La settimana delle Borse: avanti nel tempo incerto

La settimana delle Borse
La settimana delle Borse
Ancora una volta, a determinare i movimenti dei listini azionari sono state le attese sulla nuova politica monetaria da parte delle Banche centrali e sull’evoluzione della crescita economica. In Europa, in particolare, hanno dato sollievo sia il miglioramento dei dati sull’andamento dell’attività dei servizi, sia le dichiarazioni di uno dei membri della Banca centrale europea secondo cui il ciclo di rialzo dei tassi d’interesse sarebbe ormai giunto al termine. Insomma, il mercato ora non sembra più interrogarsi sul “se” i tassi d’interesse scenderanno in Europa, ma sul “quando”, alimentando la speranza di una ripresa economica.
Anche negli Stati Uniti il mercato continua a ritenere che il ciclo di “stretta” monetaria possa essere al termine, anche se i dati sempre sorprendenti sulla forza dell’economia Usa hanno dato qualche incertezza in più – e questo spiega il bilancio generalmente più moderato della Borsa Usa rispetto a quelle europee (+2,4% l’indice che racchiude i principali titoli del mercato dell’euro).
Ancora più in chiaroscuro le notizie che sono arrivate dalla Cina: se da un lato ha lasciato ben sperare il fatto che Evergrande, il grande “malato” immobiliare cinese, abbia ottenuto più tempo per il suo piano di ristrutturazione, dall’altro la decisione dell’agenzia di rating Moody’s di peggiorare le prospettive sull’affidabilità dell’economia cinese ha dato dei brividi ai mercati.
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Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: +1,7%; +1,6%
Canada: -0,4%; -0,3%
Cina: -2,4%; -1,7%
Corea: +0,5%; +1,1%
Giappone: -3,4%; -0,6%
Indonesia: +2,8%; +3,2%
Messico: +0,9%; +1,2%
Regno Unito: +0,3%; +0,3%
Stati Uniti: +0,2%; +0,8%
Svizzera: +1,7%; +1,5%
Il settore della telefonia ha chiuso la settimana con un progresso medio dello 0,1%. Al suo interno spicca, però, il +14,2% fatto registrare dalle azioni Ericsson (59,3 corone svedesi; Isin SE0000108656): il colosso americano AT&T (16,92 Usd, Isin US00206R1023; +1% in settimana) ha deciso di comprare proprio dalla società svedese gli apparati tecnologici necessari per l’ammodernamento della propria rete. Si parla di contratti con un controvalore che potrebbe arrivare a circa 14 miliardi di dollari.
Si tratta di una buona notizia sia per Ericsson, che aveva dovuto tagliare dei posti di lavoro proprio per far fronte al rallentamento degli ordini, sia per AT&T che potrà competere meglio con i rivali sul mercato americano. Per vedere i frutti di questi investimenti, però, ci vorrà un po’ di tempo: il nostro consiglio è di mantenere le azioni Ericsson e di non acquistare AT&T.
Nonostante la prospettiva di un calo dei tassi d’interesse, il settore bancario italiano è andato bene in settimana. In particolare, le azioni Mps (3,27 euro; Isin IT0005508921) sono salite del 4,2%, complici le rinnovate voci sulla creazione di un “terzo polo” bancario italiano. Le indiscrezioni, però, continuano a tirare in ballo i soliti nomi che già più volte hanno frenato sulla possibilità di unirsi alla banca senese. Anche una possibile “scalata” di un gruppo estero a seguito di ulteriori cessioni da parte dello Stato sembra improbabile. Vendi.
Nel settore farmaceutico (+0,1%), spicca il +5,7% di Roche (253,30 franchi svizzeri; Isin CH0012032048), che ha deciso di acquistare una società che sta sviluppando farmaci contro l’obesità e altri medicinali che potrebbero essere usati in combinazione con quelli di Roche. A nostro parere, le azioni Roche valgono ancora un acquisto.
Nel settore tecnologico, rialzo dell’1,9% per ASML Holding (649,60 euro; Isin NL0010273215) dopo che il gruppo ha deciso di investire 300 milioni di dollari per ampliare le attività di ricerca e sviluppo in Arizona. È un investimento rilevante per sfruttare l’aumento dell’attività delle grandi compagnie americane in termini di produzione di semiconduttori. Le azioni ASML Holding valgono un acquisto.
@Carlo Non esistono più i lotti minimi per l’acquisto delle azioni: puoi acquistare anche una singola azione di una società. Se hai cifre molto piccole da investire, piuttosto che puntare su una singola azione, meglio, però, pensare di acquistare quote di un Etf che investe in un colpo solo sulle principali azioni mondiali.
@Matteo Gli Etf sono fondi comuni quotati in Borsa, come le azioni. La Borsa di Milano è una delle principali per tali prodotti, ne puoi trovare di tutti i tipi. La fiscalità degli Etf è, però, al momento peggiore di quella delle azioni: non puoi infatti compensare le minusvalenze ottenute con gli Etf con le plusvalenze ottenute su altri Etf.
@Vittorio Gli Etf tendono a replicare l’andamento di un certo mercato, gli Etc quello di una data materia prima. Giuridicamente sono differenti, in quanto gli Etc non sono fondi comuni, ma (semplificando) dei contratti tra te e l’emittente: questo significa che puoi compensare minusvalenze e plusvalenze ottenute su Etc.
Valutazioni e variazioni settimanali all'8/12/23
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