La settimana delle Borse: sprint finale grazie alla Fed

Mercati prima in calo, poi in recupero dopo l'apertura della Fed a un possibile taglio dei tassi.
Mercati prima in calo, poi in recupero dopo l'apertura della Fed a un possibile taglio dei tassi.
La settimana appena conclusa, seppur ancora in pieno agosto, è stata ricca di novità e di elementi che hanno attirato l’attenzione degli investitori. Il risultato è un andamento a due velocità: cali nella prima parte della settimana, sulla scia dei timori per i dazi ma anche delle preoccupazioni sul settore tecnologico (vedi più avanti), poi un recupero sul finale della settimana e in particolare dopo le parole della Fed e l’apertura a un possibile allentamento della politica monetaria che sosterrebbe l’economia a stelle e strisce. L’esito di tutto questo è un bilancio positivo, seppur senza faville, per l’indice S&P500 (+0,3%). Più consistente il bilancio settimanale delle Borse europee (+1,6%) dovuto, principalmente, al fatto che nel Vecchio Continente il peso del settore tecnologico è molto più contenuto.
Come già accennato, uno dei motivi della debolezza dei mercati, prima dell’effetto-Fed, erano i dubbi sul settore tecnologico innescati dalle dichiarazioni dei vertici di OpenAI su un’eventuale bolla nel campo dell’intelligenza artificiale. Non stupisce, quindi, più di tanto il fatto che il settore dei semiconduttori faccia eccezione all’andamento positivo dei mercati con un -2,1% settimanale. Cresce, perciò, l’attesa per i conti trimestrali di Nvidia (177,99 Usd; Isin US67066G1040) che nel frattempo, la scorsa settimana, è arretrata dell’1,4%. Mantieni.
Visto come un settore «rifugio», il comparto dei farmaceutici registra invece un +2% nonostante le incognite sui dazi. Proprio questi ultimi sono anche tra i fattori che hanno mosso due titoli del settore. Il primo è Medtronic (92,71 Usd; Isin IE00BTN1Y115), che ha pubblicato un fatturato (+4,8% senza effetti di cambio) e un utile per azione (+1%) migliori delle attese grazie al dinamismo dei prodotti cardiovascolari e per la cura del diabete. Forte di questi dati e di un impatto dei dazi più leggero del previsto, il management del gruppo ha rivisto al rialzo le previsioni, ma il titolo è rimasto “freddo” con un -0,3% settimanale e ai prezzi attuali resta, perciò, interessante per un acquisto. Il secondo titolo è Alcon (65,8 Chf; Isin CH0432492467) che, al contrario di Medtronic, ha rivisto le previsioni al ribasso: il motivo sono proprio i dazi, visto che il gruppo realizza circa la metà del suo giro d’affari negli Usa. Anche i conti trimestrali deludenti (fatturato solo +3% per la debole domanda nei prodotti chirurgici) hanno contribuito a questo taglio delle stime, ma tra gli elementi positivi c’è il fatto che Alcon ha appena lanciato il Tryptyr negli Usa e si rafforza nel trattamento della miopia con l’acquisto di Staar Surgical. Mantieni.
Se sei azionista di Telecom Italia (0,46 euro, Isin IT0003497168) potresti aver ricevuto una comunicazione della tua banca su un’operazione in corso. Non si tratta di un aumento di capitale, ma dei titoli che sono stati “restituiti” da alcuni azionisti che a luglio hanno esercitato il diritto di recesso: titoli che ora vengono offerti agli azionisti rimasti. Si tratta di un quantitativo irrisorio: una azione ogni 11.146 già detenute. Semplicemente, lascia perdere e ignora la comunicazione ricevuta.
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