La settimana delle Borse: un momento complicato

La settimana delle Borse
La settimana delle Borse
Sono state le Banche centrali a determinare l’andamento delle Borse in settimana. In particolare, la Banca centrale Usa ha deciso di non alzare i tassi d’interesse, ma ha fatto intendere che che tali tassi resteranno elevati a lungo, più di quanto all’inizio il mercato si aspettasse (per i dettagli vedi pagina 11). Anche altre Banche centrali sembrano muoversi sulla stessa lunghezza d’onda e questo ha destabilizzato il mercato: i tassi alti, infatti, rischiano di frenare una crescita economica che già sembrava in affanno. Non per nulla, l’Ocse (organizzazione internazionale per lo sviluppo economico) già in settimana ha ridotto le stime sulla crescita economica della zona euro sia per il 2023, sia per il 2024 (prevedendo la Germania in recessione nel 2023). Del resto, a complicare la situazione c’è la paura per il nuovo aumento delle bollette energetiche, con il prezzo del petrolio ormai a un passo dai 100 dollari al barile (è salito di poco meno del 26% dalla fine di giugno), il che potrebbe portare a uno scenario horror di stagflazione in diversi Paesi (cioè niente crescita economica, ma corsa dei prezzi elevata). In questa situazione, le Borse non potevano che soffrire. Confermiamo le nostre strategie d’investimento: le puoi consultare cliccando qui.
Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: -2,9%; -2,5%;
Canada: -4,2%; -3,7%;
Cina: +0,1%; +0,2%;
Corea: -3,6%; -4,3%;
Giappone: -3,4%; -3,5%;
Indonesia: +0,8%; +0,7%;
Messico: +0,6%; +0,6%;
Regno Unito: -0,4%; -1,3%;
Svezia: -1,3%; -0,7%;
Stati Uniti: -2,9%; -2,9%;
Svizzera: -1,6%; -2,5%
La prospettiva di tassi d’interesse elevati più a lungo del previsto ha condizionato l’andamento dei titoli del settore tecnologico: l’indice Nasdaq ha chiuso la settimana con un calo del 3,6%. In particolare, le azioni Arm Holding (51,32 Usd; Isin US0420682058), società che realizza l’architettura necessaria per tanti microchip e il cui sbarco in Borsa aveva generato entusiasmo nel primo giorno, hanno perso il 15,5%, portandosi di fatto a ridosso dei valori della quotazione (51 Usd per azione). Il copione si è confermato quello che avevamo previsto nel n° 1522 e da cui ti avevamo messo in guardia: non puoi comprare azioni americane prima del loro sbarco in Borsa, ma solo una volta che sono quotate. Se avessi comprato alla chiusura del primo giorno ti saresti portato a casa una perdita totale del 19,2% in poco più di una settimana. Nonostante il calo, le azioni Arm restano da non acquistare: hanno indicatori di convenienza simili a quelli fuorigiri di Nvidia (416,10 Usd, Isin US67066G1040; -15,6% da fine agosto, non acquistare), nonostante prospettive complessivamente peggiori.
Le azioni Cisco Systems (53,57 Usd; Isin US17275R1023) hanno ceduto il 4,4% dopo che i vertici hanno annunciato l’intenzione di acquistare il gruppo di sicurezza informatico Splunk. L’operazione (se approvata dovrebbe chiudersi nel 3° trimestre 2024) rientra nella strategia del gruppo di ridurre il peso delle vendite di apparati di rete, ma il prezzo offerto ci sembra un po’ elevato. Mantieni.
La prospettiva di tassi d’interesse elevati più a lungo del previsto ha, invece, aiutato i titoli bancari, con quelli europei che hanno guadagnato lo 0,5%. Tra questi, spicca il +7,7% di Unicredit (23,35 euro; Isin IT0005239360), dopo che il gruppo ha dichiarato di non vedere impatti rilevanti dalla prevista extra-tassazione governativa, al punto che ha deciso di anticipare una parte del nuovo piano di acquisto di azioni proprie. È un segnale di fiducia, ma noi continuiamo a vedere rischi all’orizzonte: la situazione economica in Italia si sta deteriorando – con conseguente rischio di minori prestiti concessi e aumento di quelli non rimborsati – e il mercato potrebbe chiedere allo Stato rendimenti sempre più elevati – il Tesoro ha già lanciato l’allarme su un aumento dello spread tra i rendimenti dei nostri BTp e i titoli di Stato tedeschi, aumento che determinerebbe un calo dei prezzi dei BTp che le banche hanno. Visti i rischi, consigliamo di vendere Unicredit.
Pesante il bilancio del settore automobilistico (-4,6%), complice anche il prezzo elevato dei carburanti. Le azioni Stellantis (18,29 euro; Isin NL00150001Q9) sono riuscite, però, a chiudere a +2,1% grazie ai rassicuranti dati sulle immatricolazioni di agosto. Restano, però, delle tensioni sindacali negli Usa. Mantieni.
Anche il settore farmaceutico non ha brillato, ripiegando del 2,1%. Novartis (91,94 Chf; Isin CH0012005267) ha contenuto il calo allo 0,3% con l’avvicinarsi dello scorporo e della quotazione della controllata Sandoz: l’avvio degli scambi in Borsa per quest’ultima è previsto il 4 ottobre e gli azionisti Novartis riceveranno 1 azione Sandoz ogni 5 azioni Novartis possedute (le eventuali frazioni saranno saldate in contanti). Il numero di azioni Novartis che avrai in mano non cambierà, ma il loro prezzo scenderà, in quanto avrai in mano un pacchetto di azioni Sandoz. Che fare con le Sandoz? La società opera nel settore dei farmaci generici e biosimilari: nonostante le buone prospettive di questi ultimi, la concorrenza è feroce e il mercato negli ultimi tempi sembra non aver apprezzato molto società di questo tipo. Il nostro consiglio su Sandoz arriverà, comunque, quando sarà noto il prezzo di quotazione: seguici. Per Novartis la quotazione di Sandoz significa concentrarsi sui farmaci su prescrizione, una scelta strategica convincente. Il consiglio su Novartis non cambia: acquista (se non le hai ancora valuta di aspettare pochi giorni e fare l’acquisto dopo lo scorporo).
Telenet: ultima chiamata
Il gruppo Liberty Global ha ormai il 96,26% delle azioni di Telenet (21,16 euro; Isin BE0003826436) e per questo fino al 13 ottobre ha avviato un riacquisto di tutte le azioni Telenet che ancora non ha per raggiungere il 100%. Il prezzo di riacquisto è quello delle precedenti offerte, 21 euro per azione. Dalla sera del 13 ottobre le azioni Telenet saranno definitivamente ritirate dagli scambi di Borsa e non saranno più negoziabili. Non aspettare quella data: se per caso hai ancora azioni Telenet contatta al più presto la tua banca per definire come aderire all’offerta. I tempi previsti dalla tua banca, infatti, potrebbero essere più stretti.
@Alfonso Le azioni Ion Geophysical sono da diverso tempo sospese dagli scambi su ogni listino perché la società ha chiesto il Chapter 11. Cerca di fare cassa come può, ma in pratica è a un passo dal fallimento: le speranze di recuperare qualcosa sono al lumicino – e in caso di fallimento non si generano minusvalenze.
@Mario Il recesso sulle Brembo (12,10 euro; Isin IT0005252728) è terminato e le azioni oggetto dello stesso sono ora offerte agli azionisti di Brembo. Non devi accettare l’offerta – significa comprare altre azioni – ma devi vendere le tue azioni al più presto – si sposteranno sulla Borsa di Amsterdam e potresti non poterle negoziare.
@Silvio Le attività eoliche pesano al momento per l’85% della capacità di generazione di EDP Renováveis (16,09 euro; Isin ES0127797019), ma il gruppo ha in programmi investimenti sul solare, che dovrebbero portare il peso dell’eolico intorno al 60% nel 2026. Il consiglio non cambia: le azioni valgono ancora un acquisto.
Variazioni settimanali su prezzi al 22/09/23
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