Geox prova a ripartire

1° semestre 2025: i ricavi sono calati del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, riduzione che si attenua all’1,9% se si esclude l’impatto della chiusura delle filiali in Cina e Stati Uniti.
1° semestre 2025: i ricavi sono calati del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, riduzione che si attenua all’1,9% se si esclude l’impatto della chiusura delle filiali in Cina e Stati Uniti.
Nel primo semestre del 2025 Geox (0,29 euro il 1° agosto 2025) ha registrato risultati in linea con le aspettative del Piano Industriale, pur operando in un contesto di mercato complesso, segnato da consumi ancora deboli e un clima di sfiducia generale. I ricavi sono calati del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, riduzione che si attenua all’1,9% se si esclude l’impatto della chiusura delle filiali in Cina e Stati Uniti. Tuttavia, l’utile industriale al netto della quota parte dei costi pluriennali e di eventuali elementi non ricorrenti (indice della capacità della società di avere un futuro) è tornato in territorio positivo (0,6 milioni), grazie a un significativo contenimento dei costi. Il risultato netto, seppur ancora negativo, mostra un netto miglioramento rispetto al 2024.
Sul fronte patrimoniale il buon esito della prima tranche dell’aumento di capitale da 30 milioni di euro, interamente sottoscritta e ben accolta dal mercato ha migliorato la situazione nell’ambito del piano di rilancio in corso nel tentativo di garantire equilibrio tra investimenti e struttura finanziaria. Le prime reazioni del mercato alla nuova collezione Primavera/Estate 2026 sono risultate incoraggianti.
Guardando al futuro, la società conferma le previsioni del Piano Industriale per l’intero esercizio, prevedendo una leggera contrazione dei ricavi ma con marginalità operativa stabile. Tali stime sono comunque soggette a forte incertezza, alla luce delle tensioni geopolitiche e del perdurante clima macroeconomico instabile che continua a pesare sulle dinamiche di consumo.
Parallelamente, il comunicato integrativo diffuso dalla società annuncia un cambio al vertice, con la nomina di un nuovo amministratore delegato. Questa scelta si inserisce nel processo di accelerazione della trasformazione aziendale in corso.
Confermiamo le nostre attese di una perdita di 0,06 euro per azione quest’anno, un piccolo utile di 0,01 euro per azione l’anno prossimo e uno più sostenuto di 0,04 euro nel 2027. Nonostante ci siano segnali interessanti di ripresa e di resilienza, e il fatto che il forte calo dell’azione abbia reso il titolo non caro a livello di multipli, se confrontato col settore beni di consumo, il momentum negativo il rischio 4/5 e soprattutto il contesto geopolitico difficile ci invitano alla prudenza. Manteniamo invariato il consiglio: vendi.
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