La settimana delle Borse: sereno variabile

La settimana delle Borse
La settimana delle Borse
AVANTI MA CON PRUDENZA
Tre le ragioni di un andamento mediamente positivo dei mercati. Primo: la Banca centrale europea ha sì alzato i tassi d’interesse, portandoli sui valori massimi storici, ma ha anche lasciato trapelare che la “stretta” potrebbe essere alla fine (vedi pagina 11 per più dettagli). Secondo: la Cina ha fornito qualche segnale di ripresa della sua economia, mostrando un progresso sia delle vendite al dettaglio, sia della produzione industriale superiore al previsto. Terzo: l’economia Usa mostra ancora segni di forza inaspettati, come l’ulteriore progresso delle vendite al dettaglio. Tutto questo ha dato motivi di speranza ai mercati in settimana, ma non significa che tutte le nubi sul futuro della crescita economica mondiale si siano dissipate: la Commissione europea ha ridotto le prospettive di crescita economica della zona euro per il 2023 e l’ulteriore rialzo del prezzo del petrolio – quello di qualità brent in settimana ha fatto un balzo del 3,7% per effetto dei timori di una riduzione delle forniture libiche – rischia di far deragliare le prospettive di crescita degli utili societari. Nel finale di settimana l’umore è tornato incerto. In questo contesto, confermiamo tutte le nostre strategie d’investimento (www.altroconsumo.it/investi/la-nostra-strategia).
A PROPOSITO DI RIPRESA ECONOMICA GLOBALE E IMMOBILIARE
Le rinnovate speranze sulla crescita economica mondiale non potevano che far bene, in generale, alle società che operano con le materie prime: complessivamente, hanno guadagnato in settimana il 3,6%. Per esempio, le azioni ArcelorMittal (24,36 euro; Isin LU1598757687), che hanno pagato negli ultimi tempi i timori sulla frenata dell’economia cinese, in settimana hanno ritrovato un po’ di speranza e hanno guadagnato lo 0,6%. Se hai le azioni, puoi mantenerle. La prospettiva di uno stop ai rialzi dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea ha, invece, permesso alle azioni dell’immobiliare belga Atenor (17,15 euro; Isin BE0003837540) di rifiatare un po’, chiudendo la settimana in progresso del 3%. L’assemblea straordinaria dei soci ha dato, come previsto, il via libera all’aumento di capitale per rafforzare il patrimonio – al momento di andare in stampa non sono note né le date, né le condizioni. Nel frattempo, però, il gruppo ha annunciato di aver trovato acquirenti per un progetto di uffici a Budapest: potrebbero esserci effetti positivi sugli utili 2024. Mantieni le azioni Atenor.
LO SPLIT SU NOVO NORDISK
Le azioni Novo Nordisk (666,5 corone danesi; Isin DK0062498333) non hanno perso metà del loro valore: semplicemente, la società ha effettuato uno split azionario. In pratica, il prezzo delle tue azioni si è dimezzato, ma avrai il doppio delle azioni. Al netto dello split, le azioni hanno chiuso la settimana in calo dell’1,6%. Mantienile.
APPLE NON INGOLOSISICE IL MERCATO
Tra gli eventi più attesi della settimana c’era la presentazione dei nuovi prodotti di Apple (175,01 Usd; Isin US0378331005), tra cui l’iPhone 15, che dovrebbe rilanciare le vendite dei telefonini del gruppo, in calo del 4% nei primi 9 mesi del 2022/23 (l’anno fiscale termina a fine settembre). La vera sorpresa, però, è stata che alla fine Apple ha scelto di non alzare i prezzi rispetto al modello precedente – un sacrificio che può permettersi viste le sue enormi risorse finanziarie. Del resto, c’è il timore di una perdita di quote di mercato in Cina (19% del fatturato) – vedi anche l’uscita del Mate 60, il primo vero smartphone di fascia alta di Huawei dopo le restrizioni Usa – e il gruppo, consapevole della dipendenza sempre più problematica dalla Cina, guarda ora all’India, dove in futuro potrebbe produrre la metà dei suoi iPhone. Stimiamo un utile per azione di 6 Usd nel 2022/23 e di 6,5 Usd nel 2023/24. La presentazione non ha entusiasmato il mercato e le azioni Apple hanno chiuso la settimana in calo dell’1,8%, ma se le hai puoi mantenerle.
EDP: NUOVO CONSIGLIO
Nel 1° semestre l’'utile di EDP (4,22 euro, Isin PTEDP0AM0009) è salito del 43% grazie alla ripresa della produzione idroelettrica (+68%) e alla normalizzazione dei costi di fornitura di energia elettrica e gas. Alla luce di questi dati, e considerato il calo in Borsa negli ultimi mesi, il titolo torna ad essere conveniente, modifichiamo il nostro consiglio. Acquista.
PASSIONE INTELLIGENZA ARTIFICIALE: TESLA E ARM
In settimana si son distinte le azioni Tesla (274,39 Usd; Isin US88160R1014), salite del 10,4% grazie ai possibili progressi sulla guida autonoma per effetto dell’intelligenza artificiale: secondo una banca d’affari americana, le potenzialità di Dojo, un super computer della casa automobilistica volto proprio allo sviluppo della guida autonoma, sarebbero tali da valere ben 500 miliardi di dollari – tutta Tesla vale oggi in Borsa poco più di 850 miliardi di dollari. Ci sembrano proiezioni futuristiche, di eccezionale ottimismo – l’impatto reale di Dojo è tutto da vedere – e nel frattempo il gruppo deve vedersela con la concorrenza sempre più forte delle auto elettriche Made in China. Vendi Tesla. A dimostrare quanto l’intelligenza artificiale sia, al momento, la passione del mercato c’è lo sbarco in Borsa di Arm (60,75 Usd; Isin US0420682058): quotata a 51 Usd per azione, ha chiuso il primo giorno di negoziazione in rialzo di quasi il 25%, salvo ripiegare del 4,5% il giorno seguente. È andata, fin qui, come avevamo previsto sul n° 1522. Confermiamo che, ai prezzi attuali, le azioni Arm non sono da acquistare.
TELENET: OFFERTA CONCLUSA
Il 13 settembre si è conclusa la riapertura dell’offerta di Liberty Global su Telenet (21,14 euro; Isin BE0003826436). È molto probabile che possieda ormai più del 95% di Telenet: se così fosse, dal 21 settembre Liberty Global dovrebbe ritirare dal mercato le azioni ancora in circolazione. Se ancora hai le azioni Telenet, mantieni in attesa di questa operazione finale.
AUTO: LA COMMISSIONE SI MUOVE
Il settore auto segna +5,8%. Oltre a Tesla, c’è la decisione della Commissione europea di indagare sui sussidi alle auto cinesi. Ne beneficia specie Stellantis (17,91 euro; Isin NL00150001Q9; +5,3%) vista la limitata esposizione alla Cina (che potrebbe reagire con azioni a danno dei produttori europei). Mantieni Stellantis (occhio agli scioperi negli Usa).
RISPOSTE PER TE
@Francesco Il nostro consiglio è di mantenere le azioni MFE (0,61 euro; Isin NL0015000N09). Il consiglio va, però, inquadrato in un’ottica di portafoglio: nelle nostre strategie d’investimento non suggeriamo azioni europee; quindi, le Mfe devono essere una posta residuale e limitata (vedi “La regola 80-10-10” alla sezione metodologia del nostro sito internet).
@Innocente Invece che investire la liquidità in progetti d’investimento, le società possono decidere di acquistare delle azioni proprie sul mercato. Queste azioni proprie possono essere tenute in vista di “premi” ai dipendenti o annullate. In ogni caso l’effetto sperato di questi acquisti è quello di sostenere l’andamento delle azioni in Borsa.
@Pieroalberto Le azioni Volkswagen quotate sulla Borsa di Milano sono le privilegiate (Isin DE0007664039): hanno prezzo e Isin diverso dalle ordinarie (su Xetra 109,8 euro le prime, 124,5 euro le seconde, con Isin DE0007664005). Non ci sono grandi differenze, ma noi suggeriamo di acquistare le ordinarie sul listino domestico tedesco Xetra.
COME SONO ANDATE LE BORSE
Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: +1,7%; +2,9%
Canada: +2,9%; +4,2%
Cina: +0,2%; +0,6%
Corea: +2,1%; +3,1%
Giappone: +2,8%; +3,2%
Indonesia: +1,2%; +1,5%
Messico: -2,2%; +0,9%
Regno Unito: +3,1%; +2,8%
Svezia: +0,9%; +0,6%
Stati Uniti: -0,2%; +0,3%
Svizzera: +2,3%; +2,1%
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