Dazi, chi pagherebbe di più?

dazi e settori
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Fin dalle prime battute della guerra commerciale il settore tecnologico è stato al centro del dibattito, vista la sua natura globalizzata, la complessità delle sue catene di approvvigionamento distribuite in tutto il mondo (ma soprattutto in Asia sud-orientale e in Cina) e la sensibilità dei prezzi dei prodotti elettronici. Pur se PC e smartphone sono stati “esentati” dai dazi alla Cina nel fine settimana, l’incognita di una guerra commerciale rimane: già alle prese con una sorveglianza normativa e con lo scetticismo degli investitori a causa dei loro considerevoli budget dedicati all'IA, i giganti tecnologici dovrebbero probabilmente rivedere i loro investimenti per riorientare l'approvvigionamento. Ciò nonostante, le grandi aziende tecnologiche hanno già affrontato difficoltà in passato. Le aziende leader in settori come intelligenza artificiale, cloud computing e cybersecurity mantengono, per noi, del potenziale: confermiamo il consiglio d’acquisto su Amazon (184,87 Usd), Microsoft (388,45 Usd) e ASML (577,3 euro).
Il settore farmaceutico, che si credeva relativamente al riparo dai conflitti commerciali dato il carattere vitale dei prodotti di salute, si è dovuto ricredere. Anche prima dell’annuncio della pausa, i prodotti farmaceutici e le attrezzature mediche sono stati risparmiati dai dazi, ma il rischio persiste. Alcuni gruppi europei dispongono di capacità produttive in loco, ma la questione della provenienza delle materie prime (in particolare degli ingredienti farmaceutici) rimane. In ogni caso, ci sono alcuni titoli del settore che, pur tenendo conto di questi rischi, ci sembrano sottovalutati. Confermiamo, quindi, i nostri consigli di acquisto su Novartis (86,09 chf), Roche GS (243,8 chf), Sanofi (89,62 euro), Pfizer (21,91 Usd) e Novo Nordisk (420,3 dkk) per gli investitori a lungo termine. Queste azioni sono troppo penalizzate considerando il loro posizionamento (portafogli di farmaci in sviluppo, presenza di blockbuster...). Con il bisogno di farmaci sostenuto dall'invecchiamento della popolazione e dalla continua crescita delle malattie croniche, la domanda a lungo termine rimane sostenuta.
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