Leonardo, Rheinmetall, Thales e le altre: la difesa è diventata difensiva?

Analisi azioni
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In un contesto geopolitico sempre più instabile, l'industria della difesa europea si trova al centro di una significativa trasformazione. L'esigenza di rafforzare le capacità militari e di ridurre la dipendenza da fornitori esterni ha spinto i governi europei a incrementare gli investimenti nel settore, promuovendo al contempo collaborazioni industriali strategiche. Il settore non è stato risparmiato dalla bufera sui mercati che si è verificata dopo gli annunci riguardanti i dazi americani a inizio aprile. La produzione non è infatti solo a livello locale, ma sono coinvolti fornitori internazionali.
Verso una difesa europea a 360°
La francese Thales (259,7 euro, FR0000121329) ha appena annunciato, ad esempio, che il suo visore per casco equipaggerà gli aerei F-16 dell'aeronautica statunitense. L’Unione Europea ha lanciato il piano ReArm Europe, un'iniziativa ambiziosa che mira a rafforzare le capacità difensive degli Stati membri con l'acquisto congiunto di equipaggiamenti militari e la promozione di una maggiore integrazione industriale. Tuttavia, per il successo di questa iniziativa, sarà fondamentale superare le frammentazioni esistenti e adottare un approccio più coordinato a livello europeo. I portafogli di ordini delle aziende del settore illustrano bene il rapido aumento dell'attività nella difesa e ci aspettiamo che le commesse continuino a crescere nei prossimi anni. Senza contare che, nel tempo, i Paesi europei dovrebbero fare sempre più ricorso alla produzione locale. Negli Stati Uniti, Trump ha proposto per il 2026 un bilancio record per la difesa: di ben 1.000 miliardi di dollari, anche se una richiesta ufficiale per questo budget non è ancora stata presentata. Per ora non sono previsti dazi alle importazioni statunitensi di attrezzature per la difesa e comunque molte le aziende europee, come Thales, Saab e BAE Systems, hanno fabbriche anche negli Stati Uniti; cosa che ridurrebbe al minimo l'impatto di ipotetici dazi.
Leonardo: commesse e focus sull'innovazione
Leonardo (46,5 euro, IT0003856405) continua a consolidare la sua posizione nel settore, ottenendo importanti commesse come l'estensione del contratto con il Ministero della Difesa britannico per la manutenzione di 54 elicotteri antisommergibile Merlin della Royal Navy, per un valore di 165 milioni di sterline. Inoltre, l'azienda, insieme a Thales e Airbus è coinvolta in progetti innovativi nel settore spaziale per lo sviluppo di nuove tecnologie. La joint venture con Rheinmetall (1494 euro, DE0007030009), prevede di consegnare entro il 2029 i primi 100 carri armati commissionati dall’Esercito italiano. Questa collaborazione ha suscitato polemiche: la Francia teme l’indebolimento dell’accordo franco-tedesco “Main Ground Combat System”, e mette in luce le difficoltà di cooperazione tra partner europei spaventati anche dalla crescente dominanza delle industrie tedesche. Quel che pare certo è che l'industria della difesa europea sta vivendo una fase di crescita alimentata dagli investimenti pubblici.
Opportunità di investimento
Questa dinamica offre opportunità per gli investitori attenti alle evoluzioni geopolitiche e industriali. Chi vuole scommettere su questa crescita in Europa, può, secondo noi, acquistare Leonardo, Thales, BAE Systems (1743,5 pence, GB0002634946). Da metà marzo è quotato a Milano WisdomTree Europe Defence Ucits Etf (26,56 euro, IE0002Y8CX98): i Paesi europei presenti nel suo portafoglio sono Francia (28,9%), Gran Bretagna (24,9%), Germania (18,1%), Italia (13,3%), Svezia (8,5%) e Norvegia (5,4%), sotto l’1% Spagna e Danimarca. L’azione più presente è Rheinmetall al 13,7%, seguita da Thales (13,4%), BAE Systems (13%) e Leonardo (12,5%) - dati all’11 aprile 2025. Con un Total Expense Ratio (TER) dello 0,40% annuo questo Etf è interessante per investire nel settore della difesa europeo, diversificando tra diversi titoli. Per chi vuole puntare sulla crescita del settore anche negli Stati Uniti, confermiamo il nostro consiglio d’acquisto speculativo su Lockheed Martin (469,58 usd, US5398301094) e Elbit Systems (404,48 usd, IL0010811243). Se si preferisce un Etf, che investe a livello globale nella difesa, si può scegliere tra Invesco Defence Innovation Ucits Etf Acc (5,03 euro, Isin IE000BRM9046), Ishares Glob Aerospc & Defence Ucits Etf (5,94 euro, IE000U9ODG19) e VanEck Defense Ucits Etf (42,22 euro, IE000YYE6WK5). In tutti i casi si tratta di investimenti speculativi, che rientrano nelle poste extra portafoglio, perciò non devono superare, nel loro insieme, il 10% del capitale.Attendi, stiamo caricando il contenuto