Neutralizzare un hacker e guadagnare con la Borsa

Informatica sicurezza
Informatica sicurezza
Check Point Software (151,2 Usd; Isin IL0010824113) è una società israeliana che si occupa di cybersecurity ed è quotata al Nasdaq. Da quando l’abbiamo passata a mantenere lo scorso ottobre 2023 (vedi Investi 1499) il titolo ha guadagnato il 10,8% in dollari (dividendi inclusi), circa l’8,6% in euro. Dal nostro primo consiglio di circa 7 anni fa sul numero 1216, quando ci chiamavamo ancora Altroconsumo Finanza, la crescita del titolo è stata del 47% in usd, dividendi inclusi, pari al 46% in euro. È arrivato il momento di portare a casa questi guadagni?
Una società solida
Nel 1° trimestre 2024 i ricavi di Check Point Software sono stati di 599 milioni di dollari, in aumento del 6% rispetto al 1° trimestre 2023 e poco oltre le attese. Questa crescita, come già si era evidenziato anche alla presentazione dei risultati annuali, ha riguardato tutte le sue tre aree di attività, ossia la vendita dei suoi abbonamenti di sicurezza, Infinity & Harmony Email, l’attività di sviluppo di nuovi business e la piattaforma di sicurezza leader di settore Cloud Infinity. Quest’ultima riunisce la maggior parte delle soluzioni di sicurezza informatica del gruppo e si colloca al centro della sua strategia di crescita. Per le aree geografiche in cui opera, da segnalare, nello scorso anno, la crescita delle vendite in America, dove ha realizzato nell’ultimo trimestre del 2023 il 42% di fatturato, il 48% in Europa, Medioriente e Asia e il 10% nell’area Asia-Pacifico. L’utile per azione del trimestre, pari a 2,06 usd per azione, è in aumento del 13% sullo stesso trimestre dell’anno scorso. Le nostre stime per il 2024 sono di un utile di 7,7 usd per azione, in crescita del 7% sul 2023, e di 8,6 usd per il 2025. Nonostante i risultati incoraggianti del 1° trimestre, per l’intero 2024 la società non alza gli obiettivi fissati a inizio anno, evidenziando i timori di una contrazione dei risultati a causa di una pressione competitiva sempre più intensa, confermando una crescita del fatturato tra il 3% e il 9% rispetto all’anno precedente, dopo il +4% del 2023 sul 2022, e un aumento dell'utile per azione tra il 3% e l’11%. Nel 2023 il rapporto prezzo/utile (P/E) è stato 21,26, e dopo le recenti prese di beneficio sul titolo oggi è intorno a 19,4.
Nel corso del 2024 il settore Cloud Infinity di Check Point si arricchirà dell’integrazione dello strumento di intelligenza artificiale Infinity AI Copilot.
Il gruppo ha chiarito che la guerra tra Israele e Hamas non ha avuto alcun impatto sui suoi risultati.
Il leader a livello globale nel campo della sicurezza informatica, la società Palo Alto Network (296,21 usd, US6974351057) il cui titolo è quotato al Nasdaq, ha un P/E stimato per l’anno 2023/24 – chiude il bilancio il 31/7 di ogni anno – di 52,12. Nella tabella qui sotto sono confrontati i dati delle due società con quelli del loro settore. Check Point ha indici di convenienza più interessanti e secondo noi ha ancora potenziale di crescita, ma il peggioramento dello scenario macroeconomico con le tensioni geopolitiche aumenta il profilo di rischio di questa società israeliana. Secondo noi i tempi sono maturi per chiudere la scommessa, vendendo il titolo e incassando i guadagni.
Un confronto di convenienza | |||||
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Nome del titolo | Codice Isin | Prezzo in $ (1) | P/E 2023 (2) | P/E 2024 (2) | P/E 2025 (2) |
Check Point Software | IL0010824113 | 151,2 | 21,26 | 19,41 | 17,38 |
Palo Alto Networks (1) | US6974351057 | 296,21 | 52,12 | 46,65 | 39,41 |
Settore | 139,11 | 23,58 | 21,02 | ||
(1) Prezzi al 3/05/2024. (2) P/E 2023 è quello definitivo per Checkpoint, tutti gli altri valori indicati in tabella sono stime. Palo Alto Networks chiude l'anno il 31 luglio, l'esercizio 2023/24 non è ancora chiuso. |
Il Rapporto prezzo / utile per azione o, in inglese, price / earnings, permette di valutare la convenienza di un’azione. Mette in rapporto prezzo dell'azione e il suo utile netto. Questo rapporto è tra quelli utilizzati più di frequente, ma ha il limite che può essere utilizzato solo per società relativamente "mature" che producono utili, appunto.
Puntare sull’etf?
Ciò non toglie che le prospettive del settore della cybersecurity siano promettenti, e per questo confermiamo il nostro consiglio speculativo sull’Etf Rize cybersecurity & privacy. (6,46 euro, Isin IE00BJXRZJ40) quotato a Milano, che investe in 28 titoli di società operanti nell’ambito della sicurezza informatica: quello che ha peso maggiore è presente al 6,48%. Tra i titoli in cui investe troviamo Check Point Software al 4,65% e Palo Alto Networks al 3,95%. Scegliere questo Etf permette di continuare a scommettere sulle potenzialità di crescita del settore senza però portarsi a casa il rischio di una scommessa secca su un singolo titolo; inoltre, come già detto su Investi 1488, essendo un prodotto quotato a Piazza Affari, potrebbe essere più semplice e meno onerosa la compravendita. Si tratta comunque di un prodotto rischioso, adatto solo per chi investe in ottica speculativa, perché i titoli in cui investe sono piuttosto ballerini. Dal nostro ultimo consiglio (vedi Investi 1488) questo Etf ha guadagnato circa il 23%.
Attenzione: i guadagni dalla vendita dell’Etf Rize cybersecurity & privacy non sono compensabili con le minusvalenze pregresse.
L’Etf Rize cybersecurity & privacy rientra tra le poste extra portafoglio, che nel loro insieme non devono superare il 10% del capitale investito.
Cybersecurity, duelli in Borsa
Nel grafico sono indicati gli andamenti di Check Point Software (in grassetto), Palo Alto Networks (linea sottile) e l’indice Nasdaq (linea intermedia) nell’ultimo anno (base 100). Fonte dei dati: Datastream.
AAA cercasi protezione per le aziende italiane
Oggi i bersagli di hacker e attacchi informatici non sono più solo le grandi aziende e organizzazioni, ma anche le imprese più piccole, di cui è ricco il nostro Paese, e che nella stragrande maggioranza dei casi sono più indifese ed esposte agli attacchi. Infatti, i dati relativi alla percezione delle aziende riguardo la vulnerabilità dei loro sistemi non sono incoraggianti: circa il 40% delle imprese è ancora sprovvisto al suo interno di un ufficio e di un manager che si occupi in modo esclusivo della sicurezza dei propri sistemi informativi, di posta e archivio dati. Nella maggior parte delle aziende, le funzioni di sicurezza informatica sono affidate al manager e all’ufficio informatico, senza personale con una preparazione specifica in questo campo.
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