Con uno sguardo al futuro

Grafico
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Un fenomeno che preoccupa
Circa 2,2 miliardi di esseri umani, all’incirca un quarto della popolazione mondiale, sono già oggi affetti da disturbi della vista e si stima che il fenomeno sia destinato ad aumentare: per il 2050 1 persona su 2 soffrirà di difetti visivi. Le motivazioni sono molteplici e vanno dall’invecchiamento della popolazione, agli stili di vita a rischio (dal minor tempo passato all’aria aperta alla maggiore esposizione agli schermi di dispositivi elettronici). Si stima, però, che poco più di 1 miliardo delle persone che oggi soffre di difetti di vista abbia potuto evitarli con visite, strumentazioni e servizi maggiormente adeguati, tanto che le Nazioni Unite hanno varato un piano di aiuti internazionale per le persone che potrebbero perdere la vista entro il 2030 se non sottoposti a visite e cure adeguate. Quali sono le società quotate in Borsa che si occupano di curare/correggere i difetti visivi?
Entro il 2050 il 60% degli americani sarà affetto da miopia, che quando elevata comporta rischi per la retina. Si tratta di un problema che si aggiunge a quello dell’invecchiamento della popolazione e delle maculopatie legate all’età.
Il colosso…
La più grande società al mondo che si occupa di salute dell’occhio è la svizzera Alcon (62,48 Usd; Isin CH0432492467): nel 2022 ha visto i ricavi crescere a un buon ritmo (+11% senza effetti di cambio), trainati dalle attività chirurgiche, anche se il risultato finale ha risentito sia dei costi legali per un contenzioso, sia di alcune spese di ristrutturazione – il 4° trimestre si è chiuso in perdita. Anche se la crescita dovrebbe continuare nel 2023, il suo ritmo dovrebbe rallentare – attesa nell’ordine del 6%-8% per i ricavi (effetti di cambio esclusi). Secondo noi, sono correttamente valutate: se le hai già, puoi mantenerle in portafoglio, altrimenti non acquistarle ora.
… e la società su cui scommettere
Nel settore in questione preferiamo, piuttosto, effettuare una scommessa sulle azioni della Cooper Companies (335,3 Usd; Isin US2166484020) – società americana che si occupa sia di sistemi di correzione della vista (lenti a contatto), sia di chirurgia oftalmica. Nell’ultimo trimestre solare del 2022 (primo trimestre del suo anno fiscale 2022/23) è la società, tra quelle del settore, che ha registrato i migliori tassi di crescita – ricavi in salita del 9% (effetti di cambio esclusi; confronto con lo stesso trimestre di un anno prima) contro il +1% di Alcon e il piccolo calo registrato dal produttore di lenti a contatto Bausch & Lomb (16,74 Usd, Isin CA0717051076; non acquistare) – e che ha saputo gestire meglio l’aumento dei costi di approvvigionamento e delle materie prime – calo dell’utile per azione di circa l’11% contro la suddetta perdita di Alcon (-25% al netto delle componenti straordinarie) e quella di Bausch & Lomb (-34% al netto di componenti non ricorrenti). Inoltre, anche le prospettive annunciate sono migliori di quelle dei concorrenti – per l’anno in corso, crescita dei ricavi tra il 7% e il 9% (tra il 6% e l’8% di Alcon; Bausch & Lomb non ha fatto ancora previsioni perché c’è stato un cambio di “capitano”). Le azioni Cooper Companies non sono proprio a buon mercato – gli indicatori di convenienza, per esempio, sono peggiori di quelli di Bausch & Lomb – ma considerate le buone prospettive e la qualità generale della società sono azioni su cui vale la pena investire in un’ottica di lungo periodo.
Abbiamo già suggerito una scommessa sulle azioni Cooper Companies nella primavera del 2022 (vedi n° 1465). Da allora le Cooper Companies hanno perso il 4,8% (-3,3% in euro e dividendi inclusi), risentendo del generale debole andamento sia del settore farmaceutico (-5,3%; -2,6% in euro e dividendi inclusi), sia delle Borse mondiali (-3,4%; invariate in euro e dividendi inclusi). Il consiglio sul titolo è confermato.
Un’occhiata al passato
Nel corso degli ultimi cinque anni le azioni Cooper Companies (grassetto; base 100) si sono comportare meglio del resto delle azioni mondiali (linea sottile) e solo per effetto del calo nel 2022 il loro bilancio risulta, a cinque anni, lievemente peggiore di quello medio del settore farmaceutico (linea di peso intermedio). Meritano una scommessa.
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