Record infranti: la settimana delle Borse

La settimana delle Borse
La settimana delle Borse
Tre le motivazioni che hanno sostenuto la corsa delle Borse nel corso della settimana. Primo: le Autorità della Cina sono intervenute in modo più deciso del previsto per sostenere il mercato immobiliare, fonte di turbolenza per i consumatori del Paese nel corso dei mesi passati. Questo lascia ben sperare, anche se non sono mancate le perplessità.
Secondo: la fiducia dei consumatori nella zona euro ha mostrato dei segnali di miglioramento, fatto che lascia ben sperare sul fatto che il rallentamento della crescita nel Vecchio Continente possa mostrarsi meno marcato del previsto.
Terzo: alcuni gruppi societari, specialmente quelli americani del settore tecnologico, continuano a registrare risultati record, dando sostegno a tutte le Borse. E proprio grazie alla spinta del settore tecnologico sia la Borsa Usa, sia quella giapponese hanno toccato in settimana nuovi massimi storici: entrambe continuano a far parte delle nostre strategie d’investimento (per consultarle e trovare quella più adatta a te clicca qui).
Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: -0,2%; -0,1%
Canada: +0,9%; +0,3%
Cina: +4,3%; +3,8%
Corea: +0,7%; +0,6%
Giappone: +1,6%; +0,9%
Indonesia: -0,6%; -0,9%
Messico: -0,8%; -1,7%
Regno Unito: -0,1%; +0,2%
Stati Uniti: +1,7%; +1,2%
Svizzera: +1,7%; +1,2%
Dopo un avvio di settimana poco brillante, le azioni Nvidia (788,17 Usd; Isin US67066G1040) hanno messo il turbo dopo la presentazione dei conti trimestrali e hanno archiviato un progresso dell’8,5%. I risultati dell’anno fiscale 2023/2024 (terminato a fine gennaio) sono stati, infatti, strabilianti: solo nell’ultimo trimestre i ricavi hanno fatto un balzo del 265% rispetto a un anno prima – con un progresso su tutto l’anno del 126%.
È la dimostrazione di come la domanda per i potenti microchip realizzati dal gruppo sia ancora fortissima, per effetto dello sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa: per questo, Nvidia può praticare ai clienti prezzi da capogiro per i suoi prodotti, facendo impennare i propri margini di guadagno. L’utile per azione del 2023/2024 si è attestato a 12,05 Usd per azione, sopra le nostre previsioni: alziamo le nostre stime sull’utile per azione del 2024/25 a 21,5 Usd (26 Usd per il 2025/2026).
Pur stimando una crescita sostenuta, le azioni non valgono un acquisto: ai prezzi attuali si negoziano a poco meno di 37 volte gli utili attesi per il 2024/25 contro una media di 22 volte per le altre azioni del settore e di 19 volte per le altre azioni Usa. Sono, comunque, correttamente valutate: se le hai, mantienile.
A proposito di nuove frontiere, nel settore chimico segnaliamo il +10,8% di Air Liquide (189,50 euro; Isin FR0000120073), società francese attiva, tra le altre cose, anche nel campo dell’idrogeno. Il gruppo ha pubblicato per il 2023 un utile netto in crescita dell’11,6% e ha raddoppiato il suo obiettivo sul margine industriale (rettificato) per il 2025 dopo aver quasi raggiunto, già nel 2023, il suo obiettivo iniziale. Per il 2024, il management prevede di aumentare ancora una volta la redditività e l’utile netto (a tassi di cambio costanti). Inoltre, Air Liquide ha aumentato dell’8,5% il dividendo per il 2023, portandolo a 3,2 euro per azione. Nonostante la salita, il nostro consiglio sul titolo non cambia. Acquista.
Anche la spagnola Enagás (14,37 euro; Isin ES0130960018) ha deciso di puntare sull’idrogeno come combustibile pulito, ma per svilupparsi in questo campo dovrà realizzare investimenti importanti sia nelle attività di generazione, sia in quelle di distribuzione. Si parla di circa 3,2 miliardi di euro di investimenti, una cifra che farà quasi raddoppiare il debito attuale della società (pari a 12,8 euro per azione). E se il taglio del dividendo (dagli 1,74 euro per azione a valere sul 2023 a solo 1 euro a valere sul 2024) è sintomo della minore solidità finanziaria della società, ciò che ci preoccupa di più è che, a medio termine, sia costretta a un aumento di capitale. Le azioni Enagás hanno ceduto lo 0,8% in settimana e se le hai è arrivato ora il momento di venderle.
Nel settore chimico, calo del 3,5% per le azioni Umicore (19,94 euro; Isin BE0974320526) dopo che il gruppo ha chiuso il 2023 con un calo del fatturato del 7% e dell’utile industriale del 16%. Per il 2024, Umicore prevede un utile industriale (ante quota parte degli oneri pluriennali ed elementi straordinari) compreso tra 900 e 950 milioni di euro (contro i 972 milioni del 2023). Confermiamo comunque il consiglio: mantieni.
Ci sono state anche azioni che non hanno brillato in settimana e tra queste segnaliamo Nestlé (95,35 Chf; Isin CH0038863350), che ha perso l’1,9%. I dati per il 2023 sono stati al di sotto delle aspettative, sia in termini di crescita del fatturato (+7,2% senza cessioni, acquisizioni ed effetti di cambio, ma con un calo dei volumi di vendita dello 0,3%), sia in termini di redditività industriale (al 17,3% senza elementi straordinari). Il gruppo deve non solo digerire i costi elevati di alcune materie prime, ma anche rafforzare la sua gamma di prodotti più sani, compresi gli integratori alimentari, dove la concorrenza è agguerrita. Se hai le azioni, limitati a mantenerle.
Tra le azioni che hanno spinto al rialzo la Borsa Usa c’è anche Walmart (58,52 euro; Isin US9311421039 – il prezzo è stato già rettificato per l’operazione di “split” attiva dal 26 febbraio: in pratica hai il triplo delle azioni ma il loro prezzo è un terzo delle precedenti, l’impatto è neutro): il colosso della distribuzione ha chiuso l’anno fiscale 2023/24 (termina a fine gennaio) con risultati superiori alle attese. Le azioni hanno guadagnato il 3,1% e restano ancora da mantenere.
@Carlo Il dividendo straordinario delle azioni Mondi (1425,5 pence; Isin GB00BMWC6P49) è stato staccato lo stesso giorno del raggruppamento azionario (29 gennaio; 10 azioni nuove ogni 11 possedute, vedi n° 1545) e poi messo in pagamento a partire dal 13 febbraio. Il valore effettivo del dividendo incassato, rapportato alle 10 azioni nuove, è di 1,76 euro per nuova azione.
@Matteo È consuetudine per molte società estere pagare il dividendo in varie quote nel corso dell’anno – di solito le americane lo pagano 4 volte l’anno, le britanniche un paio di volte l’anno. Sono sempre redditi da capitale: su ogni fettina verrà applicata prima la tassazione del Paese estero e poi, sul restante, il 26% italiano, senza possibilità di compensazione.
@Roberto La data di stacco del dividendo è quella che certifica se hai diritto al dividendo oppure no – se hai le azioni la mattina dello stacco, prima dell’apertura dei mercati, ne hai diritto. Il pagamento può avvenire anche parecchio tempo dopo lo stacco – in questo lasso di tempo puoi anche vendere le azioni, avrai comunque diritto all’accredito del dividendo.
Variazioni settimanali su prezzi al 23/02/24
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