Eni: il gas pesa sui conti del primo trimestre

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Nel primo trimestre dell’anno i ricavi registrati dal gruppo Eni sono calati di circa il 15%: se da un lato il prezzo medio del petrolio è sostanzialmente stabile nel 1° trimestre 2024 (83 dollari al barile) rispetto al primo trimestre 2023, il prezzo del gas ha al contrario registrato una flessione del 50% circa rispetto a un anno fa, e questo ha pesato sul volume d’affari del gruppo.
È anche vero che il calo dei prezzi ha portato anche a una riduzione dei costi, in particolare proprio per l’acquisto delle materie prime, tanto che l’utile industriale segna un +6% rispetto al 1° trimestre 2023. Tuttavia, contando anche la gestione finanziaria e le tasse, il risultato finale è un utile di 0,37 euro per azione, contro circa 0,7 euro per azione un anno fa.
Visto il contesto dei prezzi di mercato eravamo preparati a un calo dell’utile, ma il dimezzamento dei profitti è andato un po’ oltre le nostre aspettative (e anche quelle del mercato, vista almeno la reazione di oggi con un calo dell’1,8% del prezzo dell’azione a 15,236 euro). Per questo motivo, riduciamo a 2,06 euro per azione le nostre stime sull’utile 2024. La delusione, tuttavia, è un po’ mitigata dalla contestuale notizia dell’accordo per l’aggregazione con Ithaca Energy della quasi totalità delle attività di Esplorazione e Produzione nel Regno Unito. In base all’accordo, a seguito dell’aggregazione delle attività Eni UK riceverà nuove azioni Ithaca, arrivando a detenere il 38,5% del suo capitale.
Considerati anche gli effetti positivi di questo accordo, lasciamo sostanzialmente invariate le stime sull’utile 2025 (2,17 euro per azione). Per il 2026, stimiamo utili di 2,20 euro per azione. Il titolo rimane correttamente valutato, puoi continuare a mantenerlo.
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