Technoprobe (8,325 euro al 18/3; Isin IT0005482333) ha chiuso il 2023 con un fatturato in calo del 25,4%, un utile industriale prima di spesare la quota parte dei costi pluriennali dimezzato e pari al 30% dei ricavi e un utile netto in calo del 34,3%. Non si tratta di un fulmine a ciel sereno, ma di risultati anticipati dalla società a cui non difetta la volontà di raccontarsi e di fare previsioni almeno di breve periodo. Già ha fatto sapere di attendersi per il primo trimestre 2024 un fatturato di 102 milioni e una redditività industriale, sempre prima di spesare la quota parte dei costi pluriennali, intorno al 26%. Un anno fa, nel 1° trimestre 2023 i ricavi erano inferiori (91 milioni), ma la redditività industriale era più alta, il 30% dei ricavi.
Insomma, più ricavi rispetto a un anno fa, ma per ogni euro di fatturato si aspetta meno euro di guadagno. Si tratta di un dato coerente con quanto dichiarato per il 2024 per cui la società si attende una crescita dei volumi di vendita a partire dalla seconda metà anno dopo un 2023 su cui ha pesato l’elevato livello degli inventari dei clienti (c’era chi aveva già fatto scorta dei prodotti di Technoprobe e doveva smaltirla).
Più in generale il 2024 si prospetta come ancora sotto pressione, per via delle tensioni politiche internazionali che limitano le esportazioni di tecnologia in Asia, anche se ci dovrebbe essere ripresa nel settore consumi e, soprattutto l’intelligenza artificiale promette di fare la sua parte nel sostenere alla lunga la domanda. La società intende investire sulla propria integrazione verticale in modo da controllare ogni passaggio del suo processo produttivo. Non saanno staccati dividendi per sostnere il ritmo degli investimenti.
Abbiamo aggiornato le nostre stime con qualche taglio. In particolare abbiamo abbassato le attese di utile 2024 a 0,19 euro per azione (prima erano 0,25) e quelle per il 2025 a 0,25 euro per azione (erano 0,31). A livello di multipli il titolo risulta caro, ma il rischio è basso e il momentum positivo. Inoltre non abbiamo ancora calcolato la qualità dei suoi conti sulla base del bilancio 2023, ma quella dei conti 2022 era decisamente buona e, data la tenuta dei conti, comunque in utile, non ci aspettiamo sostanziali peggioramenti che intacchino la sostanza della capacità della società di generare ricchezza.
Pensiamo che il titolo sia correttamente valutato e chi l’ha comprato in passato può mantenerlo e considerarlo ancora una scommessa utile per puntare sul futuro della tecnologia e dell’intelligenza artificiale.
Abbiamo
consigliato per la prima volta Technoprobe nel n° 1493 quando valeva 6,86
euro, ne abbiamo riparlato nel n° 1505 (6,668 euro), poi nel n° 1512 (6,75
euro), quindi sul nostro sito il 10 agosto (prezzo 7,405 euro) e nel n° 1522
(7,43 euro), e di nuovo sul nostro sito il 15 novembre quando il prezzo era
7,75 euro (7,68 nel n° 1534). Di recente nel n° 1449 (prezzo di 9,455 euro)
abbiamo passato il titolo da acquista a mantieni in attesa di conoscere il
dettaglio dei risultati che ti mostriamo qui sopra. Dettaglio dei
risultati che ci ha convinto a ribadire il nostro mantieni. |