Stellantis, semestre in pesante rosso

Stellantis, risultati primo semestre
Stellantis, risultati primo semestre
Come Renault, anche Stellantis (8,04 euro, Isin NL00150001Q9) si ritrova a dover avvertire i mercati sul fatto che i conti stanno rallentando più del previsto. Il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra PSA e FCA ha, infatti, annunciato che i risultati semestrali (che saranno pubblicati nel dettaglio il 29 luglio prossimo) non sono all’altezza delle aspettative. La perdita netta di 2,3 miliardi di euro (contro un utile di 5,6 miliardi nel primo semestre 2024), il calo del risultato operativo (-90%) e i flussi di cassa negativi sono segnali di allarme. Questi dati negativi riflettono, tra l’altro, una voce straordinaria di 3,3 miliardi che il gruppo ha deciso di contabilizzare nel primo semestre prima dell’arrivo del nuovo amministratore delegato. Più preoccupante, però, sono anche i primi effetti delle tariffe doganali statunitensi, con un impatto stimato di 300 milioni di euro. Stellantis prevede un rimbalzo delle consegne nel secondo semestre grazie all’aumento della produzione dei nuovi modelli (C3, Grande Panda, ecc.). Tuttavia, molto dipenderà dalla capacità del gruppo di portare a termine il suo piano di trasformazione. Con 14 marchi che hanno visto diminuire la loro quota di mercato dalla fusione, il costruttore si trova ad affrontare una sfida strutturale di differenziazione e posizionamento di ogni marchio, cercando al contempo sinergie di costi. Inoltre, l’emergere di nuovi attori (cinesi) e la pressione sui prezzi, in particolare nel mercato dei veicoli elettrici, continueranno a esercitare una pressione strutturale sulla redditività.
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