Il caffè è un piacere anche in Borsa?

Caffè in Borsa
Caffè in Borsa
Una bevanda amata sempre più costosa
Stando agli ultimi dati dell’ICO (una specie di Confindustria mondiale del caffè) nel mondo si consumano circa 11 milioni di tonnellate di caffè all’anno. È una bevanda amata in tutto il mondo, ma la zona geografica dove si consuma più caffè è l’Europa, seguita dalla zona dell’Asia-Pacifico e dal Nord America. L’Europa, però, non produce caffè e lo deve importare: i Paesi produttori sono pochi, col Brasile che è il campione indiscusso del mercato – da solo assieme a Vietnam, Indonesia e Colombia copre circa il 70% della produzione mondiale di caffè. Tra la maggiore domanda europea post-pandemica – nel 2021/22 la domanda da caffè nel solo Regno Unito è aumentata di oltre il 40% rispetto al 2020/21 – e le difficoltà legate alla produzione per effetto di condizioni climatiche avverse, il prezzo del caffè dal 2020 ha vissuto una fiammata: dai minimi del giugno 2020 è salito di circa il 130% fino a febbraio 2022, da lì ha retto per qualche mese, salvo poi scivolare e fare diversi alti e bassi (vedi grafico Un continuo saliscendi). Ancora oggi, però, il prezzo del caffè viaggia su valori di circa il 55% superiori rispetto a quelli del giugno 2020 e superiori del 49% rispetto a quelli medi del 2019 (pre-pandemici). Questi prezzi resteranno elevati?
Come investire direttamente sul caffè
Due forze si contrastano: da un lato, c’è una sempre maggiore domanda dei consumatori verso bevande di origine vegetale, dall’altra, c’è il piano di aumento della produzione in Brasile, che ha già determinato il calo registrato dai prezzi dalla fine del 2022, nonché il piano di nuove coltivazioni (in Australia) più resistenti e a minor contenuto di caffeina. La situazione è, inoltre, complicata da altri fattori: per esempio, l’Unione Europa dalla fine del 2024 ha bandito le importazioni di caffè da piantagioni legate alla deforestazione. Questo potrebbe determinare un “collo di bottiglia” sul mercato a favore dell’aumento dei prezzi. A questo vanno aggiunti gli impatti imprevedibili dei cambiamenti climatici e il rischio di un rallentamento economico globale, che potrebbe ridurre le spese per il caffè. Insomma, è probabile che i prezzi del caffè continuino a oscillare in alto e in basso senza prendere una direzione precisa: per questo ti sconsigliamo di acquistare l’Etc Wisdomtree Coffee (0,9144 euro; Isin GB00B15KXP72), l’unico prodotto quotato a Piazza Affari che segue l’andamento medio dei prezzi del caffè. Inoltre, lo fa attraverso il prezzo di prodotti finanziari future, che bisogna costantemente comprare e ricomprare, fatto che spesso genera dei costi che determinano un calo dell’Etc anche quando il prezzo del caffè rimane stabile (vedi sempre grafico Un continuo saliscendi).
Le società che ti vendono il caffè da bere a casa
Meglio puntare sulle società che vendono i pacchetti di caffè? Alcuni dei nomi più celebri, per noi italiani Lavazza o Illy, non sono quotati in Borsa; quindi, non puoi comprare le loro azioni. Altri produttori famosi, fanno invece parte di gruppi più diversificati, le cui azioni oscillano anche sulla base di altri fenomeni e non sono quindi adatte per un investimento legato al caffè – su tutti pensa a Nespresso, che pur essendo un marchio tra i più rilevanti a livello mondiale, pesa per meno del 20% sul giro d’affari complessivo della Nestlè (102,9 Chf; Isin CH0038863350; se hai le azioni mantienile, ma se non le hai non sono da acquistare ora). L’unica società quotata in Borsa il cui giro d’affari deriva per la stragrande maggioranza dal caffè (circa l’85%) è l’olandese JDE Peet’s (26,18 euro; Isin NL0014332678). È uno dei colossi del settore, con marchi famosi anche da noi come L’Or, ma dal suo sbarco in Borsa nel maggio del 2020 le azioni non hanno brillato: oggi viaggiano sui minimi da allora, in calo di circa il 17% dal prezzo di quotazione e del 30% dal balzo dei primi due giorni sul mercato (sullo stesso periodo le Borse mondiali hanno guadagnato, in euro, circa il 32%). Come mai questo andamento nonostante l’aumento dei prezzi del caffè nello stesso periodo? Primo: la società fa fatica a imporre i suoi marchi in Occidente e ha perso un po’ di quote di mercato. Secondo: punta su un caffè di elevata qualità, il che, però, pesa sui margini di guadagno. Terzo: ha sofferto il ritorno “alla socialità” che ha portato i consumatori a consumare più caffè in luoghi di ritrovo che a casa. La morale è che il gruppo ha registrato tassi di crescita di utili e ricavi inferiori a quelli attesi dal mercato, con una redditività inferiore a quella dei concorrenti. E questo è stato punito in Borsa. Ma da qui in avanti? Vediamo dei punti a favore. Primo: si è recentemente rafforzata in Brasile e sta puntando sullo sviluppo nei Paesi emergenti (una strategia che può essere premiante a medio-lungo termine). Secondo: una larga parte del suo caffè è già in linea con le nuove norme europee sulla deforestazione; quindi non rischia di doversi affannare a cercare altri fornitori (pagandoli di più). Terzo: le azioni, dopo la discesa, presentano indicatori di convenienza migliori sia rispetto a quelli medi storici, sia rispetto a quelli degli altri concorrenti. Morale: secondo noi, una scommessa sulle azioni JDE Peet’s si può fare. Attenzione, però: a breve termine incombe il rischio di un rallentamento dei consumi di caffè per una fiacca crescita mondiale. L’investimento è riservato a chi ha lo stomaco forte e sa di poter attendere anche qualche anno prima di vederne i risultati.
Il più grande bar del mondo
Ci sono poi le catene dove puoi andare a bere il caffè – i bar che tanto amiamo in Italia non sono società quotate in Borsa. Su tutte, quella che domina il mercato è Starbucks (91,08 Usd; Isin US8552441094), per volumi di vendita la più grande società di caffè al mondo. L’andamento delle azioni è stato particolarmente ballerino negli ultimi anni e il bilancio dall’inizio del 2020 è di un progresso limitato al 3,6% contro un progresso medio delle azioni delle altre catene di ristorazione del 14% (e un progresso dei prezzi del caffè del 27%). Il gruppo ha saputo approfittare della voglia di consumi al di fuori delle proprie case dopo le chiusure pandemiche, ma l’andamento delle vendite in Cina, mercato rilevante, comincia a preoccupare. Nel complesso, gli indicatori di convenienza delle azioni non sono entusiasmanti e le prospettive di crescita ci sembrano già, al meglio, correttamente stimate dagli attuali prezzi di Borsa. Non acquistare.
Prezzi e variazioni alla chiusura del 28/9/23
Un continuo saliscendi
L’andamento dei prezzi del caffè (grassetto; base 100) è storicamente altalenante, condizionato anche dagli eventi climatici. L’indice replicato dall’Etc Wisdomtree Coffee (linea sottile) ha, però, un andamento più marcatamente discendente (in perdita dal 2005 nonostante un progresso dei prezzi del caffè) per effetto della politica di vendita e riacquisto dei future. Sono questi gli unici strumenti finanziari per investimenti sulle materie prime: è una “tara” che non puoi evitare. Sconsigliamo di puntare direttamente sui prezzi del caffè tramite l’Etc Wisdomtree Coffee. Prezzi e variazioni alla chiusura del 28/9/23.
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