La banca francese Société Générale (41,71 euro, Isin FR0000130809) ha fatto della riduzione dei costi una delle sue priorità. Nel 2024 i suoi costi sono scesi, in effetti, al 69% dei ricavi rispetto al 73,8% nel 2023. Gli sforzi del management stanno dando quindi frutti, anche se per Société Générale il rapporto costi-ricavi è ancora lontano dai livelli della sua connazionale BNP Paribas (al 61,8%) e dal suo ambizioso obiettivo per il 2026 (al 60%). Per ridurre i costi negli ultimi anni la banca francese ha venduto molti attivi che non appartenevano alle sue principali attività o ai suoi principali mercati geografici. Mantieni.
Il gruppo farmaceutico svizzero Roche (311,1 chf, Isin CH0012032048) ha firmato un accordo di collaborazione con la società di biotecnologie Zealand Pharma per completare lo sviluppo e la commercializzazione - sempre che venga approvato dalle autorità di controllo - del suo trattamento contro l'obesità Petrelintide. L'accordo rappresenta un ulteriore tentativo da parte di Roche di entrare nel promettente settore dell'obesità, guidato dai leader di mercato Eli Lilly e Novo Nordisk. Da notare che quest’ultimo ha ultimamente sofferto in Borsa a causa dei risultati deludenti di una seconda sperimentazione di fase avanzata del suo CagriSema. Questo nuovo trattamento per l'obesità consente, infatti, alle persone obese o in sovrappeso con diabete di tipo 2 di perdere "solo" il 15,7% del loro peso in 68 settimane, un risultato identico, e non migliore, dello Zepbound di Eli Lilly. Acquista.
Dopo anni di ristrutturazioni, la belga Agfa-Gevaert (0,9 euro, Isin BE0003755692) ha, per una volta, rassicurato in qualche modo gli investitori con i risultati del 4° trimestre 2024 leggermente migliori delle attese anche nelle attività informatiche per il settore sanitario (39% del risultato industriale ante elementi straordinari). Tuttavia, anche se le vendite totali del gruppo sono aumentate del 3,7% nel 4° trimestre, l’utile industriale (ante oneri straordinari) è sceso ancora del 5,1%, trascinando in perdita il trimestre. Il 2024 si è chiuso, così, con una perdita 0,59 euro per azione, a causa anche dei costi di ristrutturazione e della svalutazione dell’attività pellicole radiologiche, che resta in declino strutturale. Vendi.