La settimana delle Borse: banche italiane in fermento

settimana delle Borse 1604
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Anche se occorre continuare a mantenere alta la guardia, per una settimana, complici anche i conti pubblicati dalle società, le Borse tirano un sospiro di sollievo e chiudono ampiamente in positivo. A contribuire a questo risultato, oltre ai conti societari, ci sono diversi fattori, tra cui qualche allentamento della tensione sia sul fronte dei dazi con la Cina, sia negli attriti tra l’amministrazione Usa e il presidente della Fed. Tra i settori, brilla il +9,1% dei semiconduttori, mentre in Italia l’attenzione è catalizzata dalle mosse, alcune a sorpresa, nel settore finanziario.
Annunciata a novembre 2024, l’offerta di Unicredit (50,87 euro, Isin IT0005239360) su Banco Bpm (9,74 euro, Isin IT0005218380) è partita lunedì 28 aprile, ma il buon esito non è scontato. Nel corso dei mesi, infatti, diversi azionisti – l’ultimo è Crédit Agricole – hanno aumentato la propria partecipazione nel Banco, e saranno quelli gli azionisti da convincere. Ma soprattutto, l’offerta ha condizioni considerate poco vantaggiose: Unicredit offre 0,175 azioni Unicredit per ogni azione Banco Bpm. Al momento dell’annuncio dell’operazione, il prezzo implicito offerto da Unicredit per Banco Bpm era leggermente inferiore a quello di Borsa di Banco Bpm. E anche oggi, prendendo come riferimento i prezzi di chiusura del 25 aprile, il titolo Banco Bpm ha sul mercato un prezzo più alto rispetto a quello implicito nell’offerta. Unicredit rilancerà? La banca fino a oggi ha sempre negato questa possibilità, ma non è uno scenario che si possa escludere a priori, se Unicredit vuole che l’operazione abbia successo. Se hai azioni Banco Bpm, per il momento non avere fretta di aderire all’operazione: puoi sempre farlo più avanti, c’è tempo fino al 23 giugno. Per ora mantieni i titoli in portafoglio e stai a vedere, non è scontato che tu non possa spuntare qualcosa più di quanto offerto ora. Mantieni anche le azioni Unicredit.
Oltre al “caso” Unicredit-Banco Bpm, c’è un altro fronte che si è rivelato particolarmente caldo. A inizio settimana c’è stata l’assemblea per il rinnovo del Consiglio di amministrazione di Generali (31,96 euro; Isin IT0000062072), che ha confermato l’attuale amministratore delegato. La lista che ha ottenuto la percentuale superiore di voti è quella di Mediobanca (17,59 euro; Isin IT0000062957; vendi), che potrà esprimere 10 consiglieri, contro i 3 della lista presentata da Caltagirone. Ma le novità sono arrivate soprattutto nei giorni successivi. Mediobanca passa infatti dall’essere preda (di Monte Paschi, che lo scorso gennaio ha annunciato una Ops su piazzetta Cuccia) all’essere predatore, con un’offerta pubblica di scambio sulle azioni di Banca Generali. L’offerta, arrivata a sorpresa, prevede uno scambio in azioni Generali, che Mediobanca ha già in portafoglio: Piazzetta Cuccia offre 1,7 azioni Generali per ogni azione Banca Generali (48,78 euro; Isin IT0001031084) consegnata. Un’operazione che, nonostante le smentite, appare in un certo senso proprio una risposta alle mire di Mps (7,2 euro; Isin IT0005508921). L’aggregazione tra Mediobanca e Banca Generali, che opera nel settore della consulenza finanziaria, potrebbe generare valore attraverso le economie di scala. Di certo, comunque, Monte Paschi non starà a guardare: in attesa delle nuove mosse, mantieni le azioni Mps e Generali.
Nel 1° trimestre i risultati di Intel (20,05 Usd; Isin US8825081040) hanno superato le aspettative, portando il titolo a registrare un +5,9% questa settimana. Non va, però, dimenticato che tutto questo dipende anche dal fatto che alcuni suoi clienti hanno realizzato scorte importanti in vista di dazi più elevati, e quindi nel trimestre in corso il colosso americano rischia di farne le spese. Non per nulla, il gruppo ha annunciato obiettivi deludenti, ovvero un calo del fatturato compreso tra il 3% e il 13% (stabile nel 1° trimestre) e un utile per azione in pareggio. I nuovi vertici hanno, inoltre, prospettato massicce riduzioni dei costi nei prossimi mesi, con tagli al personale che potrebbero raggiungere, secondo alcune fonti, il 20%. Questa azione ha ormai, secondo noi, un carattere speculativo. Se sei disposto a tollerarne gli alti e bassi, la puoi però mantenere.
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