La settimana delle Borse: Wall Street non si spaventa per la Fed

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I verbali dell’ultima riunione della Fed non solo hanno definitivamente archiviato l’ipotesi di un taglio dei tassi a giugno, ma hanno riportato a discutere della plausibilità dell’ipotesi di un rialzo. Estrema cautela, insomma, da parte della Banca centrale, a cui ha tuttavia fatto da contraltare la forza dei conti di Nvidia. Il colosso tecnologico Usa si è fatto aspettare, facendo un po’ da fanalino di coda della stagione dei conti trimestrali negli Usa, ma l’attesa è stata più che ripagata: la crescita delle vendite oltre le previsioni ha portato il titolo (1.064,69 Usd; Isin US67066G1040; mantieni) a un brillante +15,1% settimanale. La rilevanza della notizia va al di là di chi ha investito nella singola società, ma è un segnale per tutto il mercato, considerato che il tema dell’intelligenza artificiale è sempre più sotto i riflettori. E infatti, non a caso, le notizie su Nvidia sono bastate a controbilanciare quelle sulla Fed, portando la Borsa Usa a un pareggio a fronte di Borse europee e del resto del mondo in calo (vedi qui sotto). Il Nasdaq, il listino dei titoli tecnologici, riesce a segnare un +1,4%, mentre il settore dei semiconduttori arriva addirittura a un +7,8%. La resilienza della Borsa Usa di questa settimana non è, comunque, un buon motivo per sbilanciare le tue strategie di investimento: le incognite sull’inflazione e sul diverso percorso delle Banche centrali sono tutti motivi che ci portano a ribadire l’importanza di una corretta diversificazione, seguendo le nostre strategie.
Pur senza i picchi di Nvidia, spicca anche il +10,6% di Euroapi (3,6 euro, Isin FR0014008VX5) dopo la firma di un contratto di approvvigionamento per il periodo 2025-2029 con una società operante nel settore della salute animale. Vendi.
Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: -1,1%; -1,7%
Brasile: -3%; -3,5%
Canada: -0,6%; -0,8%
Cina: -5,6%; -5,3%
Corea: -1,4%; -2,1%
Giappone: -0,4%; -1,1%
Indonesia: -0,4%; -0,4%
Messico: --3,8%; -4,1%
Regno Unito: -1,2%; -0,6%
Stati Uniti: invariata; +0,3%
Svizzera: -0,9%; -1,4%
Al contrario del comparto tecnologico, tra i settori che chiudono la settimana in rosso c’è quello automobilistico, con un -0,9%. La flessione in parte è anche dovuta a Stellantis (20,55 euro, Isin NL00150001Q9) che registra un -1,2% nonostante l’avvio della seconda tranche del programma di acquisto di azioni proprie, iniziato questa settimana e che dovrebbe terminare entro il 30 agosto. Le notizie sul buyback hanno, comunque, contribuito a limitare il calo, se si considera che la settimana è andata decisamente peggio a concorrenti come BMW (92,84 euro, Isin DE0005190003, -3,3%) o Mercedes-Benz (66,03 euro, Isin DE0007100000, -3%). Limitati a mantenere tutte e tre le azioni.
A sorpresa, National Grid (889,4 pence; Isin GB00BDR05C01) ha varato un aumento di capitale da 7 miliardi di sterline, che ha portato il titolo a uno scivolone del 14,8%. Gli azionisti potranno acquistare 7 nuove azioni ogni 24 già possedute, pagandole 645 pence l’una (sconto del 34,7% rispetto al prezzo di Borsa prima dell’annuncio). L’operazione si spiega con l’ambizioso piano di investimenti da 60 miliardi di sterline in 5 anni nelle infrastrutture per supportare la transizione energetica. Pur beneficiando di ricavi stabili e prevedibili, il gruppo rimarrà comunque fortemente indebitato. Certo per procurarsi più risorse, il gruppo ha anche pianificato di vendere le sue attività nel gas naturale liquefatto nel Regno Unito e nelle energie rinnovabili negli Usa, ma quanto frutteranno veramente queste vendite? In più, le prospettive annunciate dal management per il 2024/25 sono in chiaroscuro e ci inducono alla prudenza. Mantieni le azioni National Grid che già possiedi, ma di non esporti ulteriormente su questo titolo. Vendi i tuoi diritti: li potrai trovare indicati nel dossier titoli anche come New Shares nil paid (nuove azioni non pagate), per non sbagliare fai riferimento al codice Isin che è GB00BSRK4Y08. Per venderli devi darne esplicita comunicazione alla tua banca: se non fai nulla, alla scadenza dell’operazione di aumento di capitale (10 giugno) questi diritti potrebbero non valere più nulla, ti consigliamo di attivarti il prima possibile.
La Commissione Europea ha inflitto una multa di oltre 300 milioni di euro al colosso alimentare Mondelez (68,3 Usd; Isin US6092071058), accusato di aver abusato della propria posizione dominante per limitare il commercio transfrontaliero dei suoi prodotti (come il cioccolato) in tutta l'Unione europea al fine di gonfiarne i prezzi, e quindi i propri margini, a scapito dei consumatori europei. Indubbiamente questa sanzione, pari ad appena lo 0,4% della sua capitalizzazione (numero delle azioni moltiplicate per il prezzo), non mette in discussione la solidità finanziaria di Mondelez, ma rischia comunque di nuocere alla sua immagine, come dimostra il -4,1% registrato dal titolo questa settimana. Vendi.
Il colosso australiano BHP ha rialzato per la terza volta l’offerta su Anglo American (2.615pence; Isin GB00B1XZS82027; -2,3% questa settimana) portandola a 29,9 GBP per azione (da 25,08 GBP della prima offerta). La compagnia mineraria l’ha di nuovo respinta, ma non ha chiuso la porta a un’eventuale fusione. L'operazione potrebbe concludersi se si trovasse una soluzione per quanto riguarda gli attivi sudafricani di Anglo American. L’azione resta, secondo noi, sottovalutata. Acquista.
Se compri azioni (ma non solo) sul mercato statunitense o canadese, tieni presente che da ora il “ciclo di regolamento” (cioè il periodo che intercorre tra il momento in cui passi l’ordine e la data in cui viene registrato) passa da due giorni a un solo giorno lavorativo. Cosa cambia nella pratica? Se vendi un’azione e contemporaneamente ne compri un’altra, non cambia nulla se sono entrambe nordamericane. Se invece vendi, per esempio, un’azione europea per acquistarne una statunitense, fai attenzione: in Europa il “ciclo di regolamento” è rimasto a due giorni, per cui, seppure per un solo giorno, rischieresti di far finire in rosso il tuo conto (con i relativi costi).
@Angelo Quando una società annuncia i conti, il fatto che siano migliori o peggiori rispetto ai trimestri precedenti non basta a spiegare la reazione in Borsa: a contare ancora di più sono le attese. Ecco perché può capitare, per esempio, che una società annunci utili in crescita, ma la reazione del titolo sia in calo perché il mercato si aspettava di più.
@Ettore Il codice Isin dell’azione Melexis (84,70 euro; acquista) è BE0165385973. Ricorda che per tutte le azioni della nostra selezione puoi trovare facilmente il codice Isin sul nostro sito, nella scheda dedicata a ciascuna azione. Per Melexis, per esempio, la scheda è questa: https://www.altroconsumo.it/investi/investire/azioni/melexis.
@Pier Luigi CNH Industrial (10,67 Usd, Isin NL0010545661, vendi) è regolarmente quotata a New York. Il fatto che in questi giorni alcune banche e siti non riescano a mostrarti i prezzi dipende dal fatto che il 20 maggio il titolo ha cambiato “ticker” (il simbolo che ne identifica le quotazioni) da CNHI a CNH, ma il cambio non ha impatti per gli azionisti.
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