Investire nel settore alimentare francese

Grafici
Grafici
Solo Parigi è degna di Roma, solo Roma è degna di Parigi. Così recita il motto del gemellaggio tra le capitali italiana e francese, figlio di un rapporto di amore fatto di alti e bassi, come si vede solo tra parenti stretti. E una delle maggiori rivalità sta proprio nel cibo: Chianti o Bordeaux? Quiche lorraine o parmigiana di melanzane? Nonostante la fama dei nostri Paesi, i produttori di cibo e bevande quotati sono pochi sia in Italia (Campari, BF, Italian wine brands, Newlat food, Orsero), sia in Francia (Danone, Vilmorin & Cie, Bonduelle, Lanson-Bcc, Pernod Ricar, Laurent Perrier, Ldc, Malteries F-Belges, Mbws, Remy Cointreau, Savencia, Smart Good Things Holding e Unibel). Tra i gruppi francesi abbiamo lasciato da parte i produttori di champagne (Lanson-BCC e Laurent Perrier), oggetto di una analisi nel n° 1476 quando abbiamo parlato di settore vinicolo, e le società con meno visibilità da parte della comunità degli analisti finanziari, e ci siano concentrati sugli otto titoli che trovi nella tabella alla pagina successiva. Si tratta di un settore che in generale ha una redditività piuttosto bassa, come puoi notare dalla colonna Margine Ebit 2022 (l’utile “industriale” al netto della quota parte dei costi pluriennali in percentuale sul fatturato).
LACTALIS: UN CASO LIMITE
Il settore è spesso in mano a imprese a conduzione familiare. Ci sono colossi che non sono quotati perché in mano ancora alla famiglia che li ha fondati (per esempio da noi Barilla), in Francia un caso eclatante è il colosso Lactalis che fattura quasi 30 miliardi di euro e che tra i marchi ha Président, Galbani e Parmalat.
Da questo discendono spesso indicatori di convenienza bassi e una qualità dei bilanci non elevata. Tuttavia, non ci siamo scoraggiati e siamo andati a esaminare le prospettive di tutte le società. Vediamo di conoscerle meglio. Bonduelle (www.bonduelle.com) ha un fatturato di circa 2,2 miliardi di euro (dato al 30/6/22, al 30/6/20 era di 2,85 miliardi) e produce verdure surgelate o da banco frigo. Danone (www.danone.com) è un colosso dello yogurt e delle acque minerali con un fatturato 2022 di 27,7 miliardi di euro. Ldc (Lambert Dodard Chancereul, www.ldc.fr) è un gruppo alimentare attivo nel pollame (incluse anatre e tacchini) con diversi marchi (Le gaulois, Loué, Maître Coq…). Mbvs (Marie Brizard Wine & Spirits, https://fr.mbws.com) produce liquori (Marie Brizard, Sobievski Vodka…) e nel 2022 ha fatturato circa 180 milioni di euro (erano 275 nel 2019); è stata recentemente oggetto di risanamento. Pernod Ricard (www.pernod-ricard.com) fa 10,7 miliardi di euro di fatturato (al 30/6/22) e produce soprattutto alcolici (Ballantines, Beefeater, Chivas Regal, Malibu, Martell, Ricard, Glenlivet, Becherovka, Long John, Ramazzotti, e tanti altri). Savencia (www.savencia-fromagedairy.com) nel 2021 fatturava 5,6 miliardi di euro e fa principalmente formaggi (Caprice des Dieux, Saint Albray, Le Rustique, Cœur de Lion…). Con Remy Cointreau (www.remy-cointreau.com) siamo nel comparto alcolici (Rémy Martin, Cointreau, Metaxa…), ha un fatturato di 1,3 miliardi di euro (al 31/3/22). Con Vilmorin & Cie (www.vilmorincie.com; 1,59 miliardi di fatturato al 30/6/22) ci spostiamo nelle sementi, di cui è il quarto produttore mondiale.
Ricordati che nel settore alimentare puoi acquistare sia la svizzera Bell food (268 franchi svizzeri al 25/5), sia l’americana Kraft Heinz (38,26 dollari Usa), entrambe costantemente seguite sul sito. Nonostante i risultati deludenti del secondo trimestre (l’anno inizia a ottobre) ti abbiamo indicato Tyson Foods (51,76 dollari Usa) come una possibile scommessa sul settore carne negli Stati Uniti, nel n° 1511. Infine, ti ricordiamo che cibo, bevande e tabacco sono parte (insieme ai prodotti personali e per la casa e a distribuzione e vendita di beni di prima necessità) del settore beni di consumo di prima necessità in cui da tempo ti diciamo di investire con Xtrackers Msci world consumer staples (41,58 euro; Isin IE00BM67HN09) in cui Carni e prodotti alimentari confezionati, bevande analcoliche, distillerie e case vinicole e birrifici pesano per circa il 45% del totale degli investimenti.
Una società attivanel pollame
Tra tutte le società esaminate la più interessante ci sembra Ldc (115 euro; Isin FR0013204336). Ha un momentum positivo e indicatori di convenienza buoni, ma non troppo (se sono troppo buoni c’è sempre il dubbio che il mercato tenda a non apprezzare il titolo e non è il caso di scommettere contro il mercato). Produce pollame (40% del mercato francese), quindi è un mercato abbastanza stabile e le carni bianche non sono in discussione per motivi salutistici; inoltre, è il secondo gruppo francese nella ristorazione, con presenze anche in Polonia, Belgio, Ungheria e Regno Unito. Il 24 maggio sono usciti i risultati definitivi per l’anno 2022/2023 chiuso lo scorso 28 febbraio. La quantità di carne commercializzata (in tonnellate) è calata del 5,6%, mentre il fatturato è salito del 15,3% e l’Ebitda del 37,2%, passando dal 7,9% del fatturato al 9,3%. L’utile netto è salito da 9,52 a 12,74 euro per azione. L’esercizio in corso si prospetta, comunque, sfidante, sia per la presenza di focolai di influenza aviaria, sia per i costi operativi giudicati ancora elevati, ma può sfruttare almeno il fatto che il pollame è un tipo di carne dai costi contenuti per i consumatori e, quindi, competitivo. La società intende espandersi anche nel settore delle uova e allargare la gamma di prodotti nel settore ristorazione. Lo scopo è superare i 6 miliardi di fatturato (oggi sono 5,85) e una marginalità del 5%. Le attese di mercato di un utile per azione di 12,91 euro nel 2023/24 e 13,56 euro nel 2024/25 ci sembrano corrette. Una piccola scommessa ci può stare.
Il maggior rischio è legato al fatto che Ldc è una azione con un flottante (quantità di azioni sul mercato) ridotto (13%), quindi un titolo non molto diffuso.
SOCIETA' FRANCESI DEL SETTORE ALIMENTARE A CONFRONTO | ||||||||||||
Nome della società | Prezzo al 25/5 | Isin | Momentum | Margine Ebit 2022 | Indici di convenienza | Dividendi su 10 anni* | Utili su 10 anni * | Qualità 2022 | ||||
P/BV 23 | EV/EBITDA 23 | P/E 23 | P/E 24 | P/E 25 | ||||||||
Bonduelle | 11,6 euro | FR0000063935 | Neutro | -3% (1) | 0,4 (1) | 6,7 (1) | 11,1 (1) | 7,9 (1) | 6,6 (1) | 10/10 | 10/10 | Media |
Danone | 67,16 euro | FR0000120644 | Neutro | 7,8% | 2 | 12,1 | 19,1 | 16,8 | 14,6 | 10/10 | 10/10 | Media |
Ldc | 115 euro | FR0013204336 | Positivo | 4,2% (2) | 0,9 (2) | 3,4 (2) | 8,9 (2) | 8,5 (2) | n.d. | 10/10 | 10/10 | Media |
Mbws | 2,16 euro | FR0000060873 | Neutro | 1% | 1,2 | 15,5 | n.d. | 36 | 30,9 | 0/10 | 4/10 | Bassa |
Pernod-Ricard | 208,8 euro | FR0000120693 | Neutro | 27,7% (1) | 3,3 (1) | 16,2 (1) | 21,8 (1) | 20,5 (1) | 18,7 (1) | 10/10 | 10/10 | Media |
Savencia | 61 euro | FR0000120107 | Neutro | 3,1% (3) | 0,5 | 3,8 | 7,4 | 6,5 | n.d. | 9/10 (3) | 10/10 | Media (3) |
Remy Cointreau | 148,35 euro | FR0000130395 | Neutro | 24,4% (4) | 4,4 (4) | 16,6 (4) | 26,1 (4) | 27,3 (4) | 24 (4) | 10/10 | 10/10 | Buona |
Vilmorin & Cie | 62,6 euro | FR0000052516 | Neutro | 8,6% (1) | 1 (1) | 6,5 (1) | 14,4 (1) | 12,9 (1) | 12,1 (1) | 2,5% | 10/10 | Media |
Per un confronto: settore carni e prodotti alimentari confezionati (5) | 1,7 | 10,6 | 19,4 | 16,9 | 14,3 | |||||||
AZIONI DEL SETTORE CIBO CONSIGLIATE ALL’ACQUISTO | ||||||||||||
Bell food | 268 chf | CH0315966322 | Neutro | 3,8 | 1,1 | 7,1 | 12,5 | 11,9 | 11,9 | 10/10 | 10/10 | Media |
Kraft Heinz | 38,26 usd | US5007541064 | Neutro | 17,2 | 0,9 | 11,2 | 13,7 | 13,2 | 12,8 | 7/10 | 6/10 | Bassa |
Tyson foods | 51,76 usd | US9024941034 | Negativo | 8,3 | 1 | 11,7 | 37 | 16,2 | 11,5 | 10/10 | 10/10 | Buona |
Margine Ebit: rapporto tra utile prima di componenti finanziarie e tasse e fatturato, è un indicatore della redditività di una società. P/BV: prezzo/patrimonio netto. EV/Ebitda: rapporto tra il valore totale di una società (Enterprise Value: capitalizzazione borsistica + debito – liquidità in cassa) e la sua redditività misurata attraverso l’Ebitda (l’utile prima delle componenti finanziarie, tasse, svalutazioni, ammortamenti e accantonamenti). Più questi rapporti sono alti, più un titolo è caro (e viceversa). P/E: prezzo/utili. (*) Sugli ultimi 10 anni prima dell’ultimo bilancio disponibile. I dati sono basati sul consensus degli analisti finanziari, fonte Refinitiv, salvo che per Danone, Bell, Kraft e Tyson Foods, stime nostre. Dettagli su momentum e qualità li trovi qui: www.altroconsumo.it/investi/fiscale-e-legale/metodologia/ultime-notizie/2021/05/come-valutiamo-le-azioni. n.d. non disponibile. (1) Dati al 30 giugno dell’anno indicato; (2) dati al 28 febbraio anno successivo; (3) dati relativi al bilancio 2021 (4) dati al 31 marzo dell’anno indicato. (5) dati al 22/5. |
Attendi, stiamo caricando il contenuto