Le Borse ritrovano ottimismo

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Tanto peggio, tanto meglio
Le notizie che arrivano dalla Cina continuano a mostrare un andamento deludente per l’economia del Dragone: a luglio i profitti medi delle imprese hanno registrato un calo del 16% annuo, mentre sia l’attività dei servizi, sia quella manifatturiera oscillano pericolosamente attorno alla zona di recessione. In tutto ciò, però, il mercato non si è spaventato, perché le Autorità cinesi sono intervenute con una serie di manovre straordinarie che riguardano sia l’economia – vedi il taglio dei tassi sui mutui per gli acquirenti della prima casa – sia il sostegno diretto alle azioni cinesi – vedi la riduzione di alcuni balzelli che le autorità cinesi chiedevano per fare trading sulle Borse locali. Copione simile si è visto in Germania: la crescita economica è a 0 e si teme un autunno caldo in termini di minori spese dei consumatori; però il mercato è sembrato rassicurato dall’annuncio da parte del Cancelliere di un piano straordinario di sostegno all’economia. Anche negli Usa le notizie sul calo dei posti di lavoro offerti e sulla revisione al ribasso della crescita economica nel secondo trimestre non sono certo positive, ma la speranza di uno stop al rialzo dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale americana e i dati sulla sostanziale tenuta da parte delle spese dei consumatori hanno alimentato la speranza che il Paese possa evitare la recessione. Cullate da queste speranze, le Borse sono risalite dopo una prima parte d’agosto negativa. Noi confermiamo le strategie d’investimento: www.altroconsumo.it/investi/la-nostra-strategia.
Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: +2,3%; +3,1%
Canada: +3,7%; +3,8%
Cina: +3,9%; +3,5%
Corea: +1,8%; +1,9%
Giappone: +3,4%; +3,5%
Indonesia: +0,7%; +0,7%
Messico: -0,1%; -2,3%
Regno Unito: +1,7%; +1,9%
Svezia: +1,8%; +2,1%
Stati Uniti: +2,5%; +2,2%
Svizzera: +1,1%; +1,1%
Carissima energia
A riprova della tenuta dell’economia Usa sono arrivati i dati sulle scorte di petrolio, che hanno dimostrato un calo inatteso, segno di una domanda ancora forte. Per questo il prezzo del petrolio continua a mantenersi su valori elevati, in particolare quello di qualità wti è salito in settimana del 6,2% (sopra gli 85 dollari al barile). È una buona notizia per le società del settore petrolifero che, mediamente, hanno guadagnato l’1,1%. A spiccare nel settore sono state le azioni BP (500,8 pence; Isin GB0007980591), che hanno guadagnato il 5,3%. Il mercato continua a premiare la scelta del gruppo di aumentare il dividendo anche a scapito di un aumento del debito. Noi siamo un po’ meno entusiasti, anche perché nel 2° trimestre gli utili erano scesi più delle attese. Limitati a mantenere le azioni BP che già hai. Tensione anche sul prezzo del gas Usa, salito di quasi il 9% in settimana, dopo che Chevron (164,3 Usd; Isin US1667641005) ha lanciato l’allarme sul rischio che alcuni scioperi possano mettere a repentaglio l’attività in due importanti impianti che operano sul gas naturale liquefatto. Le azioni Chevron chiudono la settimana con un rialzo del 3,3%: se le hai, mantienile.
Il colpo di Stato in Gabon sembra, per il momento, non preoccupare troppo TotalEnergies (58,89 euro; Isin FR0000120271) che, nonostante la presenza nel Paese, ha visto le azioni chiudere la settimana in rialzo del 2,7%. È frutto anche del fatto che le attività di vendita in Gabon sono in parte scorporate dal gruppo in una società ad hoc, in condivisione con le Autorità locali. In ogni caso, limitati a mantenere.
tiene il settore finanziario
Settimana positiva anche per il settore bancario, grazie al +8,3% registrato dalle azioni UBS (23,42 franchi svizzeri; Isin CH0244767585): il gruppo non solo ha chiuso il semestre con risultati positivi, ma ha anche alzato la stima dei potenziali vantaggi derivanti dall’acquisizione di Credit Suisse. Un segnale di fiducia che, però, non basta secondo noi ad allontanare del tutto la possibilità di “scheletri nell’armadio”: il consiglio resta mantieni. Il settore assicurativo, invece, ha beneficiato del +1,3% delle azioni Ageas (37,09 euro; Isin BE0974264930): il gruppo ha annunciato dei solidi risultati semestrali, con le vendite nel ramo vita che sono andate molto bene in Cina e quelle nel ramo danni che sono progredite su tutti i mercati. Per tutto il 2023 Ageas prevede un risultato industriale netto compreso tra 1,1 e 1,2 miliardi di euro, in linea con le nostre attese. Manteniamo, quindi, le stime sull’utile netto per azione 2023 (a 5,75 euro) e 2024 (6,20 euro) e stimiamo un utile netto per azione di 6,50 euro nel 2025. L’acconto sul dividendo sarà di 1,5 euro lordi per azione, come l’anno scorso – ma quello complessivo dovrebbe poi salire. Le prospettive restano sottovalutate: acquista.
La corsa delle azioni UBS ha sostenuto anche BNP Paribas (59,59 euro; Isin FR0000131104) che ha chiuso la settimana in progresso del 2,2%. Nel 2° trimestre il gruppo aveva registrato una crescita degli utili del 16,4% (senza elementi straordinari), superando le nostre aspettative nelle attività di banca al dettaglio in Francia, Belgio e Italia. Tuttavia, il management si è limitato, prudenzialmente, a confermare gli obiettivi annuali. Noi confermiamo il nostro consiglio: mantieni.
Alti e bassi
Tra i risultati migliori della settimana da segnalare il +7,2% di Telecom Italia (0,29 euro; Isin IT0003497168) dopo che il Governo ha varato una serie di decreti che rendono più credibile il processo di scorporo della rete. Ciò, però, non risolve tutte le incognite: limitati a mantenere le azioni. Tra i risultati peggiori della settimana, invece, da segnalare il -4,3% delle azioni Edp Renováveis (16,88 euro; Isin ES0127797019) dopo che un concorrente del settore eolico ha svalutato diverse attività negli Usa, mercato rilevante per il gruppo portoghese. Riteniamo, però, che le attività del gruppo restino solide e profittevoli: è un titolo che puoi continuare ad acquistare.
La possibilità di uno stop al rialzo dei tassi d’interesse negli Usa ha fatto bene alle azioni del settore tecnologico, che hanno beneficiato anche del +4,5% delle azioni Alphabet (135,66 Usd; Isin US02079K3059): il mercato si è entusiasmato per alcuni accordi siglati da Google nel campo dell’intelligenza artificiale. Se hai le azioni, puoi mantenerle.
Cambiamenti nei consigli |
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ITT 103,40Usd; Isin US45073V1089A |
A➜ M |
A:acquista M: mantieni |
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