Airbus: solido portafoglio di ordini

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Prezzo al momento dell’analisi (20/2/2025): 165,01 euro
Consiglio: mantieni
Certo fare previsioni a così lungo termine, mentre il mondo attraversa un periodo di forti tensioni a livello geopolitico può sembrare rischioso, ma Airbus guarda al futuro con fiducia. In effetti, il traffico aereo ha già dimostrato più volte la sua resilienza, riprendendosi molto bene dopo ogni crisi (attacchi terroristici del 2001, crisi finanziaria del 2008 e crisi sanitaria del 2020) e i suoi fondamentali a lungo termine restano solidi, grazie a fattori come la crescita demografica, la continua urbanizzazione e l'ascesa di una classe media a livello mondiale.
E i dazi di Trump?
Certo l'industria aeronautica potrebbe essere duramente colpita dall'aumento del 25% dei dazi, voluto da Trump, che colpirà Canada e Messico (per ora congelati), due Paesi centrali nella complessa filiera dei fornitori del settore. E ciò potrebbe anche cambiare le dinamiche competitive tra Airbus e l’americana Boeing. Tuttavia, il produttore europeo sembra più preparato ad aggirare le barriere protezionistiche grazie alla sua “flessibilità” a livello geografico. Oltre ai siti di assemblaggio di Tolosa, Amburgo, Tianjin (Cina) e Mirabel (Canada), Airbus possiede una fabbrica anche a Mobile, in Alabama, dove vengono assemblati circa 80 aerei l'anno; una struttura che consentirebbe di evitare i dazi su determinati modelli, un vantaggio strategico rispetto all’americana Boeing che, invece, non dispone di linee di assemblaggio finale in Europa. Una guerra commerciale potrebbe quindi addirittura rafforzare la posizione competitiva di Airbus, in particolare sul mercato asiatico, dove potrebbe trarre anche vantaggio da un possibile intensificarsi degli scambi commerciali tra Europa e Cina.
Un gruppo solido
Airbus è un'azienda solida, con un importante portafoglio di ordini. Certo il management è consapevole che, oltre ad accelerare il ritmo di produzione degli aerei civili, dovrà anche superare le difficoltà della divisione Difesa e Spazio - che ha subito una perdita operativa di 566 milioni di euro nel 2024 - tanto che sta valutando varie opzioni (ristrutturazione, partnership, fusione, ecc.) senza escludere un’eventuale fusione con la divisione spaziale della francese Thales. Grazie alla sua posizione dominante, alla notorietà del suo marchio e alla sua gamma diversificata di prodotti, Airbus ha comunque, secondo noi, le risorse per continuare a crescere. Non ti consigliamo tuttavia di acquistare il titolo, che ai prezzi attuali non è certo sottovalutato, e che a breve potrebbe anche prendersi una pausa dopo aver iniziato bene il 2025. Senza contare che la storia della rivale Boeing ci ricorda che un eventuale problema di qualità può richiedere tempo per essere risolto e può avere quindi un duraturo impatto negativo sul titolo. Tuttavia, se il tuo orizzonte di investimento supera i 3-5 anni, secondo noi, non è più il caso di vendere il titolo. Il nostro consiglio passa quindi a mantieni.
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