi lock down praticamente solo nel 2020, anno in cui ha comunque chiuso in utile, ma ha deciso di non staccare dividendi. Dopo un ottimo 2021, in cui ha più che recuperato le difficoltà del 2020 e in cui il fatturato è cresciuto di oltre il 20% rispetto ai 12 mesi precedenti, ha chiuso il terzo trimestre 2022 con risultati positivi.
Pandora produce per lo più gioielli in argento, anche se di recente ha iniziato a farsi largo nel mondo dei diamanti con il progetto Diamonds by Pandora. Nata a metà degli anni ’60, ha iniziato a diffondersi in modo capillare grazie ai bracciali componibili, che permettono di avere un gioiello unico.
I PRINCIPALI ATTORI DEL SETTORE GIOIELLERIA QUOTATI | ||||||
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Nome | Isin | Prezzo al 16/12 | Valuta | Rapporti di convenienza | ||
Prezzo utile | Prezzo / patrimonio netto | Rend. da dividendo (%) | ||||
Aeffe | IT0001384590 | 1,2 | euro | 80 | 1 | 0 |
Fope | IT0005203424 | 29,4 | euro | 19,5 | 6 | 1,55 |
Gismondi 1754 | IT0005391138 | 5,65 | euro | 38 | 2,5 | 0 |
LVMH | FR0000121014 | 693,8 | euro | 26,5 | 7,5 | 1,7 |
Movado Group | US6245801062 | 31,19 | usd | 7 | 1,5 | 4,5 |
Pandora | DK0060252690 | 490 | dkk | 10,5 | 6,5 | 5 |
Richemont N | CH0210483332 | 118,2 | chf | 500 | 3,3 | 2,8 |
Signet Jewelers | BMG812761002 | 65,44 | usd | 10,5 | 2,1 | 1,25 |
Swatch group | CH0012255151 | 253,8 | chf | 16,5 | 1,15 | 2,2 |
Watches of Switzerland Gr. | GB00BJDQQ870 | 842,5 | gbx | 20 | nd | 0 |
World-DS Luxury items | 41,9 | 3,3 | 2,4 | |||
NB: per sapere come si leggono i rapporti di convenienza vedi la nota alla tabella nella pagina precedente. |
Tra questi spiccano, in negativo però, quelli ottenuti in Cina (-46% rispetto al 2021). Il periodo festivo si avvicina e Pandora, che lo scorso anno ha beneficiato in modo particolare delle vendite natalizie, esprime ottimismo e conta di raggiungere gli obiettivi del piano industriale. Con l’eccezione del 2020, il gruppo ha sempre mostrato continuità nel pagare un dividendo generoso ai propri azionisti e nella crescita dei ricavi. Il rapporto tra crescita dei ricavi e il prezzo, vedi in tabella, è migliore rispetto alla media del settore. A questi prezzi, secondo noi, il titolo è interessante: il problema è il mercato di quotazione, Copenhagen, che per molti è difficile – per non dire impossibile – da raggiungere. La soluzione potrebbe essere di ricorrere a un ordine allo sportello o telefonico, ma non è a costo zero –chiedi quindi prima i costi dell’operazione di compravendita.
Prima di correre a comprare ricorda che l’acquisto di gioielli, insieme a una serie di altri beni, è considerato voluttuario e sensibile non solo alle mode, ma anche alla congiuntura. L’ipotesi di rallentamenti della crescita economica, oppure addirittura di una recessione, avrebbe ripercussioni negative sull’andamento di queste azioni. Il nostro consiglio non è, quindi, “mordi e fuggi”, ma è per un periodo più lungo.
Il mercato cinese pesa ancora poco nei risultati del gruppo: Stati Uniti, Gran Bretagna e Italia sono i Paesi in cui Pandora vende di più. Il piano industriale 2020-2023 prevede una crescita media annua del 5-7%, obiettivo che, nonostante le difficoltà del 2020, Pandora pensa comunque di centrare.
SWATCH: NON FA SOLO OROLOGI DA POCHE CENTINAIA DI EURO
Nella nostra rassegna trovi anche dei produttori di orologi, beni di lusso per eccellenza, tra cui anche Swatch (253,8 euro; Isin CH0012255151) titolo che trovi da tempo all’acquisto nella nostra selezione. Il motivo è che Swatch non produce solo gli iconici orologi colorati: è, infatti, presente anche su altre gamme. Oltre alla fascia base (Swatch, Flik Flak) e alla fascia media (Tissot, Balmain, Certina, Mido, Hamilton, Calvin Klein), ha marchi di fascia alta (Longines, Rado, Union Glashütte) e del settore lusso (Breguet, Harry Winston, Blancpain, Glashütte Original, Jaquet Droz, Léon Hatot, Omega). Con una qualità dei bilanci buona, un momentum neutro, un rischio basso (il minimo della nostra scala in stelle) e attese di 16,5 franchi di utili per il 2022, 18,5 franchi per il 2023 e 19,2 franchi per il 2024, resta un titolo conveniente che vale un acquisto.
Anche le materie preziose sono un buon investimento?
Di base sì: l’oro non è solo fonte inesauribile di gioielli, ma anche un bene rifugio su cui da tempo ti consigliamo di investire in ottica extra portafoglio, se vuoi avere una posta che ti aiuti a diversificare il rischio. Il suo valore non deve superare il 10% del tuo portafoglio secondo la logica d’investimento 80-10-10 di cui ti abbiamo già parlato più volte in passato. Il modo per farlo è Invesco physical Gold (163,07 euro; Isin IE00B579F325) che trovi quotato a Piazza Affari. Per quanto riguarda l’argento nel n° 1479 ti abbiamo consigliato una scommessa su Wisdomtree physical silver (20,12 euro; Isin JE00B1VS3333) che allora valeva 18,23 euro (+10,3% da allora contro il -1,1% fatto dal prodotto che investe in oro sullo stesso periodo). Il consiglio su questo Etf è divenuto mantieni nel n° 1489. Un +10% in due mesi ci sembra di questi tempi un buon risultato, tanto più che se proseguisse più del previsto una fase di rialzo dei tassi (cosa non esclusa, vedi a pagina 11 le novità su questo tema) le materie prezione potrebbero essere meno attrattive dei bond Usa. Il che non penalizza una diversificazione generale sull’oro, ma non aiuta certo una speculazione mordi e fuggi come questa sull’argento. Puoi portare a casa i soldi, visto che pure i termini della scommessa (un rapporto di prezzo oro/ argento più alto della media storica) si sono fatti meno marcati, vedi grafico.
I metalli dell’oreficeria a confronto
L’oro e l’argento sono tra i metalli più usati in oreficeria. Il rapporto tra il valore di un’oncia d’oro e un’oncia d’argento non è tuttavia, stabile nel tempo, ma soggetto ad alti e bassi. Un paio di mesi fa, quando era su livelli alti, ti abbiamo suggerito una scommessa sul calo di questo rapporto verso valori più in linea col passato e che questo calo passasse per una miglior performance dell’argento rispetto all’oro. In questi mesi le cose sono andate come speravamo e qui a fianco trovi cosa devi fare ora se avevi fatto quella scommessa allora.
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