Il gruppo farmaceutico belga UCB (179,45 euro, Isin BE0003739530) ha pubblicato dei nuovi dati positivi riguardanti un trattamento per il deficit di timidina chinasi 2 (TK2d), una malattia genetica molto rara, ma potenzialmente fatale. Se approvata, quella di UCB sarebbe la prima terapia per questa malattia. Il titolo non ha tratto, però, nessun giovamento da questa notizia, né dal fatto che un trattamento per l'idrosadenite suppurativa, una malattia dermatologica, del suo concorrente Incyte si sia rivelato meno efficace del suo Bimzelx, già approvato per questa indicazione terapeutica. Limitati a mantenere il titolo.
In occasione di una riunione con gli investitori, l’americana Corning (49,88 usd, Isin US2193501051) - specializzata in schermi per TV, PC e smartphone, fibra ottica… - ha rialzato gli obiettivi sul fatturato e l’utile per azione per il trimestre in corso. Il gruppo ha, inoltre, alzato i suoi obiettivi per il 2026, contando ormai su oltre 4 miliardi di dollari di fatturato aggiuntivo tra la fine del 2023 e la fine del 2026, rispetto agli oltre 3 miliardi di dollari stimati in precedenza; il che corrisponde a una crescita media annua di oltre il 9,6% (contro il +7,4% precedente). Confermiamo il nostro consiglio: mantieni.
Prezzi aggiornati al momento dell'analisi: 24/3/2025.