Il tonfo di Intel

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Il titolo Intel (nel momento in cui scriviamo il prezzo è di 21,1 Usd; Isin US4581401001) sta vivendo una giornata drammatica in Borsa.
Certamente la presentazione di una trimestrale deludente, con dati inferiori alle attese (ricavi trimestrali pari a 12,83 milioni di dollari, contro i 12, 94 previsti e un utile per azione di 0,02 dollari Usa, in netta contrazione rispetto agli 0,1 previsti) ha favorito questo scivolone, ma non spiega interamente l’accanimento dei mercati sul titolo.
L’annuncio di un piano di ristrutturazione, con il licenziamento di 15.000 dipendenti assunti a tempo pieno – in pratica il 15% dell’attuale forza lavoro – non ha soddisfatto gli azionisti, che non hanno neppure gradito la sospensione del dividendo da parte della società (Intel ne ha sempre distribuito uno dal 1992 in avanti), decisione presa per ridurre i costi.
E potrebbero dover rinunciare anche ad altri dividendi, in futuro, considerando che Intel stessa prevede di chiudere il prossimo trimestre con una perdita per azione di 0,03 dollari Usa, a fronte di un guadagno precedentemente stimato.
I risultati di Intel non sono stati tuttavia un fulmine a ciel sereno, da tempo il gruppo ha visto lievitare i costi e ridurre i margini, e la sua offerta di prodotti è da molti ritenuta non sufficientemente moderna.
La stessa Intel dichiara di non aver ancora approfittato a sufficienza delle potenzialità di sviluppo dell’intelligenza artificiale, una sorta di ammissione di essere “rimasta indietro” rispetto ad altri competitor – non per nulla Intel ha visto diminuire le vendite relative ai data center, mentre altri concorrenti hanno registrato un forte aumento dei guadagni in questo settore.
Che fare? Il panico è un cattivo consigliere in molte occasioni, e questa è una di quelle: continua a mantenere il titolo, se lo possiedi e continua a seguirci sul sito per restare aggiornato sugli sviluppi.
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