Incidente Boeing 737 Max: gli effetti sulle azioni del settore aereo

Boeing
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Al momento in cui svogliamo questa analisi (ore 15:45 dell’8 gennaio 2024), le azioni Boeing (228,28 Usd; Isin US0970231058) registrano un calo teorico di circa l’8% rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Il motivo va cercato dell’incidente che ha coinvolto un Boeing 737 Max 9 della compagnia e che ha portato le autorità americane a bloccare a terra i velivoli per ulteriori ispezioni. La decisione, a ruota, è stata presa anche dalle autorità europee e da altre compagnie aeree che utilizzano tali aeromobili in giro per il mondo.
Non è la prima volta che i modelli 737 Max di Boeing Usa devono essere fermati per dei problemi: quelli più gravi sono quelli che hanno determinato gli incidenti mortali dell’ottobre 2018 e del marzo 2019 (e portarono a una sospensione temporanea della produzione di tali velivoli), ma anche recentemente il gruppo è stato costretto a ritardare delle consegne per dei problemi con dei fornitori – a settembre 2023 le consegne dei Boeing 737 Max sono scese ai minimi dal 2021 e, in particolare, a luglio 2023 il gruppo era stato costretto a posticipare al 2024 le prime consegne dei modelli 737 Max 7. Questo potrebbe portare le attuali ispezioni a prolungarsi più del previsto e gli effetti negativi per Boeing potrebbero essere molteplici: su tutti, il proseguimento del blocco da parte della Cina all’acquisto di tali modelli – sono anni che le compagnie cinesi non ordinano tali aeromobili, ma la speranza, alimentata dagli ordini per il Boeing 787 Dreamliner arrivati a dicembre, era che la tendenza potesse cambiare nel 2024.
È dal 2019 che Boeing non chiude in bilancio in utile e negli ultimi tre anni, complice anche la pandemia, le perdite cumulate sfiorano i 21 miliardi di dollari. Anche il 2023 dovrebbe essersi chiuso in perdita, mentre il mercato si aspettava un possibile ritorno all’utile – complice anche il supporto dalla divisione legata alle attività per la Difesa – già a partire dal 2024. Ora la situazione si complica, le consegne potrebbe ritardare ulteriormente e il ritorno all’utile potrebbe essere rimandato al 2025. Anche se effettivamente il 2025 si chiudesse in utile, il rapporto tra prezzo attuale di Borsa e utile previsto al 2025 sarebbe comunque più elevato di quello del diretto concorrente Airbus (te ne parleremo qui sul sito nei prossimi giorni). E lo stesso ragionamento si potrebbe fare per altri indicatori di convenienza. Per queste ragioni e in virtù dei rischi, non consigliamo di avere azioni Boeing.
Le compagnie aeree che utilizzano i modelli attualmente messi a terra sono per lo più al di fuori dell’Europa. Non si tratta comunque di buone notizie per le compagnie – c’è il rischio che vengano meno delle tratte, e quindi dei ricavi, per un po’ di tempo; o che comunque ci siano maggiori costi per coprirle – sebbene, al momento, non ci sembra che ci siano motivi di panico. Puoi continuare a mantenere le azioni dell’Etf The Travel (6,265 euro alle ore 15:45 circa dell’8 gennaio, calo inferiore all’1% rispetto alla chiusura precedente; Isin IE00BMFNW783).
In particolare, la compagnia americana United Airlines (42,13 Usd; Isin US9100471096) alle ore del 15:45 dell’8 gennaio reggeva comunque bene alla notizia (in lieve rialzo rispetto alla chiusura precedente): ha sì circa 80 737 Max 9, ma si tratta di una percentuale limitata rispetto al resto della flotta. In ogni caso, se la messa a terra di tali aeromobili dovesse perdurare a lungo, qualche impatto negativo sui conti della società potrebbe esserci.
Alla luce di questi rischi e del rialzo di circa il 19% registrato dalle azioni (in euro e dividendi inclusi) dalla nostra ultima analisi dell’autunno scorso (vedi n° 1531; risultato migliore di quello del resto del settore aereo e delle Borse mondiali) consigliamo prudenzialmente di limitarsi a mantenere le azioni (gli indicatori di convenienza del titolo sono comunque migliori di quelli di altre compagnie aeree) che già hai, ma di non acquistarne di nuove se non le hai.
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