Nexi è cresciuta in Borsa

Nexi, che fare?
Nexi, che fare?
Qualche giorno fa, in pieno Black Friday, in tutta Italia si sono verificati importanti disservizi sul fronte dei pagamenti digitali, bloccati, in pratica, per l’intera giornata di venerdì 29 novembre, dopo che, già nella giornata precedente, c’erano state le prime avvisaglie dei problemi nei pagamenti digitali.
Eppure, il titolo Nexi (5,7 euro; Isin IT0005366767), che è il principale provider nel campo dei pagamenti digitali, ha continuato a crescere in Borsa. Questo comportamento è solo apparentemente anomalo, e si può spiegare sia con il fatto che i danni sono stati causati da un’altra società e con l’indiscrezione secondo cui la Cassa depositi e prestiti – che è già azionista di Nexi e che ne possiede oltre il 14% del capitale – sarebbe interessata ad acquisire l’intera rete interbancaria di Nexi (Rni; è l'infrastruttura che gestisce i rapporti fra banche, Poste e Banca d'Italia generati dalle transazioni dei clienti).
Rni fa infatti parte della divisione Digital Banking Solutions, che genera circa l’11% dei ricavi di Nexi, che cresce meno rispetto alle altre - +2,8% nei primi 9 mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023.
Se l’affare andasse in porto, Nexi riuscirebbe a ridurre il proprio debito a tutto vantaggio degli azionisti, che potrebbero ricevere un dividendo – resta, certamente, il nodo della valorizzazione della divisione di Nexi da parte di Cassa depositi e prestiti.
L’interesse per il titolo Nexi è continuato anche nei giorni successivi: dal momento del nostro cambio di consiglio (il passaggio a mantenere è stato fatto il 7 agosto scorso vedi www.altroconsumo.it/investi/investire/azioni/analisi/2024/08/nexi-consiglio) è cresciuto di quasi l’8%. Nexi ha confermato le stime per il 2024, e, se l’operazione dovesse andare in porto, il titolo potrebbe avere ulteriori margini di crescita. Ti confermiamo il nostro consiglio: mantieni il titolo in portafoglio.
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