Il produttore di vetro svizzero Vetropack (42,75 franchi svizzeri; Isin CH0530235594) ha appena annunciato i risultati per il 2022, in cui i ricavi sono cresciuti del 10,2% e l’utile industriale al netto della quota parte di costi pluriennali (Ebit) è salito del 9,2%; tutto questo, nonostante i problemi avuti con lo stabilimento ucraino coinvolto nella guerra che ha portato le vendite a 5,26 miliardi di pezzi contro i 5,88 del 2021. Effetti negativi della guerra si sono fatti sentire anche sugli utili, che hanno dovuto pagare dazio con una rettifica del valore dello stabilimento ucraino che li ha fatti cadere a quota 2,02 euro per azione (comunque superiore alle attese).
Le attese per il 2023 sono buone: la domanda europea dovrebbe tenersi alta anche quest’anno in cui la società parte già con scorte ridotte. L’apertura del nuovo stabilimento di Boffalora sopra Ticino in Italia dovrebbe aumentare la capacità del gruppo del 7%. Sono poi previsti nel terzo trimestre il rinnovo di uno dei due forni nello stabilimento ceco di Kyjov, oltre a ulteriori investimenti nella digitalizzazione. Di negativo ci si aspettano costi dell’energia più alta, ma anche per il personale, difficoltà nella catena logistica, inoltre i costi di avviamento del nuovo stabilimento che, all’inizio, dovrebbe avere una produttività limitata potrebbero pesare sulla redditività. Tuttavia, l’utile finale non dovrà subire ulteriori rettifiche per lo stabilimento ucraino e quindi sarà più alto. Noi siamo abbastanza ottimisti che la società riesca a ribaltare i maggiori costi sulla clientela e ci aspettiamo un esercizio con utili in linea con il 2021, cioè di 3,2 franchi per azione che saliranno a 3,8 franchi nel 2024. Questo comporta multipli interessanti e ti confermiamo il consiglio d’acquisto per il lungo periodo.
Ti abbiamo consigliato Vetropack per la prima volta nel n° 1465 (prezzo 39,75 franchi svizzeri) e di nuovo l’avevamo citata come interessante sul nostro sito il 23 agosto scorso (prezzo 37,2 franchi svizzeri) commentandone la semestrale e poi ancora nel n° 1474 (il prezzo allora era sceso a 35,5 franchi svizzeri).