L’incertezza pesa sulle banche francesi

analisi azioni
analisi azioni
Di fronte all’incertezza politica e alla volatilità dei titoli in Borsa, non riteniamo di dover modificare i nostri consigli in un’ottica di medio/lungo termine. BNP Paribas (75,94 euro) che è ben diversificata geograficamente, resta perciò a mantenere. Stessa cosa per Société Générale (52,5 euro, mantieni) che è ben diversificata per attività, mentre Axa (39,2 euro,), che può ancora permettersi di aumentare i premi, resta all’acquisto.
Impatto economico
Certo, l’incertezza economica e politica può sì frenare la crescita e portare a un aumento delle difficoltà nei rimborsi dei prestiti da parte delle piccole imprese già fragili, obbligando le banche a maggiori accantonamenti. Société Générale presenta un costo del rischio di 24 punti base, ossia su 100 miliardi di crediti, la banca accantona 240 milioni di EUR per coprire le perdite potenziali. BNP Paribas si colloca a 38 punti base. Questi livelli, per il momento piuttosto contenuti, potrebbero aumentare se i rischi di default crescessero, con effetti sui conti economici di queste banche.
Inoltre, famiglie e imprese potrebbero rinviare i loro progetti. In questo scenario, Société Générale sarebbe la più colpita, con il 40% del fatturato proveniente dal mercato francese. BNP Paribas è più internazionale: solo il 25-30% del giro d’affari è legato alla Francia, mentre l’attività bancaria di Axa è molto limitata.
Costo finanziario
Se lo spread tra tassi francesi e tedeschi dovesse allargarsi in modo duraturo, le banche dovrebbero pagare di più per finanziarsi sui mercati, senza che i ricavi dai crediti concessi aumentino immediatamente. Ciò metterebbe sotto pressione i margini netti di interesse e quindi gli utili. Per ora non ci troviamo in questo scenario e la BCE può intervenire se un allargamento eccessivo dello spread minacciasse la stabilità finanziaria.
Rischio sovrano
Queste tre società posseggono titoli di Stato. L’aumento dei tassi, dovuto a un rischio Paese percepito maggiore, può costringerle a svalutare queste obbligazioni. Nel bilancio di BNP Paribas l’11,5% delle obbligazioni detenute è francese (circa 15 miliardi di euro); Société Générale è più esposta, con il 30% (88 miliardi) del portafoglio in titoli francesi, mentre Axa: possiede 180 miliardi di euro di obbligazioni sovrane, di cui solo il 13% (23 miliardi) sono francesi. Questi bond sono però detenuti fino a scadenza e quindi non vengono venduti sul mercato a prezzi inferiori a quelli di acquisto.
Istituzioni solide
BNP Paribas, Société Générale e Axa hanno bilanci solidi e resilienti, lo abbiamo visto negli ultimi dati pubblicati relativi ai risultati del primo semestre 2025, tanto che, a giugno 2025, la Banca di Francia ha concluso che «le banche francesi possono contare su un modello di business solido e diversificato» e, lato assicurazioni, che «il settore resta solido, con una solvibilità largamente superiore ai requisiti regolamentari».
La prudenza resta d’obbligo
L’avvicendarsi di nuove forze politiche in Francia potrebbe generare ulteriore volatilità su questi titoli, che sono sensibili alle questioni interne al Paese, con possibili conseguenze negative sulla fiducia degli investitori. Questo scenario potrebbe verificarsi se peggiorassero le (già deboli) prospettive di crescita dell’economia francese provocando un allargamento brusco dello spread. Per ora, questo scenario non sembra il più probabile, anche se di sicuro i mercati lo tengono sotto osservazione.
Per questi motivi, come ti abbiamo già anticipato, non modifichiamo i nostri consigli sulle azioni delle banche francesi della nostra selezione.
Attendi, stiamo caricando il contenuto