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Banca Progetto: dal commissariamento alla ricerca del rilancio

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Data di pubblicazione 19 agosto 2025
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Dal commissariamento disposto da Banca d’Italia alla richiesta di ricapitalizzazione urgente e alle offerte di Banca CF+ e Banca Aidexa, ecco le ultime novità.

Nel marzo 2025, Banca d’Italia ha disposto lo scioglimento degli organi di amministrazione e controllo di Banca Progetto, avviando la banca in amministrazione straordinaria. La misura, qualificata come intervento precoce, era finalizzata a preservare la continuità operativa e a ripristinare criteri di gestione prudente.

L’ispezione di vigilanza aveva infatti messo in luce criticità strutturali: grave sottostima del rischio di credito, con un rapporto di sofferenze (NPL ratio) salito al 17%, riduzione dei fondi propri da 296,4 a 188 milioni di euro e un deterioramento dei coefficienti patrimoniali e di leva al di sotto delle soglie regolamentari.

A ciò si era aggiunto l’impatto dell’amministrazione giudiziaria avviata nell’ottobre 2024 dal Tribunale di Milano, in seguito a indagini su presunti finanziamenti legati alla criminalità organizzata. Tale misura, inizialmente prevista per dodici mesi, è stata revocata anticipatamanete il mese scorso, in ragione dei progressi compiuti nella governance e nei sistemi di controllo interno.

Parallelamente, i commissari hanno chiesto un rafforzamento urgente del capitale, stimato tra 200 e 230 milioni di euro, necessario per fronteggiare le perdite patrimoniali e gli esiti di una revisione approfondita della qualità degli attivi.

L’azionista di controllo, Oaktree Capital Management, è stato coinvolto direttamente in questa fase. Dal 2015, tramite BPL Holdco S.à.r.l., Oaktree aveva infatti detenuto quasi interamente il capitale di Banca Progetto, guidandone la trasformazione da piccola banca locale (già Banca Popolare Lecchese) a operatore specializzato nel credito digitale a PMI e famiglie, con un portafoglio prestiti cresciuto da 50 milioni a 7,6 miliardi di euro entro il 2023.

Con la crisi del 2025, Oaktree si è trovato al centro di una doppia partita: da un lato il rafforzamento patrimoniale della banca, dall’altro la ricerca di un nuovo acquirente. La cessione inizialmente avviata con Centerbridge Partners è stata complicata da un contenzioso legale, aprendo lo scenario a ulteriori manifestazioni di interesse.

In questo quadro, diversi soggetti hanno presentato o si sono preparati a presentare offerte vincolanti: tra i più rilevanti, Banca CF+, Aidexa (in partnership con Cerberus), oltre a fondi come JC Flowers e Davidson Kempner. Anche Banco BPM ha manifestato un interesse preliminare, pur senza formalizzare proposte.

Al 20 luglio 2025, termine fissato per la raccolta delle offerte, le proposte principali risultano provenire da Aidexa e CF+, con valutazioni tuttora in corso. Il nodo cruciale resta la copertura finanziaria necessaria per la ricapitalizzazione, che rappresenta la condizione indispensabile per garantire la stabilità dell’istituto e la sostenibilità di un’eventuale acquisizione. Si discute inoltre se procedere con una vendita in blocco, accompagnata da garanzie adeguate, o se optare per una soluzione a “spezzatino”, con la creazione di una bad bank eventualmente supportata dal Mediocredito Centrale.