La settimana delle Borse: poco sprint sui mercati

settimana delle Borse 1586
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Sul fronte delle Banche centrali, non è arrivano nessun particolare scossone: il taglio dei tassi da parte della Bce era ampiamente nelle attese, e anche la revisione delle previsioni della Banca centrale su Pil e inflazione non hanno scosso più di tanto i mercati, tanto che il bilancio settimanale dell’eurozona è un quasi piatto -0,2%. Stesso risultato (-0,2%) anche per la Borsa francese, nonostante il taglio del rating da parte di Moody’s sul debito d’Oltralpe: la crisi politica porta la società di rating a dubitare su un miglioramento delle finanze pubbliche, ma queste ultime non sono comunque a livelli preoccupanti (come testimonia, d’altronde, anche il nuovo livello di rating, che resta lontano da livelli di allarme). E negli Usa? In attesa della riunione della Fed, che dovrebbe imitare la collega europea e tagliare a sua volta i tassi, la Borsa a stelle e strisce chiude in lievissimo calo. Bene invece (+2,2%) la Borsa sudcoreana, dopo che l’impeachment del Presidente ha messo fine al periodo di incertezza, durato una decina di giorni e iniziato con il tentativo di instaurare la legge marziale.
Modesto anche il risultato del settore gas e petrolio: +0,4% l’indice che riassume le società del settore. A calmierare il settore c’è il rafforzamento della posizione degli Usa nello scacchiere internazionale. Secondo l’Energy Information Administration (Eia, fa parte del Dipartimento dell’Energia), gli Usa stanno infatti continuando a rafforzare la produzione: pur non raggiungendo certo l’indipendenza, è comunque un modo per far da “contraltare” all’Opec+ e controbilanciare almeno in parte le spinte sui prezzi. In questo contesto, fa un po’ meglio della media (+0,9%) il titolo Shell (30,35 euro, Isin GB00BP6MXD84) grazie a una nuova partnership nel Mare del Nord. Il gruppo fonderà le proprie attività di esplorazione nel Mare del Nord con quelle della norvegese Equinor, dando vita a una nuova entità detenuta al 50% ciascuno. L’obiettivo è unire le risorse per massimizzare la produzione e ridurre, al contempo, i costi. Mantieni.
Il settore auto segna un +5,5% settimanale; a beneficiarne non sono solo i produttori ma anche altri titoli come Melexis (Isin BE0165385973), la società belga specializzata nei chip per auto. La società ha, inoltre, annunciato l'avvio di un piano di acquisto di azioni proprie scaglionato su un anno e fino a un massimo del 2,1% delle azioni esistenti. Nonostante la salita da inizio anno, l’azione resta decisamente sottovalutata. Acquista.
In una settimana in sostanziale pareggio per il settore tecnologico, spicca il +8,6% di Alphabet (189,82 Usd, Isin US02079K3059) dopo la presentazione del suo nuovo chip Willow. Con quest’ultimo il gruppo fa un significativo passo avanti nel campo dell'informatica quantistica, grazie alla quale può garantire una velocità di elaborazione ben superiore a quelle dei sistemi attualmente più rapidi. A nostro avviso, tuttavia, l’entusiasmo va un po’ ridimensionato. Passeranno infatti ancora diversi anni prima che i computer commerciali siano in grado di risolvere problemi di medicina, di chimica delle batterie o addirittura di intelligenza artificiale. Grazie a questo nuovo chip, Google, il motore di ricerca di Alphabet, potrà comunque rafforzare la sua reputazione di innovatore in un settore che potrebbe diventare il nuovo preferito dagli investitori del settore tecnologico. Anche se vicina ai massimi, l’azione resta, secondo noi, correttamente valutata. Mantieni.
Bilancio in netto rosso (-14,1% settimanale) per Proximus (4,97 euro, Isin BE0003810273. L’arrivo del concorrente Digi, che offrirà un unico pacchetto di telefonia mobile a 5 euro al mese per chiamate e messaggi di testo illimitati, oltre a un volume di dati di 15 GB, ha rappresentato un duro colpo per l’operatore di telefonia belga, il cui pacchetto mobile equivalente costa più di 20 euro al mese (15 euro al mese per il suo marchio a basso costo Mobile Vikings). Ancora peggio (-32,7%) il risultato settimanale registrato da Euroapi (2,97 euro, Isin FR0014008VX5). Dopo aver cominciato ad attuare il piano strategico Focus-27, che prevede la rifocalizzazione del suo portafoglio sui principi farmacologici più redditizi, il gruppo ha nominato un nuovo amministratore delegato e un nuovo presidente del Consiglio di amministrazione. Il management ha, inoltre, confermato le previsioni per il 2024, con un calo del fatturato tra l’8 e l’11% (su base comparabile). Il gruppo tenta, insomma, di gettare le basi per una nuova ripartenza, ma dovrà dimostrare di essere capace di una ripresa duratura prima di poter riconquistare la fiducia degli investitori. Nonostante gli scivoloni di questa settimana, non farti tentare: il consiglio su entrambi i titoli resta vendi.
@Claudio La Corea e in particolare l’Etf Hsbc Msci Korea capped (41,98 euro, Isin IE00B3Z0X395) restano all’acquisto, ma solo per una quota del 5% del patrimonio complessivo e solo se segui la nostra strategia dinamica o quella equilibrata (non se segui invece la nostra strategia difensiva).
@Ezio Non c’è nessun aumento di capitale in corso per Technogym (10,54 euro, Isin IT0005162406). La comunicazione che hai ricevuto si riferisce alla possibilità di esercitare il diritto di recesso, ricevendo 9,401 euro per azione. Non fare nulla: ignora la comunicazione e mantieni i tuoi titoli.
@Raffaella Sì esistono ancora delle azioni di risparmio sul mercato, ma stanno diventando una categoria sempre meno diffusa: per le società sono costose (perché pagano un dividendo maggiorato rispetto alle ordinarie) e oggi esistono altri modi per controllare una società anche con quota inferiore al 50%.
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