Nel primo semestre del 2025, il gruppo Iren (2,554 euro al 4/8) ha visto i ricavi attestarsi a 3,49 miliardi di euro, con un balzo del 29,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo forte incremento è stato trainato dall’aumento dei prezzi delle materie prime energetiche e da un maggior volume di energia venduta, ma anche dal consolidamento del gruppo Egea Holding, entrato a far parte della galassia Iren dal gennaio 2025.
L’utile industriale prima di spesare la quota parte dei costi pluriennali (Ebitda) è salito del 14,2%, un risultato frutto delle prestazioni di tutte le aree di business: in particolare, la produzione energetica ha beneficiato di condizioni climatiche favorevoli, che hanno favorito l’idroelettrico, e della piena operatività degli impianti termoelettrici. A questo si aggiunge l’effetto positivo del consolidamento di Egea Holding.
Passando all’utile netto per azione ha visto una crescita del 24% rispetto all’anno precedente. Questo risultato è stato spinto non solo dalla Ebitda, ma anche da un’importante operazione straordinaria: l’acquisto della quota di minoranza in Iren Acqua, che ha ridotto la quota di utile da attribuire ai soci terzi, aumentando di riflesso quello destinato agli azionisti.
Nel complesso Iren è in salute e investe (oltre 900 milioni nel semestre) e conferma i suoi obiettivi per fine anno: un Ebitda fra 1,34 e 1,36 miliardi e un utile netto compreso fra 300 e 310 milioni di euro.
Infine, Iren ha ottenuto l’approvazione della Consob e di Borsa Italiana per l’emissione di nuovi bond fino a 5 miliardi di euro, con una particolare attenzione ai titoli green per diversificare le fonti di finanziamento e rafforzare la presenza sul mercato dei capitali, confermando il proprio impegno verso una finanza sostenibile.
Questi dati ci confortano nel confermare le nostre attese di un utile per azione 0,235 euro quest’anno e 0,245 nel 2026. A livello di multipli siamo lievemente sotto le medie di settore, la qualità dei bilanci è media, il momentum positivo, il rischio è 3/5. Il fatto che abbia già messo su un 40% circa da inizio anno e che il mercato tutto sommato non abbia reagito con entusiasmo ai risultati pur buoni appena pubblicati ci fa pensare che il prezzo attuale inglobi abbastanza bene le prospettive del titolo. Per questo ai prezzi attuali secondo noi il titolo, resta comunque correttamente valutato e confermiamo, per ora, il consiglio “mantieni”.