Prezzo al momento dell’analisi (14/02/2024): 0,275 euro
Ricavi e redditività in crescita: questo, in estrema sintesi, il quadro che Telecom Italia (Isin IT0003497168) ha cominciato a delineare ieri sull’andamento del 2023. I ricavi di gruppo sono cresciuti del 3,1%, mentre l’utile industriale è salito del 5,7%. Questo ha fatto sì che la redditività del gruppo, in altre parole la capacità di generare dei profitti dall’attività tipica, sia migliorata: il rapporto tra utile industriale e fatturato è salito dal 33,9% al 35%.
Una spinta fondamentale a questi conti è arrivata dal Brasile, che rappresenta poco più di un quarto del giro d’affari complessivo: i ricavi sono aumentati dell’11,3%, mentre l’utile industriale è salito del 16,4% ed è arrivato a rappresentare il 48,5% del fatturato nel Paese, contro il 46,4% del 2022. Meno brillante l’Italia, che rappresenta gli altri tre quarti dell’attività del gruppo: i ricavi sono cresciuti dello 0,5% e l’utile industriale segna un +1,6%. Pur se con ritmi più blandi, il ritorno al segno più del mercato domestico è, comunque, una notizia positiva, tanto più che accompagnata da un leggero miglioramento della redditività: il rapporto tra utili industriali e fatturato è salito dal 29,7% al 30%.
Come dicevamo sono notizie positive, ma tutto sommato sono in linea con le attese, e a cui fa tra l’altro da contraltare un lieve aumento dell’indebitamento rispetto a un anno fa – quella dei debiti di Telecom è un’annosa questione che potrebbe arrivare a una svolta con lo scorporo della rete, ma su questo tema non abbiamo, al momento, novità da segnalare. Altro appuntamento importante, oltre che la pubblicazione dei risultati definitivi del 2023, sarà la pubblicazione del nuovo piano industriale 2024-2026, che sarà pubblicato il 7 marzo.
In attesa di tutte questi appuntamenti, per il momento confermiamo le nostre stime di una perdita di 0,05 euro per azione nel 2023 e un utile 2024 e 2025 rispettivamente di 0,02 e 0,03 euro per azione. Confermiamo anche il nostro consiglio: mantieni.